Erano passate un paio di settimane da quella notte.
Iris si era costretta a tornare alla sua vita normale, quella di tutti i giorni, quella del prima – prima della disfatta, della perdizione. Quella prima dell'amore. Ché poi non lo sapeva nemmeno lei se era amore veramente, o se era semplicemente una forte attrazione che le impediva di passare un minuto senza pensare a quella persona... sì, ok, forse era proprio amore. Ma era sbagliato, sconsiderato, incauto e quanto meno impossibile, per cui l'unica scelta che aveva a disposizione era archiviare – come altre volte era stata obbligata a fare – e guardare avanti. Il lavoro sarebbe stata la sua unica scappatoia. La via che avrebbe dovuto aiutarla ad allontanare la mente da lui e da tutto ciò che aveva solamente assaggiato, ma che già le mancava come l'aria.
Lo aveva perso, ed era stata lei a volerlo perdere. E aveva fatto la cosa giusta! Vero?
Peccato che quel dolore al petto – come se le avessero strappato a forza il cuore – non accennava minimamente a spegnarsi e, per quanti sforzi facesse, quell'uomo era il suo primo pensiero appena sveglia e l'ultimo che a stento le permetteva di addormentarsi la notte. Sfinita. Prosciugata.
Sapeva che prima o poi quel vuoto che sentiva dentro sarebbe stato rimpiazzato da qualcos'altro. Non sapeva cosa, forse rassegnazione, ma sarebbe successo; e allora Mark sarebbe diventato una flebile presenza, per poi trasformarsi in un caldo ricordo con cui coccolarsi di quando in quando... e non avrebbe più fatto così male.
«Probabilmente sarebbe il caso che ti prendessi un paio di settimane di ferie, Iris. Potresti tornare a casa dai tuoi... cambiare aria per un po' potrebbe farti bene.»
Furono queste le parole che Gale le rivolse una sera – troppo lontana da quella notte, tanto che Iris iniziava a scordare la sensazione della sua pelle sotto le proprie mani, e troppo vicina al giorno in cui avrebbe dovuto rivederlo, tanto che già quelle mani traditrici prudevano dalla voglia di ricordare quella sensazione.
Sì, lo avrebbe rivisto. Tutta colpa del dannato destino. I Take That, dopo il tour della reunion, erano tornati all'improvviso sulla cresta dell'onda e non passava giorno che in città non si sentisse parlare del loro rinnovato successo. In quegli ultimi giorno, avevano ricevuto in albergo una prenotazione della Polydor. Otto camere, cinque singole e tre doppie, per dodici giorni. Gale le aveva appena consigliato di sparire da Londra per quelle due settimane; dal tono sembrava quasi un ordine, in verità. Iris ci pensò su qualche secondo, giusto il tempo di realizzare che avrebbe anche potuto farlo, ma poi... ? Sarebbe servito a qualcosa? Sarebbe riuscita a guarire?
«Non posso evitarlo per tutta la vita, Gale. È una dannatissima popstar, e da come si stanno mettendo le cose temo che non saranno sufficienti due settimane fuori città per cancellare...»
«Era solo un'idea, tesoro – la interruppe subito l'amica – credo anche io che fuggire dai problemi non aiuti a risolverli. È che nell'ultimo periodo...»
Iris si avvicinò alla donna e l'abbracciò stretta. Non aveva voglia di sapere quanto miserabile le fosse apparsa in quei giorni, era stato già abbastanza doloroso vedersi allo specchio ogni mattina.
«Dammi ancora un po' di tempo... mi passerà. Giuro che mi passerà.»
Gale ricambiò l'abbraccio con calore, stringendola più forte che poté, nella speranza di infonderle un po' di coraggio, un po'... di grinta.
Poco dopo Iris andò in bagno. Aveva finito il turno e doveva cambiarsi. Sì rimirò nello specchio – lo stesso che ogni giorno le ricordava quanto il suo corpo sentisse la mancanza fisica di Mark –, respirò a fondo un paio di volte e cercò nel proprio viso il riflesso della donna che era stata fino a solo un paio di mesi prima. Inutile dire che non la trovò, era sparita. E nel frattempo, realizzò, lui non l'aveva cercata, non si era fatto vivo. L'aveva dimenticata.
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HOW CAN IT BE?
Fiksi PenggemarUna persona può cambiare totalmente per un'altra? Può annullarsi per un'altra? Questa è la storia di Iris e Mark e del percorso che, in qualche anno, li porterà a capire cosa realmente vogliono e di cosa hanno veramente bisogno. Dal primo capitolo: ...