Capitolo 25

388 37 2
                                    

Mi sveglio con lo stomanco sottosopra, forse per colpa della torta gelato di ieri sera. Per mia fortuna è domenica, quindi non dovrò alzalmi dal letto per andare a lavoro.
Ma sfortunatamente devo fare pipì.

Vado in bagno, apro la zip e finalmente svuoto la vescica.
Rivedo per l' ennesima volta il mio riflesso nello specchio, la barba sta prendendo il sopravvento. Decido di tagliarla, ma forse è stato il più grande errore che abbia commesso.
Senza quello strato di peluria in più sulla mia faccia sembro ancora il Lorenzo diciannovenne e sopratutto sembro il Favij che tutti amavano, quello che amava Diletta.

Mi manca come l'ossigeno manca ai polmoni mentre nuoti.
Mi manca come il figlio alla propria mamma.

Non so come stia lei in questo momento, non so cosa provi ne come si stia in coma, quando puoi sentire tutto ma non puoi fare nulla. E questo dura già da quattro  anni.
Un urlo parte istintivo dalla mia bocca, incontrollabile. Insieme a questo si fanno spazio le lacrime e la rabbia. Mi ranniccio in un angolo vicino alla lavatrice, fino a quando non decido di alzarmi e prendere il telefono.

Devo controllare la notifica di ieri notte.

Accendo il telefono e SBAMil messaggio appare sullo schermo, lasciandomi senza fiato, ma con un sorriso stampato sulla mia faccia.

''Dil'' dico debolmente, mentre lo schermo si banga.
Mi vesto velocemente e con la stessa velocità accendo la macchina. Il tragitto è abbastanza lungo, ma farò di tutto per vederla.

17:30

L'ospedale è sempre lo stesso.  Tutti sono sempre così impegnati, ma per fortuna non c'è ancora quella rozza signora ad impedirmi di passare. Hanno capito finalmente che era una rottura di coglioni.

Dopo aver cercato la camera per circa dieci minuti, fialmente la trovo.
C-17


E lì il mio cuore si blocca. I suoi capelli cono lunghi e di un biondo spento, quasi sul grigio. La sua pelle è di un colore cadaverico e i lividi sono ridotti a delle macchie quasi invisibili. Gli occhi sono socchiusi e muove un dito incessantemete. Non avrebbe mai potuto scrivere un messaggio o prendere il telefono in mano.


***
Rimango lì impalato a fissarla finchè la madre non mi nota. Nella sua faccia si forma un sorriso, ma che dura poco.
''Ciao Lorenzo, che ci fai qui?'' mi domanda, la voce più dolce di quanto la ricordavo.
''Bhe, mi è arrivato un messaggio da Diletta e quindi pensavo che si vosse risvegliata dal come e volevo venire a vederla'' le parole mi escono molto velocemente e quindi devo riprendere fiato subito dopo.
''Come scusa?'' è scioccata quanto me.''Diletta si è risvegliata ieri notte e si sta ristabilizzando. Avevamo intenzione di chiamarti questo pomeriggio''
Gli porgo il telefono con il messaggio e la sua faccia inizia a sbiancare poco a poco.
''Oh mio Dio..Ma nessuno ha preso il telefono, è qui sul com..Cazzo, chi può essere così bastardo?'' quelle parole dette dalla madre di Diletta, la dolce signora che ho sepre conosciuto è diventata una belva. Mi esce una risatina isterica che cerco di soffocare velocemente quando il suo sguardo si ferma su di me.

''è venuto qualcuno in questi giorni?'' domando, mentre la risatina continua a rimanere nella mia bocca.

''C'eravamo solo io, mio marito e..Oh, e Ambra'' quel nome mi riporta alla mente troppe cose.

flashback

''Perchè mi vuoi lasciare? dopo cinque mesi che stavamo assieme tu mi molli così? Io sono venuta da Firenze qui per te e tu mi abbandoni in mezzo alla strada come se nulla fosse! Tu sei un coglione Lorenzo Ostuni! Nono sono come Diletta vero? Vaffanculo!'' urla, quella che ormai è la mia ex ragazza. Ha le guance rigate dal pianto, ma forse ha ragione. Non è come Diletta e nessuna sarà mai come lei. Non l'ho mai dimentica, questo è il punto e di certo mettermi con la sua amica non era il modo migliore di agire. Volevo qualcuno che non me la ricordasse e ho scelto lei. Sono un coglione.

''Mi dispiace, ma è così..Se vuoi ti accompagno alla stazione'' dico, la voce tremolante.

''Ahahahahahahahah no. Vaffanculo coglione, te ne pentirai'' urla nuovamente. La gente ci fissa malissimo, ma a lei non sembra importarle. Mi oltrepassa senza guardarmi e se ne va.

Fine flashback

 Troia.

Youtuber.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora