CAPITOLO 22

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[TORTURE]

Non feci in tempo a dire nulla che Jeremiah mi diede un bacio a stampo. Proprio in quel momento dalla porta entrò Jerome che mi guardava deluso. Intravidi una lacrima che gli passava dalla guancia fino al collo. <<Non è come pensi, ti prego amore fammi spiegare!>> <<Ci siamo sposati oggi e già mi tradisci?! Con mio fratello per lo più!>> mi interruppe arrabbiato. <<E' tutta colpa mia!- disse Jeremiah alzandosi in piedi -sono io che l'ho baciata, non te la prendere con lei!>>. <<Bene bene, guarda chi si è svegliato! Il mio caro gemellino che difende una donzella in pericolo! Patetico direi..>> ribatté Jerome guardandoci arrabbiato. D'improvviso qualcuno ci colpì in testa e cademmo a terra entrambi.

Quando ci svegliammo eravamo legati ad una sedia e sulla bocca avevamo dello scotch. Ad un certo punto, nella stanza entrò Jerome che con forza ci staccò lo scotch dalle labbra <<Ti ho detto che è stata tutta colpa mia, perché te la prendi anche con lei!?>> urlò Jeremiah. <<A me non importa di chi sia la colpa! Mia moglie si è baciata con mio fratello, vi sembra una cosa giustificabile?!>> chiese Jerome sbattendo le mani su un tavolino. Sopra di esso c'erano moltissimi coltelli, ognuno diverso dall'altro, poco dopo il rosso rincominciò a parlare <<Voi mi avete torturato mentalmente, così io vi torturerò nel vero senso della parola!>> disse scoppiando in una grande risata. Prese un coltello, me lo puntò sulla faccia e poi me lo infilzò in una gamba. Io urlavo, non vedevo più niente, sentivo freddo e non mi sentivo più la gamba. Subito dopo passò a Jeremiah. A lui non fece del male con qualche coltello, ma gli spruzzò in faccia un gas che aveva fabbricato spaventapasseri ad Arkham.

Improvvisamente Jeremiah cominciò a ridere. 

Jerome Valeska -vita da criminale-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora