A Marco, nessuno dovrebbe morire così presto.
Era una salita di sogni e speranze,
mezzo trainava dal basso all'alto
si scosse la sala a furia di danze
chiedeva sangue e un altro salto.
Non muore mai il rimpianto tormento,
acuto rumore d'un ascensore,
e il tempo diviene troppo lento
per poter comprendere l'orrore.
Marco cadde nel nero profondo
senza diritto ad un saluto
soffocato dal mare, rifiuto
echeggia sordo il rumore del fondo.
Api ballano la primavera
dipingono di rosso il nuovo giorno;
ma quanto ancora parla la sera?
E la brezza fa ritorno...
NOTA AUTORE
Grazie @TheLittleStellarfox per il disegno, sei bravissima.
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Poesie e Orrori Quotidiani
PoesiaLe mie poesie sono un inascoltato e angosciante grido d'aiuto contro l'indifferenza, caratteristica comune dell'odierna società. Qui troverete temi e argomenti differenti tra di loro, ma tutti con unico filo conduttore: l'orrore. State ben attenti a...