CAPITOLO 2

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                                                                                   {L'OMICIDIO}

Una volta risistemato il disordine all'interno del tendone del circo, Barbara mi sussurrò all'orecchio <Senti, so che non è un buon momento, ma ho visto che quel ragazzo, come si chiama... ah sì Jerome! Comunque aveva attaccato alla sua roulotte un cartello in cui diceva che praticava il gioco col serpente...> <Ti prego Barbara arriva al punto!> esclamai perdendo quasi la pazienza. <Stavo dicendo... che ne dici se chiediamo al tuo amico di farci vedere qualcosa con quel serpente?>. Onestamente l'idea che aveva avuto mi era piaciuta davvero tanto, così le risposi con un semplice Ok, mentre ci stavamo avviando alla sua casa mobile.

Quando arrivammo alla roulotte vedemmo Jerome che seduto sui gradini, leggeva un libro. <Hey, so che ci conosciamo da poco, ma mia madre vorrebbe vederti fare qualche cosa con il tuo serpente, potresti mostrarle qualche mossa?>. <Ma certo! In effetti è la mia specialità> mi rispose con un sorriso a 32 denti. Ero un po' confusa, fino a un secondo fa era per terra a piangere come un bambino e ora invece sembrava che nulla fosse successo. Si era creato un po' di imbarazzo tra noi, così per sciogliere il ghiaccio dissi <Sai come sono fatte le madri.., non si accontentano mai!> . Dopo questa frase egli scoppiò in una grande risata. Sinceramente ero un po' intimorita dal suo sorriso, ma sempre meglio così che vederlo piangere. Comunque dopo aver riso a crepapelle mi chiese <Sai mantenere un segreto?>.Risposi con uno semplice .  Dopo essersi guardato intorno, si avvicinò a me, accostò la sua bocca al mio orecchio e sussurrò qualcosa che mi fece gelare il sangue nelle vene. 

<Visto che mi sembri sincera te lo dirò. In realtà so dove si trova mia madre! Vedi quel camion laggiù? Mia madre è la che sta riposando e credo che dormirà per un bel po'.> ci fu un secondo di pausa e poi riprese <ma mi raccomando se ti fidi di me  non alzare quel telo per nessun motivo e non farne parola con anima viva. Mi posso fidare?>. <Sì, certo> risposi velocemente e dopo averlo salutato me ne andai.

Nella testa mille pensieri mi vagavano a tutta velocità, mentre la mia voce interna mi diceva di alzare il telo sul camion e scoprire cosa nascondeva il ragazzo. Poi però dall' altra parte c' era la mia coscienza che mi suggeriva di fidarmi di Jerome e farmi i fatti miei. Ma come dice un detto popolare "La parte cattiva prende sempre il sopravvento", così senza pensarci alzai il tendone, ma ciò che vidi fu più che scioccante, praticamente indescrivibile. 

~272 parole~

Jerome Valeska -vita da criminale-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora