It's a war between the present and the past

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Iris credeva di aver toccato il fondo del barile la mattina di Natale, invece, dietro l'angolo, l'aspettava qualcosa di peggio: sua sorella e la promozione italiana del nuovo album dei Take That.

Avrebbe voluto inventarsi una scusa qualunque per anticipare il ritorno a Londra, per mettere quanti più chilometri possibili tra lei e Mark, ma il destino doveva volerle male, perché aveva acquistato il biglietto di un volo non rimborsabile, e di certo il cambio data non glielo avrebbero regalato. C'era anche da considerare che non stava con la sua famiglia da un sacco di tempo e, sicuramente, non avrebbero preso bene la sua decisione di partire in anticipo – e avrebbero pure avuto ragione da vendere.

L'unica sua – vana – speranza rimaneva una: che sua sorella non si inventasse qualche cavolo di anteprima, o manifestazione, o registrazione a cui farsi accompagnare per vederli. Non avrebbe retto!

Ma, ovviamente, tutto ciò che Iris desiderava ultimamente sfumava in cenere, e Roberta non avrebbe certo sprecato la succulenta opportunità di incontrarli, soprattutto se quei quattro si trovavano nella sua città!

Era passato qualche giorno da Capodanno.

Iris aveva deciso che starsene chiusa in casa a piangersi addosso e non le avrebbe giovato – dopotutto era tornata in famiglia per cercare un po' di tranquillità e, invece, non aveva fatto altro che piangere e immusonirsi – così prese sua sorella e l'accompagnò in giro per Milano a fare un po' di shopping, reso più appetibile dai saldi.

Mentre vagavano in auto per le vie del centro, nella infruttuosa ricerca di un posto in cui parcheggiare, alla radio partì una delle nuove canzoni dei Take That che, guarda il caso, era cantata interamente da lui, l'oggetto dei suoi incubi – e purtroppo anche dei suoi sogni, non poteva negarlo.

Roberta si mise a strillare come una pazza invasata, iniziando poi a cantare a squarciagola, totalmente dimentica dei ventisei anni appena compiuti, e facendo saltare la sorella sul sedile.

«Cioè, – allibì Iris in direzione della sorella, cercando di sovrastare la musica altissima – mi stai dicendo che hai l'album da poco più di una settimana e conosci già tutte le canzoni?!», ma Roberta era già partita per un altro pianeta e nemmeno l'ascoltava. Si arrese all'evidenza che in quel momento l'elettroencefalogramma della sorella fosse una linea piatta e, incrociando le braccia al petto, attese pazientemente che quel supplizio finisse: ascoltare la voce di Mark rimbombarle in testa non faceva altro che peggiorare il suo già precario equilibrio mentale, ma a sua sorella non aveva raccontato granché di quanto era successo e, ovviamente, non aveva fatto nomi. Roberta, quindi, non poteva sapere che la sua felicità le stava costando molto cara.

Finalmente, dopo più di tre minuti – un tempo decisamente infinito –, la canzone finì e Iris poté prendere un respiro nel tentativo di riportare il suo cuore a ritmi più regolari.

«E questa era Shine, nuovo singolo dei Take That, in uscita il prossimo febbraio e trasmesso solo da Play Radio in anteprima nazionale per i nostri ascoltatori. – lo speaker continuava a gracchiare quel dannato nome – Ma faremo di più! Nei prossimi giorni il famoso gruppo inglese sarà nel nostro paese per la promozione di Beautiful World e noi vogliamo regalare a cinque fortunati di voi la possibilità di incontrarli! Avete capito bene!»

Roby inchiodò quasi in mezzo alla strada, per poi spostarsi – tra clacson e imprecazioni varie da parte degli altri automobilisti – all'esterno della carreggiata. Fermò la macchina e fece cenno alla sorella di stare in silenzio, anche se praticamente non aveva ancora fiatato.

«Faremo ascoltare le intro mixate di cinque loro famosissime canzoni; i primi cinque che invieranno al nostro numero un messaggio con i titoli esatti vinceranno un meet&greet con il gruppo nei nostri studi il prossimo venerdì!»

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