IL Piccolo Timmy

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Piccolo Timmy

dobbiamo lavorare

non combinare guai

guarda la televisione,

ammonivano genitori.

Sorveglianti assenti,

Timmy infrangeva regole

intrufolandosi curioso

nel letto matrimoniale.

Rubava vestiti

per sentirsi grande

si guardava fiero,

rideva lo specchio,

coprivano la musica

passi sostenuti.

Un uomo rientrava

desideroso di riposo,

ma il meritato sonno

 doveva aspettare

ché il dovere di padre

non si esaurisce al lavoro.

Così si precipitò 

cinghia alla mano,

una rabbia assassina

trapassava il petto

correggeva errori.

Strappavano urla

lacrime fanciullesche,

la pietà smorza la forza

il dolore rende uomini. 

Si chiedeva repressa,

grazie all'appreso pudore,

un'anima sfavillante:

 davvero costava

patire l'inferno

indossare una gonna 

e un po' di rossetto?

Io che mi sentivo

così bello.

Lasciami trattenere colori

non vedi che mi stai uccidendo?






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