Proprio mentre Alice prendeva consapevolezza della scelta di Worth di morire in quel teatro, Arthur allungò una mano verso il suo vecchio amico sibilando tra i denti "Credi che queste siano le Reichenbach Falls? Ti sembra la Svizzera?"
"Conan Doyle? Cosa diavolo-?"
"Stammi a sentire, Worth" replicò Arthur, fissando accigliato quell'uomo scontroso che non aveva la minima intenzione di muoversi "Sono io l'autore e sarò io a decidere come finirà la storia" poi lo afferrò bruscamente per un braccio e lo tirò in piedi.
"...Tu hai detto di essere il mio più grande fan. Dovresti sapere che anche io sono il tuo più grande fan, per quale altro motivo avrei scritto di te nelle mie storie...?"
Con gli occhi velati, Worth rivolse all'amico un sorriso afflitto.
"Non voglio vederti morire... E anche se non posso salvare tutti... che sia maledetto se rinunciassi a qualcuno che posso salvare..." poi, rivolgendosi ad Alice con un sorrisetto storto, le sussurrò all'orecchio "Grazie..."
Raddrizzandosi, Arthur tornò a puntare i suoi occhi luminosi su Worth affermando, a se stesso e al mondo "Come medico, ho fatto giuramento di non fare del male! Ed è capitato anche che fossi la mente brillante dietro il geniale detective Sherlock Holmes!"
Oh, Arthur! Alice vide la scintilla della vita illuminarlo di nuovo, e fu emozionante assistere allo spettacolo della sua mente che tornava in funzione. Non vi era più alcun segno d'esitazione in lui, come se si fosse finalmente liberato delle pesanti catene che legavano il suo cuore al passato. Sorrideva mentre si guardava intorno.
Nel frattempo l'edificio tornò a tremare, assestandosi dopo le prime due esplosioni.
"...Quindi, al lavoro!" si disse, tornando a riflettere "Sappiamo che gli esplosivi sono stati messi alle quattro estremità dell'edificio... Sul tetto ovviamente, altrimenti il pavimento sarebbe già andato, e non nel controsoffitto. Ora, come continuiamo, mia cara Alice-?"
"Intendi, se non scappiamo?" Alice mise parecchia enfasi su quel 'non'. Il controsoffitto era ormai piegato dal lato più lungo, ed era certa che non avrebbero avuto molto tempo per andarsene durante le prossime due esplosione.
"...Con la terza carica, il controsoffitto non terrà. Alla quarta crollerà tutto quanto senza lasciarci alcun luogo dove nasconderci"
Arthur annuì "Corretto"
"Ottimo. E il mio premio è che moriremo tutti?!" un ampio ghigno si disegnò sul volto di lui.
"Ho un rimedio, Alice. La tempistica e il posizionamento di questi ostici esplosivi si riveleranno fondamentali tra un istante"
"Ma se siamo troppo lontani dall'uscita! E quel lato è bloccato dai detriti del controsoffitto che è caduto-"
"Si. Verremo schiacciati come pezzi di formaggio tra due fette di pane" il commento provocò un brivido ad Alice. Quello non era proprio il suo tipo di sandwich preferito! Fece una smorfia ma prima che potesse dire niente, Arthur riprese a parlare.
"Quindi noi faremo in modo che queste due particolari fette di pane facciano al caso nostro, andando sotto di loro" spiegò, puntando il pavimento.
Alice, Arthur e Worth, corsero tutti e tre verso il palcoscenico, dove si trovava l'ingresso degli operai. Presero le scale che conducevano al seminterrato fino a scendere sotto l'edificio, finendo direttamente nelle fogne.
Correre lungo le fogne della Parigi di fine secolo! Quella si che era meritevole d'essere chiamata 'Avventura', una constatazione che strappò più di un sorriso ad Alice.
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Uno Studio in Rosso - Arthur Conan Doyle
FanfictionAlice, agente di viaggi in visita al Louvre, si ritroverà catapultata nella Parigi del XIX secolo, intrappolata per un mese intero nella maestosa villa di... un vampiro: il Comte de Saint-Germain. Oltre a ciò, un'altra cosa del tutto bizzarra sono g...