Gli Heelshire se ne vanno

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La mattina dopo, Greta fu svegliata da un gran fracasso proveniente da un punto della casa più o meno coincidente con la stanza di Brahms.

Ancora intontita dal sonno, la ragazza si alzò a sedere. Sentì la signora Heelshire che gridava: - Brahms, perché? Avevi giurato a tuo padre che ti saresti comportato bene!

Greta ebbe per qualche motivo l'istantanea visione di Brahms che strangolava sua madre. Buttò le gambe giù dal letto; rispondendo a un impulso improvviso, afferrò l'asta per appendere gli abiti nell'armadio e si precipitò fuori dalla stanza.

La porta di Brahms era socchiusa. Brahms era seduto sul letto, a testa china, coi pugni serrati premuti contro le cosce, immobile. Sua madre si affannava cercando di rimettere a posto il caos in cui erano immersi: il pavimento era cosparso di schegge di vetro, frammenti di coccio e vari oggetti rotti.

-Mi avevi assicurato che lei ti piaceva. Che non avresti fatto niente. Che ti saresti controllato. Che...-. Si girò e vide Greta ferma sulla soglia, con l'asta in mano come una lancia. Ammutolì e assunse un'espressione allarmata. Brahms alzò gli occhi e trafisse Greta con uno sguardo così terrificante che la ragazza fece un passo indietro, balbettando qualcosa a proposito di appendere i vestiti.

La signora Heelshire si costrinse a sorridere, avanzò fino alla porta e la richiuse.

Lentamente, Greta andò a riporre l'asta. Poi, altrettanto lentamente, scese le scale e si sedette su un a poltrona in salotto, ad aspettare che succedesse qualcosa. Non era molto sicura di cos'avesse appena visto.

Dopo circa dieci minuti, il signor Heelshire comparve trascinandosi dietro due valigie, stranamente piccole dato che dovevano stare via fino al Ringraziamento, ed era appena l'inizio di settembre. Forse erano dei tipi più spartani di quanto sembrasse.

-Oh, signorina Evans – disse il signor Heelshire. Greta si alzò rispettosamente. Il signor Heelshire si frugò nell'interno della giacca e tirò fuori un foglio. – Queste sono le regole. Mi raccomando, la signora Heelshire tiene molto che siano seguite alla lettera. Renderanno più semplice la convivenza con Brahms.

Greta prese il foglio ma non lo guardò. – Signore, credo che ci sia qualche problema tra sua moglie e suo figlio...

-Oh, non preoccuparti di quello – tagliò corto il signor Heelshire. – Leggi le regole, per favore, è importante.

Greta rinunciò. Se ci fosse stato da preoccuparsi, il signor Heelshire non avrebbe cambiato discorso. Abbassò lo sguardo sul foglio.

1. Non lasciare mai Brahms da solo.

2. Surgelare gli avanzi nel freezer.

3. Leggere una storia prima di andare a letto.

4. La musica dev'essere ad alto volume.

5. Pulire le trappole.

6. Solo Malcolm porta le consegne.

7. Brahms non va mai lasciato.

8. Dargli il bacio della buonanotte.

Greta cercò di non cambiare espressione. La signora Heelshire doveva essere pazza. "Non lasciare mai Brahms da solo", ribadito per ben due volte...Perché? Cos'avevano paura che facesse? Per non parlare dell'ultima.

- Signore, io non so, se...

- Ascolti, signorina Evans. Abbiamo fatto venire molte tate, prima di lei. Brahms le ha rifiutate tutte, mentre sembra che lei gli piaccia. Perciò, non c'è motivo di preoccuparsi. Segua le regole e andrà tutto bene – disse il signor Heelshire. – Tesoro, sei pronta?

Greta si voltò. La signora Heelshire aveva appena finito di scendere le scale con Brahms al seguito. Sembravano tutti e due molto tesi.

Il signor Brahms s'infilò il soprabito e la bombetta e aiutò la signora Heelshire ad avvolgersi in cappotto e cappellino. Uno dopo l'altro, i due abbracciarono e baciarono Brahms, ma in modo stranamente goffo. Brahms, dal canto suo, era rigido come se stesse per avere un attacco epilettico.

- Arrivederci, signorina Evans – disse la signora Heelshire. – Segua le regole.

- Buone vacanze – disse Greta.

- Oh, grazie, cara – disse il signor Heelshire. Sorrise, ma il sorriso non gli raggiunse gli occhi.

La signora Heelshire, inaspettatamente, tese le braccia e tirò Greta a sé. – Mi dispiace – le sussurrò prima di lasciarla andare. Poi schizzò fuori dalla porta prima che Greta avesse il tempo di chiedere di cosa le dispiacesse.

Il signor Heelshire uscì dalla porta e se la chiuse alle spalle. Si sentì un motore rombare e poi la ghiaia scricchiolare sotto le ruote. Poi, il rumore dell'auto si affievolì e scomparve e Greta rimase sola con Brahms.

Si girò verso di lui. Brahms era esattamente dove l'aveva lasciato. La guardava. Tese una mano per farsi dare il foglio con le regole. Greta glielo diede, Brahms gli diede una scorsa e disse: - Devi pensare che io sia una specie di bomba a orologeria.

-Cos'è successo stamattina? – chiese Greta. – Perché tua madre gridava? Che cos'hai fatto?

Brahms socchiuse gli occhi. – Una piccola discussione. Niente di preoccupante.

-Sembrava che nella tua stanza fosse passato un tornado.

Invece di rispondere, Brahms ribatté: - Intendevi aggredirmi con l'appendiabiti? Non sei un granché, come governante -. Le restituì il foglio. – Questo ti servirà. Ti prego di non buttarlo dalla finestra non appena mi giro.

-Oh, dai. Non puoi pretendere che segua queste regole. Hai sul serio bisogno di sorveglianza costante, della storia della buonanotte, e del... -. Greta si interruppe prima di dire "bacio".

-Dato che vieni pagata per farmi compagnia, direi che sì, pretendo che tu segua queste regole.

Si fissarono.

- Scusa, Brahms, ma mi metti i brividi – disse Greta.

- Per le cicatrici?

- Non sono solo le cicatrici.

Brahms alzò le spalle, come a dire che non poteva farci niente. – Facciamo così, Greta. Sono consapevole dell'effetto che faccio alle altre persone. che tu sia sorpresa. Vogliamo dire un po' sconvolta? Perciò sono disposto a venirti incontro sulle regole, almeno per un po'. Per ora, sarà sufficiente che tu non metta piede fuori da questa casa e che nessuno a parte Malcolm metta piede qua dentro. Per il resto, posso arrangiarmi. E ti risparmio il bacio della buonanotte -. Lo disse con un filo d'ironia. Greta arrossì.

-Andata? – disse Brahms tenendole una mano.

Greta provò una forte repulsione all'idea di toccarlo, ma la vinse e gli strinse la mano. Le venne la pelle d'oca: era esattamente come stringere la mano fredda di un cadavere.


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