Nell'assordante quiete
di un fiume d'estate
germogliò come fiore
ogni mia fantasia,
fu un attimo di speranza
improvvisa follia.
Svanivano
le imponenti rocce
e gli alberi maestosi,
sotto di noi il nulla
mi sollevava
il solo tuo respiro.
I tuoi occhi
dominavano l'orizzonte,
io sleale
tenevo le lacrime
forse per non distruggere,
volgare
quest'emozione
così pesante
così fugace.
Ti ergevi regina
sfidando l'ignoto,
non teme la tempesta
chi non si sente
schiavo.
E ora guardami
mentre ti sfiori,
maledetta perla
vergine del nuovo,
donami la passione
ancora una volta...
La mia voce,
i miei passi
stanno arrancando
nel vuoto,
lo vedo
nel nostro sogno
ora c'è un altro
uomo.
SPAZIO AUTORE
L'amore nasconde dentro l'orrore più grande: la fine.
STAI LEGGENDO
Poesie e Orrori Quotidiani
PuisiLe mie poesie sono un inascoltato e angosciante grido d'aiuto contro l'indifferenza, caratteristica comune dell'odierna società. Qui troverete temi e argomenti differenti tra di loro, ma tutti con unico filo conduttore: l'orrore. State ben attenti a...