Capitolo 3

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«aspetta!» gridò la ragazza non essendo in grado di capire la curiosa motivazione per cui Trilly potesse essere volata via non appena sentì il suo nome. Pensò potesse avere sentito un rumore che lei non era riuscita a sentire e magari fosse scappata via impaurita per questo motivo. E intanto Wendy si gettò di sasso sul terreno morbido stringendo al petto le gambe magre tremanti per il freddo per via del leggero tessuto della camicia notturna.

«ha paura del tuo nome» disse Peter Pan facendo spaventare la ragazza per via della sua apparizione improvvisa dinanzi a lei. Le mostrò un ghigno perverso per poi sedersi alla sua sinistra posando le mani sulle sue ginocchia scoperte divaricate e piegate quasi come imitare la posizione di Wendy mentre quest'ultima lo guardava come per memorizzare meglio il suo bel volto.

«perché mi hai portata qui?» chiese la ragazza leggermente imbarazzata di quello strano silenzio che aveva preso parte di loro, quasi come se li stesse divorando dall'interno tralasciando che i loro battiti cardiaci potessero essere uditi per quegli ultimi secondi, in attesa di essere spenti come la fiamma di una candela oramai  all'epice di un tempo atteso in un luogo dove non ci sarebbe stato piú alcun futuro. Ed era così che Wendy se lo immaginava, un luogo senza futuro, e Peter Pan, un ragazzo senza battito cardiaco, con un cuore di ghiaccio congelato ormai da tempo.

«perché mi servi, Wendy» disse lui continuando a guardare negli occhi blu di Wendy immergendovi i suoi verdi dalle tonalità della notte formando quasi come un misto di onde chiare e oscure in quel mare infestato di demoni all'interno dei loro occhi.

«non capisco» disse Wendy non riuscendo a formulare una frase per via degli occhi del ragazzo puntanti su di lei come se la divorasse con essi mostrandole un sorriso compiaciuto del leggero timore della bionda.

«non hai nulla da capire per adesso mia cara Wendy.. Ma intanto vieni con me» disse Peter prendendo la mano della ragazza che si aggrappò senza pensarci due volte al petto del ragazzo quando si sollevò in aria.

«dove andiamo?» chiese Wendy quando Peter volò verso terra.

«all'accampamento » le disse  lasciandola poi, non appena arrivarono davanti a quelle tende e case su gli alberi dinanzi ai bimbi sperduti che guardavano Wendy quasi ammaliati, forse per il fatto che fosse una delle poche femmine sull'isola.

«e quindi Peter, fai volare di nuovo l'uccello» rise un biondino alto seguito dagli altri ragazzi, a cui avrebbe dato intorno ai 15 o 16 anni di età, altro che bambini.

«presto imparerà a volare.. Ma non dovrà abituarsi a questo per molto» disse Peter Pan prendendo Wendy per il braccio facendosi largo tra i ragazzi salendo una piccola montagna volando da dove si vedeva tutta l'isola.

«puoi andare ovunque vuoi Wendy, ma ti sconsiglio di superare quell'albero esotico a est che segna l'inizio della foresta oscura se non vuoi rimetterci la pelle» le disse mostrandole un sorriso beffardo per poi girarsi.

«e ti tengo d'occhio bambina, ti conviene darmi ascolto quindi. E.. Andiamo, vieni» le disse tendendo la mano che Wendy prese leggermente esitante.

«se posso dire una cosa, non chiamarmi bambina per favore. Ho 14 anni, non sono piú una bambina.» disse lei alzando la gonna della camicia per evitare di inciampare mentre saltava da una pietra all'altra per scendere da quella montagna.

«decido io come chiamarti, Wendy» disse aiutandola a scendere mentre si dirigeva all'interno della tenda. La ragazza scappò via buttandosi in mare approfittando del fatto che Peter non avesse potuto vederla. Sperò con tutta se stessa che una sirena avrebbe magari potuto aiutarla a non affogare ma fu afferrata subito dal ragazzo che la riportò a riva guardandola arrabbiato per poi mostrare un sorriso beffardo. La fece alzare approfittando del fatto che fosse tutta bagnata per scrutare il suo corpo messo in mostra dalla veste inumidita che prese la forma del suo corpo minuto.

«non é divertente scappare da me, sai? Questo gioco che hai intrapreso da sola non mi piace, ma ciò che ha concluso si» disse ghignando passando una mano sulla spalla di Wendy scendendo leggermente.

«e magari potremmo giocare insieme approfittando della conclusione del tuo vecchio gioco» disse facendo fuoriuscire rabbia dai suoi occhi continuando a ghignare compiaciuto passando una mano sul fondoschiena della ragazza stringendolo leggermente facendo scendere ancora di più l'altra mano precedentemente posizionata sulla spalla impedendole di ribattere per quanto potesse essere sconvolta, e anche se non volesse ammetterlo, impaurita.

«ma adesso cominciamo a giocare il mio di gioco»

Heii! Scusateilritardonelscrivereilnuovocapitolo, escusatesenonl'hoscrittomoltolungo.. MadomanicomeregalodiNatale, odivigilia, mavabbé, scrivouncapitolopiùlungo.❤
Ah, ho fatto il trailer della storia ma non riesco ad aggiungerlo, magari provo col computerpiùtardi.

Beh, grazieperaverlettoquestocapitolo

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