Maybe today I've lost you

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Era trascorso più di un anno dall'inizio di quella pazza giostra sulla quale era salita e, nonostante i problemi e le crisi attraverso cui erano passati, non si era pentita della scelta fatta. Certo, Iris si rendeva perfettamente conto che la parte difficile doveva ancora venire, ma Mark le aveva detto più volte che ci stava lavorando e che presto tutto si sarebbe risolto; avrebbero potuto stare insieme, alla luce del sole, per sempre.

Gale, da brava amica, cercava di farla ragionare e di aiutarla per quanto possibile, ma lei credeva all'uomo che amava e ormai c'era troppo dentro per tirarsi indietro.

«Lui mi ha dimostrato che ci tiene, Gale, che vuole stare con me. Non sarà facile, ma prima o poi potremo guardare indietro e riderci su.»

Erano arrivate anche le vacanze di Natale, e in un soffio erano passate, e non era ancora riuscita a fare un salto in Italia dalla famiglia, proprio per questo sua sorella Roberta, approfittando di qualche giorno di ferie, si era autoinvitata da lei.

Non che a Iris dispiacesse, per altro capitava proprio a fagiolo: Mark l'aveva avvisata che sarebbe stato preso con il lavoro per un paio di settimane e a lei non andava molto a genio l'idea di stare chiusa in casa a struggersi; almeno con Roby in mezzo alle scatole avrebbe senz'altro avuto modo di svagarsi.

«Allora, dimmi che mi porterai in giro per locali, la sera, e che faremo un sacco di shopping! Ho bisogno di rilassarmi, sorellina!», Roberta, arrivata da poco più di un'ora, già aveva scatenato tutta la sua vivacità e Iris non poteva fare a meno di sorriderne.

«Ti ho accennato, vero, che ho un lavoro?», berciò fintamente irritata. «Comunque, non preoccuparti, troverò sicuramente del tempo per te.»

Erano state sempre molto legate, loro due, e mancava a entrambe vivere un po' insieme la quotidianità. Si mancavano, questo era innegabile.

«E mi sento terribilmente in colpa per non aver raccontato, perlomeno a lei, il mio piccolo, grande segreto.»

Prima o poi avrebbe dovuto dirglielo, prima o poi. Doveva solo trovare il coraggio di sciogliere quel grosso groppo che ormai era diventata brava a mandare giù senza colpo ferire, a sentirsi le ramanzine della sorella per non averglielo detto prima e ad ammettere che si sentiva tristemente patetica a essere la terza incomoda, ad attendere dietro le quinte che sulla prima donna dello show si spegnessero le luci per poter prendere il suo posto.

«Vado a farmi una doccia, Roby, poi ci prendiamo un boccone fuori e mi accompagni al lavoro. Va bene?», urlò quasi, mentre entrava in bagno, sperando che la sua cara sorellina non si fosse già addormentata sul divano.

«Sì, va bene. Sbrigati, però, che c'ho una fame!», e Roberta, per far passare il tempo, si mise a guardare la tv.

Poco dopo, il cellulare di Iris, lasciato incustodito sul tavolo della cucina, vibrò.

***

Non era certo nelle abitudini di Roberta sbirciare negli effetti personali di chicchessia, figuriamoci della sorella, ma negli ultimi tempi quella persona che aveva sempre creduto di conoscere come le proprie tasche le stava dando da pensare, e non poco. L'aveva vista pochissimo e sentita ancora meno, ma quelle rare volte le era sempre sembrata sulle spine, in attesa, nervosa. Per non parlare poi del momento depressione del Natale passato a Milano; quei comportamenti strani, inusuali anche per Iris che già normalmente tendeva a prendersela un po' troppo per ogni cosa, iniziavano a preoccuparla seriamente.

Fu così che Roby, più per apprensione che per vera e propria curiosità, buttò un occhio sul display dell'apparecchio e lesse l'anteprima del messaggio che era appena arrivato:

«Ho bisogno di vederti! Mer...», il mittente era un tale Mark.

Non sapeva nemmeno quando lo avesse deciso, ma Roberta era più che mai decisa a scoprire cosa stesse bollendo in pentola. Magari non c'era nulla da scoprire, magari tutto.

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