CAPITOLO 29

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[ANIMALI]

Varcai la porta del negozio e ai miei occhi apparve proprio quello che stavo cercando! Due iene rinchiuse in una piccola gabbia mi fissavano scodinzolando. Solo a quel punto il mio cuore smise di battere per l' emozione. Avevo davanti ai miei occhi ciò che avevo sempre desiderato, ma proprio quando ero nel bel mezzo di un bel sogno ad occhi aperti, un vecchio signore malaticcio mi si presentò davanti. Era basso, sporco e grasso; il modo con cui mi fissava era poco rassicurante.

Per interrompere quel momento imbarazzante dissi <<Scusi quelle due bestioline sono in vendita?>> <<Certo tesoro- rispose -come preferisci pagare?>> mi chiese guardandomi dall' alto al basso per poi leccarsi il labbro. <<Diciamo pure con la violenza>> risposi per poi aprire la porticina della gabbia delle iene. Quelle si gettarono subito sull' uomo che non capendo cosa stesse succedendo incominciò ad urlare. Inutile dire che mentre le iene gli mangiavano un piede, mi pregava di farle smettere e così quando gli stavano per mangiare l' altra gamba le presi e me ne andai.

Giravo per le strade di Gotham con una iena alla mia destra e un' altra alla mia sinistra, tutte le persone che mi vedevano si scansavano terrorizzate, i bambini mi indicavano e i oro genitori li prendevano in braccio allontanandosi da me. Finalmente mi sentivo protetta, da quando Jerome era morto tutti mi volevano morta, persino Jeremiah, mio cognato.

Lui mi mancava, mi mancava la sua pazzia, la sua risata. Dio quanto mi mancava la sua risata maniacale! Ma lui non c' era più, ero rimasta sola, l'unica persona che avessi mai amato mi aveva lasciata in questo mondo di mostri e pezzenti.

Jerome Valeska -vita da criminale-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora