Capitolo 23

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Wendy aprì gli occhi mentre lasciava bagnare il suo corpo dall'acqua calda che scorreva dalla cascata senza inizio di quella grotta. Era un posto così cupo, eppure le ricordava qualcosa, come se fosse precedentemente stata lì, ed era certa che era stato così. Gli occhi di Peter Pan erano fissi sulla ragazza, senza distoglierli dalle pupille perfettamente al centro degli occhi chiari di lei, non guardando il corpo nudo, coperto solamente dal vapore che veniva contro l'aria per via dell'alto grado dell'acqua.

«E quindi, Peter?» chiese lei pettinando i capelli biondi e umidi con le mani, sistemandoli poi lungo le spalle ricoprendo i seni dagli occhi ispidi del ragazzo. Lui la guardò con uno sguardo interrogativo, stirando la mascella per il leggero nervosismo. Lei avanzò verso di lui, sapendo un po' l'effetto che gli avrebbe fatto, e anche per quello che avrebbero fatto su lei. Gli occhi scorsero lungo il corpo minuto e ben formato di Wendy, per poi incontrare nuovamente i suoi occhi cupi, diversi da quelli che lui conosceva da quasi sempre. Da quando era sull'isola erano cambiati, ma erano speranzosi, mentre in quel momento erano solo cupi. «So quello che cercavi di nascondermi» continuò, riducendo la distanza tra loro, forse senza pensare alle conseguenze.

«Non so di cosa tu stia parlando» disse Peter Pan abbassando lo sguardo sul terreno, per poi avvicinare una mano alla spalla di Wendy, scendendola leggermente verso il seno. La ragazza si ritrasse infastidita.

«Non ho un ombra.» disse lei allontanandosi, assumendo un tono serio e calmo, notando gli occhi dilatati di Peter Pan.

«È stata Trilly, vero?» chiese lui. La ragazza non rispose, facendosi però indietro, respirando pesantemente mentre l'acqua della cascata la bagnava.

«Avvicinati» disse lei. Lui fece come gli era stato detto, riducendo al minimo la distanza tra i loro corpi. Wendy si chiese cosa stesse facendo, sapeva di non avere tutto sotto controllo come voleva credere. Sospirò, sentendo le lacrime salire agli occhi.

«Questo gioco finisce qui» disse lei. Lui la guardò per qualche istante, per poi ridere.

«Credi di poter stabilire tu quando finiscono i miei giochi?» la derise, mostrando un sorriso beffardo mentre gli occhi insani la scrutavano.

«Mandami a casa, Peter» supplicò.

«No»

«Allora andrò via, in un modo o nell'altro» disse lei oltrepassandolo. Ip ragazzo le afferrò il polso, sbattendolo contro il suo corpo, impedendole di dimenarsi più di tanto.

«Non andrai via» ribattè nuovamente lui. Gli occhi della ragazza vagarono lungo il corpo possente del giovane, per chiudere gli occhi e sospirare. Sopportava maggiormente la vista del nero che di Peter Pan. Era la prima volta che ammirava con insistenza il buio dentro di lei.
Quando aprì gli occhi ricordò. Tutto. Da quando era arrivata sull'isola che non c'è, fino a quando le sembrò di essere morta. E se fosse morta, si disse, sarebbe stato meglio. Sospirò nuovamente, facendo un passo indietro quando la paura salì dalle vene lungo tutti il suo corpo, facendola tremare nonostante il caldo di quel luogo. Lui la guardò, curvando le sopracciglia alla sua reazione.

«Ricordo tutto, Peter» disse. Era più un tono di freddezza che di stupore.

«Allora ricorderai che ti amo»

«Tu? Amarmi? Dopo tutto quello che mi hai fatto?» chiese lei sentendo la rabbia salire, frenata dal terrore.

«Si» disse.

«L'unica cosa che provi tu per me è possesso, non amore» disse lei.

«E se mi amassi, mi faresti andare via» continuò. Il ragazzo si passò una mano tra i capelli, inghiottendo il groppo il gola che gli si era formato, un po' per la rabbia, un po' per la tristezza di non essere realmente consapevole delle situazioni e dei pericoli che correva, perdendola.

«Bene allora» disse. Afferrò le mani della ragazza, per poi avvicinare il viso a quello di lei, dandole un bacio su una guancia, molto vicino alle sue labbra. Il calore salì verso Wendy. Forse accettava quel calore.

«Addio amore» disse lui.

«Addio, amore» ripeté lei. Ripetendo con più insistenza l'ultima parola. Non credeva nell'amore ormai, quell'isola era l'esempio dell'odio. Lui strinse gli occhi.

«Dopo di questo penserai che sia stato tutto un sogno»





***





«Wendy! Svegliati, dobbiamo andare a scuola!» le gridò il fratellino più piccolo, già vestito e ordinato. Michael. Lei sorrise, alzandosi dal letto. Ma si fermò per un attimo, guardando la finestra, aperta. Sorrise leggermente. Era tutto finito. Solo un sogno, realmente.























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