Aveva fatto un errore enorme ad abbandonare Filippo.
Non aveva avuto il coraggio di voltarsi a guardarlo, mentre lo lasciava solo davanti alla discoteca. Non avrebbe sopportato il suo sguardo.
Erano passate due settimane. Non vedeva Filippo da due settimane.
L'altro lo aveva evitato. Non aveva risposto ai suoi messaggi, non si era più presentato alle uscite dei Contrabbandieri...
Non che si aspettasse il contrario, anzi. Lo capiva alla perfezione. E si sentiva incredibilmente in colpa, perché era stato un codardo.
Forse sarebbe dovuto restare. Avrebbe dovuto dire a Filippo la verità, ovvero che non sapeva cosa provava per lui.
Era sicuro che avrebbe capito, che lo avrebbe aiutato.
Forse sarebbe sul serio potuto nascere qualcosa tra loro.
Se solo non fosse stato così vigliacco...
***
Non riusciva a capire perché Marti e Nicco si comportavano così con lui.
Era ovvio che sapessero quello che era successo. Sicuramente Filo glielo aveva raccontato.
Si sarebbe aspettato che lo trattassero male, che gli dicessero qualcosa riguardo a quanto fosse stato codardo e stupido ad andarsene. Si aspettava persino che Martino gli desse una bella strigliata per il modo in cui aveva trattato Filippo.
Invece nulla. Avevano completamente ignorato la questione.
In realtà era dalla sera della festa che lo guardavano in un modo che lo metteva a disagio.
Non sapeva come interpretare quegli sguardi.
Era compassione? Pietà? Comprensione? Non lo sapeva.
Sapeva solo che si comportavano come se lui fosse la vittima, e non il carnefice. Come se fosse stato Filippo a fargli un torto, a farlo stare male.
Possibile che pensassero che lui fosse rimasto turbato all'ipotesi di piacere ad un ragazzo?
Certo, era stata una cosa inaspettata, non poteva negarlo. Non avrebbe mai pensato di poter interessare a Filippo in quel senso. Principalmente perché sapeva dai racconti di Martino che il ragazzo aveva ben altri standard di solito.
Ma non aveva più quindici anni, erano ben lontani i tempi in cui si era tormentato per comprendere la sua sessualità. Non era più il ragazzino confuso che piangeva la notte, ormai non aveva problemi con sé stesso da quel punto di vista.
Non aveva mai fatto coming out con i suoi amici, ma solo perché non lo riteneva una cosa necessaria.
Riteneva assurdo il fatto di dover andare dai suoi amici e dirgli "mi piacciono sia i ragazzi che le ragazze". Nessuno dei suoi amici etero aveva mai dovuto fare una cosa del genere.
Aveva sempre pensato che, nel caso in cui avesse trovato un ragazzo un giorno, lo avrebbe semplicemente presentato ai Contrabbandieri come suo fidanzato, così come Gio aveva fatto con Eva quando si erano messi insieme.
In ogni caso, credeva che almeno Martino lo avesse capito. In fondo, essendo gay, avrebbe dovuto almeno sospettarlo. Lui, Elia, lo aveva capito subito che al rosso piacevano i ragazzi (e aveva anche capito di non piacergli, purtroppo).
Pensava che anche Martino avesse capito.
Ma a giudicare dai suoi comportamenti nell'ultimo periodo, evidentemente non era così.
«Regà, ma sabato?» fu Luchino ad interrompere il flusso dei suoi pensieri.
«Ce sta un festino da una compagna di classe di Eva, m'ha scritto se c'andiamo pure noi.» rispose distrattamente Giovanni.
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Ora che ti guardo bene//Elippo
Fanfiction"Tu prendi Elia, lo ammazzi di canne, lo inzuppi nel vino. Zì quello non capisce più un cazzo. Gli fai il lavaggio del cervello" Dove gli amici di Elia lo fanno ubriacare per convincerlo a paccarsi Silvia, che non ha in testa altri che Edoardo, ma...