Doveva essere il numero uno
quel bambino
con un libro in mano,
una distesa di sogni
e lo sguardo sconfinato.
Doveva trovare un lavoro,
creare una famiglia,
campare a provvigione.
Era imprescindibile:
l'imperativo è vincere!
Il bimbo si portava le mani
sul petto soffice,
era sua la colpa
dei litigi parentali.
Il respiro soffocato
e i singhiozzi ritmati
offuscavano il destino.
Il cuore divorato
dall'ansia,
nichilista la forza
ardeva l'infanzia.
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Poesie e Orrori Quotidiani
PoesíaLe mie poesie sono un inascoltato e angosciante grido d'aiuto contro l'indifferenza, caratteristica comune dell'odierna società. Qui troverete temi e argomenti differenti tra di loro, ma tutti con unico filo conduttore: l'orrore. State ben attenti a...