Capitolo 13 -Mermaid-
Wendy si chiedeva come Peter Pan avesse potuto salvarla. Nonostante fossero passate delle ore, ciò che le aveva detto lui quando l'aveva portata fuori dalla nave era l'unico pensiero che le era rimasto impresso.. Ma cominciava a credere che magari il bene dentro di lui stava per risvegliarsi, ma preferiva non separarci troppo, lui era immerso nell'oscurità,come tutti sull'isola, e una volta dentro sarebbe stato difficile uscirne.
La giovane aprì la porticina della minuscola casa di foglie e pezzi di legna mandati a riva dal mare, che i bimbi sperduti avevano costruito per lei costretti da Peter Pan, entrandovi all'interno. Sospirò buttandosi su quella strana imitazione di "letto" fatto con foglie di bambù ripiene di sabbia e cucito con minuscole foglioline. I suoi occhi erano sprofondati in un vuoto profondo mentre vagavano per la stanza senza guardare nulla veramente. Ormai aveva capito che non sarebbe più potuta tornare a Londra, e voleva potersi creare una vita prima di una rottura schiavitù imposta lei da Peter Pan, non si era mai sentitamoralmente libera, e il fatto di dover essere veramente in trappola in quella specie di prigione di dolore non le faceva affatto bene, la distruggeva da dentro, in tutta la sua fragilità, per quanto fosse già distrutta, e sapeva che non ce l'avrebbe più fatta, quando di lei non sarebbe rimasta nemmeno un briciolo di speranza, sapeva che sarebbe finita. Aveva quasi dimenticato cosa potesse significare fare un sorriso vero, o magari come procrearlo. I pensieri della giovane furono interrotti dal vento che le soffiava sul viso pallido, si stupì di come fosse potuta arriva fino a là fuori senza neanche accorgersene, proprio sulla riva del mare, dove amava andare, forse l'unica cosa che amava di quel posto.《Wendy》la voce di Giglio la fece rilassare leggermente per poi camminare verso la mora per abbracciarla. I suoi capelli scuri dalle tonalità del mogano violaceo le mettevano in risalto la pelle leggermente scura, olivastra per l'esattezza, differente dai suoi occhi che sembravano quasi essere di vetro, verde giada, che quasi davano un effetto inquieto su di lei, magrolina ma sempre più formosa di Wendy. Che sembrava davvero bruttina rispetto alla giovane amica di fronte a lei.
《Pensavo che tu non potessi uscire dalla tua riserva》commentò la bionda sedendosi sulla spiaggia seguita da Giglio, lasciando che le leggere onde del mare le bagnassero i piedi.《Beh.. in effetti è così.. da quando Peter Pan ci ha impedito ogni contatto con il resto dell'Isola uccidendo qualche consigliere di mio padre, nessuno osa rischiare. Perciò io sono uscita di nascosto》disse la ragazza sorridendo poi a Wendy.
《Cosa a reso Peter Pan così? 》chiese la bionda, le sue labbra parlavano da sole, ma voleva davvero sapere cosa fosse successo a quel ragazzo per diventare quello che era.《Non lo so.. nessuno lo sa, forse il suo essere stato abbandonato da piccolo.. so solo che poi ha cominciato a rapire i bambini e i ragazzi.. Ma è sempre stato un po' pazzo e strano, avrà solo alimentato la sua pazzia e la sua rabbia》rispose, forse un po' seccata di dover parlare di quel suo vecchio amico. Wendy annuì, per poi posare il suo sguardo insieme a tutta la sua attenzione al mare, che con le sue onde e la luna piena riflessa in alto, faceva un effetto meraviglioso. La vista di una ragazza quasi distesa in mezzo all' acqua le fece quasi prendere un colpo, la guardò per qualche secondo aspettando che si muovesse.
《quella ragazza sta affogando! Dobbiamo cercare di fare qualcosa!》disse Wendy agitata dimenando le mani quasi in preda al panico che quella ragazza sarebbe potuta morire.
《hei hei, tranquilla, è solo una sirena.》le disse Giglio indicando la coda verde di questa che avanzava nuotando verso la riva. Wendy si spostò leggermente indietro alla vista della bella giovane dai capelli color del sangue e gli occhi blu come quella stessa notte.
《mi dispiace, non volevo spaventarti》disse la sirena cercando di non agitare la sua grande coda con le squame rialzate per via della poca acqua sulla costa. Wendy sorrise a stento per gentilezza per poi sistemare i suoi capelli in una coda per via del clima umido.
《Come ti chiami? 》le chiese la mora stringendo poi la mano di Wendy per solidarietà.
《Mi chiamo Ariel, voi chi siete?》
《Wendy》rispose la giovane per poi sorridere di poco, nonostante gli avvertimenti di Peter Pan sulle sirene, sentiva che quella ragazza fosse una sirena buona, e sentiva che Peter l'aveva messa in guardia su qualunque essere solamente perché non sopportava che qualcuno potesse raggiungere la felicità su quell'Isola.
《Giglio Tigrato》le sorrise stringendo la mano alla sirena.Forse non faceva tutto così schifo, forse si sarebbe creata una vita e si sarebbe rassegnata al non poter tornare più indietro dai suoi fratelli, a scuola, e che non sarebbe più cresciuta, che sarebbe rimasta giovane in eterno. Ma era tutto ok, ce l'avrebbe fatta.
《domani ci sarà una festa vicino al Lago, l'ho sentito dire a un bimbo sperduto.. quindi se vi va, potremo andarci》propose Giglio. Wendy annuì guardando poi la coda di Ariel.
《oh, io so farmi spuntare le gambe. Ci sarò. 》
Salve :) scusate il ritardo cumunque le visualizzazioni sono molto di meno di prima.. cosa sta succedendo?
STAI LEGGENDO
•The Evil Within•
Fiksi Penggemar"Spesso ci nutriamo del male altrui perché il male con cui conviviamo si nutre di ciò che resta del bene dentro di noi" ROBBIE KAY™ RATING ROSSO #363 in teen fiction