CAPITOLO 11

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[LA SPARATORIA]

Mi voltai e vidi mio padre che urlava <<G.C.P.D. siete circondati, consegnatevi o spariamo!>> .

<<Tranquilli ragazzi, non possono sparare all'autobus>> disse Jerome. <<Tu, accendi!>> urlò a uno dei Maniax passandogli l'accendino; <<e noi andiamo..>> mi disse sottovoce. Salimmo sull'autobotte, mettemmo in moto e lasciammo solo il tizio che doveva accendere il barbecue. <<Dove sono diretti?>> chiese Jim all'uomo <<Io non lo s->> non fece in tempo a rispondere che qualcuno gli aveva piantato una pallottola in fronte. Mio padre non sapeva dove stessimo andando, così decise di tornare alla G.C.P.D. per indagare sul caso. Non fece in tempo a sedersi sulla sua scrivania impolverata, che il telefono della centrale squillò. <<Pronto?>> disse Jim con tono scocciato <<Hei papà, sono io, Zelma, tua figlia. Ti ricordi di me?>> risposi con tono provocatorio, <<Dove sei Zelma, perché mi fai questo?>>. Scocciata lo guardai e conclusi dicendo <<Senti papà, da quando sto con Jerome mi sento libera, mi sento me stessa! E comunque basta che ti giri>>. In men che non si dica mio padre si voltò verso l'entrata e mi guardò sorpreso. Mi diressi verso un vicoletto, sapevo che mi avrebbe seguito, infatti fu così. <<Ti prego, consegnati alla giustizia e così dovrebbe fare anche Jerome, Zelma ti prego, io non ti riconosco più!>> mi disse Jim con volto stanco. <<Mi dispiace vecchio mio, ma ormai quello che è fatto è fatto..>>. Pronunciata la frase, un componente della squadra dei Maniax si tuffò su di lui e lo picchiò a morte.

Nel frattempo, mentre stavo ancora parlando con mio padre, Jerome aveva fatto eruzione alla centrale di polizia ed aveva ucciso la maggior parte dei poliziotti della G.C.P.D.. Inoltre aveva legato e torturato a morte il capo della polizia di Gotham, la Essen.

Jerome Valeska -vita da criminale-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora