Wendy stava lì ferma, con la schiena appoggiata al tronco di quella grande quercia a guardare quello strano posto in tutti i suoi dettagli; e restò sorpresa da quanto potesse essere immensamente bello quel luogo, era proprio come lo immaginava da bambina.
Decise di camminare verso la costa, magari sperando di riuscire a trovare qualche nave che potesse portarla a casa. Venne attirata dalla maestosità di una grande nave non molto lontana della costa sabbiosa dov'era lei in quel momento.
«chi sei?» chiese un ragazzo spuntando dalla strada opposta a quella dove lei era arrivata.
«Wendy» disse lei guardandolo attentamente. Gli occhi scuri del ragazzo ammirarono Wendy fantasticando sulla bellezza della ragazza.
«io sono Hansen» disse lui a sua volta il suo nome facendo un passo avanti verso la ragazza.
«sai come tornare a casa?» chiese Wendy cercando di prendere il discorso prima possibile in modo di poter andare a casa prima del sorgere del sole. Il ragazzo fece segno di no con la testa per poi avvicinarsi ancora un po' a Wendy, ma abbastanza distante dal suo viso.
«ho provato in tutti i modi a scappare da Peter Pan, ma nessuno conosce l'isola che non c'è meglio di lui, e quindi, ovunque tu vada rischi di essere punito o di venire ucciso.. Non posso aiutarti Wendy» le disse dispiaciuto per poi girarsi nella direzione di fronte a quella da cui era venuto.
«vieni» le disse lui porgendole una mano che lei afferrò volentieri.
«devi fare attenzione qui. Peter Pan vede tutto» disse Hansen guardandosi intorno per poi sedersi sul tronco di un albero spezzato seguito dalla bionda che si guardava intorno meravigliata da quanto potesse essere bello quel luogo. Le fatine che svolazzavano tra i rami degli alberi dalle tonalità del viola sparirono all'interno di un cespuglio rosa pieno di fiori di tutti i colori lasciando al buio quel meraviglioso luogo impaurite dalla nuova presenza sull'isola.
«e quindi Peter ti ha portata qui.. Come mai volevi venire sull'isola che non c'è? Beh, magari ti sarai sentita attratta dal luogo, come tutti gli altri d'altronde.. » disse il ragazzo abbassando leggermente il viso.
«io non ho mai creduto in questo luogo, lui mi ha rapita» rispose Wendy leggermente schifata per poi voltarsi verso Hansen e mostrargli un piccolo sorriso che il ragazzo ricambiò.
«e tu invece?» gli chiese portando dietro l'orecchio una ciocca bionda che le dava fastidio all'occhio.
«io... Come tutti quelli che Peter Pan vuole portare qua, ho perso la speranza, volevo andare via dalla mia famiglia e dalla mia vita là giù, così ho pregato affinché mi portassero via.. Ed è arrivata la sua ombra a prendermi. E non sai quanto me ne sono pentito... Adesso sto scappando dai bimbi sperduti, che non é molto difficoltoso dato che so che Peter Pan ha tutto sotto controllo, é solamente un suo volere questo.» disse abbassando nuovamente il viso per poi voltarsi a guardare subito diritto negli occhi di Wendy mentre passava la mano chiara sul braccio del ragazzo.
«da quanto sei qui Hans?» chiese nuovamente la ragazzina.
«ho perso il conto degli anni... Direi più di 30 m-» si bloccò di scatto alzandosi dal tronco di albero tagliato.
«scappa» le mimò correndo via. Wendy si alzò velocemente alla vista di un gruppo di ragazzi vestiti di sporco con delle freccie con la punta intinta di uno strano liquido nero somigliante all'inchiostro. Seguendo alla lettera le parole di Hansen cominciò a correre schivando in tutti i modi possibili le frecce intenta a non farsi prendere da quella specie di mostri, come riusciva a descriverli dopo ciò che le era stato detto dal suo nuovo amico. Il suo piede nudo si posò su un piccolo rametto spinoso facendo variare la direzione della ragazza che cadde in terra rotolandosi fino a fermarsi dinanzi a un piccolo laghetto color turchino con gli strani riflessi dell'aria che sembrava assumere delle strane forme dal colore violaceo. Si aggrappò ad un ramo di un cipresso proprio accanto al lago aiutandosi con l'altra mano ad alzarsi da terra mentre cercava di ripulirsi la camicia dal terrume e dal fango lamentandosi ad alta voce di quanto potesse essere stata brusca la caduta per poi bloccarsi di scatto notando una piccola lucina viola, rosa e gialla brillante avvicinarsi a lei.
«chi sei?» chiese quella che sembrava essere una fatina per poi prendere la forma di un umana piena di brillantini vestita di un corto abito verde che metteva in risalto la sua carnagione chiara luminosa e i suoi capelli, che sembravano essere per lo più gialli che biondi come nel normale.
«Sei una fata!» esclamò la ragazza entusiasta alla vista della giovane donna a cui non sarebbe assolutamente riuscita ad affidiare una età precisa.
«sono Trilly, è tu chi sei?» chiese nuovamente aspettando che la ragazza rispondesse.
«Wendy» rispose inchinandosi mostrando un ampio sorriso.
«Wendy..» ripeté la fata con gli occhi spenti per poi riassumere la sua minuta forma e volare via.
«aspetta!»
Volevo chiedere perdono per il tremendo ritardo dato che qualche giorno fa avevo detto che dovevo aggiornare quello stesso giorno, ma ho avuto impegni e non ho potuto aggiornare. Comunque spero tanto che vi piaccia la storia, solo che ho davvero pochissime visualizzazioni rispetto all'altra mia storia Stalker. Comunque... Alla prossima!❤❤
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•The Evil Within•
Fanfic"Spesso ci nutriamo del male altrui perché il male con cui conviviamo si nutre di ciò che resta del bene dentro di noi" ROBBIE KAY™ RATING ROSSO #363 in teen fiction