Era un caldo pomeriggio d'agosto
tuonava un pallone tra le mura di cinta,
mentre gridava mia zia lontana
"Ti avverto,questa è l'ultima giocata".
Odiavo il suo richiamo,
il mondo reale e il dovere
ma ne temevo il giudizio
e il suo rimprovero acido.
Si avvicinò un signore,
aveva una moto Yamaha
nella mano tremante e sudata.
Quasi risposi per gioco,
mentre dal labbro screpolato
cadeva un rivolo di saliva
sulla mia giovane guancia
dal sole arrossata.
Il quartiere fece rumore,
divenne scopo dei presenti
punire il malato aggressore.
E mentre ovunque si gridava,
zia mi diceva di non fare preghiere
mentre portava la mia mano
nel suo piacere.
Era mio dovere.
L'orrore si cela al buio
Ma vive allo scoperto
NOTA AUTORE
La maggior parte degli episodi di pedofilia non sono per mano di estranei ma di persone di fiducia, spesso molto vicine a noi. La poesia non si basa su fatti realmente accaduti, ma mira a farvi riflettere. Scrivete pure nei commenti, sul mio profilo o in privato se volete delucidazioni circa la poesia. Grazie per avermi donato il vostro tempo.
L'immagine è un opera d'arte di Balthus denominata "Thérèse Dreaming"
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Poesie e Orrori Quotidiani
PoésieLe mie poesie sono un inascoltato e angosciante grido d'aiuto contro l'indifferenza, caratteristica comune dell'odierna società. Qui troverete temi e argomenti differenti tra di loro, ma tutti con unico filo conduttore: l'orrore. State ben attenti a...