Quante volte

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Quante volte devo respirare

per non morire di tenerezza,

perché rimanere incatenati a te,

se non è amore,

è la libertà di accettare

la tua crudele ossessione.


E se ti aspettassi al patibolo,

tra le braccia del prossimo pupazzo,

con un coltello nel cuore

e un libro nelle vene?


Allora forse piangeresti un po' per me

credendo la tua vita migliore della mia,

ritenendo le tue membra più forti,

quando i vermi vengono per tutti

e una volta intorpidito il corpo

l'anima segue fedele.


Ti ho vista davanti alla finestra

ma ti voglio dinanzi ai miei occhi

per sfidare le tue certezze,

uccidere le tue sicurezze,

cancellare il tuo Dio,

fuggire la tua paura

l'ha resa più forte.


Ho imparato a essere un incubo

tra le dita calde della notte

ho trovato una luna amica

tra le stelle lontane.

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