Fine settimana..
È già passata la prima settima che siamo qui. È stupendo, anche se le dimostrazioni di affetto in pubblico scarseggiano. Oggi Lorenzo e io abbiamo deciso di andare ad uno dei centri commerciali più grandi in città.
"Sei pronta?" Urla dalla camera da letto, visto che sono rinchiusa in bagno da circa mezz'ora. L'eyeliner ha deciso di non uscire dritto. Alla fine metto il rimmel e un minimo di blush. Come look ho messo la felpa con i gufi che mi ha regalato lorenzo e dei jeans neri.
"Ho finito" lo avverto, mentre prendo la mia borsa alla ricerca del mio telefono, uno dei Galaxy più vecchi che possano esistere.
"Andiamo" mi dice. Si avvicina, mi stampa un bacio sulla fronte e ci incamminiamo verso l'ascensore.
Siamo i primi ad entrare nell'enorme scatola grigia ricoperta da una vecchia stoffa rossa bruciata e strappata in molti punti. Dopo qualche secondo arrivano due asiatici che intraprendono un'accesa conversazione difronte a noi due. Il modo in cui parlano è stranissimo e ovviamente io non capisco nulla della lingua.
La macchina inpiega solo mezz'ora per arrivare in quell'enorme edificio dalle pareti in vetro, chiamato Hang Holter, conosciuto da tutti, come HH.
"Su andiamo" mi incoraggia ad entrare. Alla fine non resisto alla tentazione di comprare qualcosa qui.
Il primo negozio che ci capita difronte è una libreiria enorme, dai dizionari più colti ai libri per bambini. La libreria è suddivisa in cinque parti: giapponese, cinese, inglese, francese e solo una piccola parte di libri famosissimi tradotti in italiano. Dopo aver tartassato Lorenzo, scelgo Città di carta, perché mi attirava particolarmente.
Quando abbiamo finito di fare compere (il libro- una maglia a maniche lunghe a righe bianche e blu con un'ancora stampata sul davanti- una felpa extralarge grigia semplicissima- dei leggings a fiori in bianco e nero e alcuni ciondoli), torniamo in hotel.
"Tra una settimana dobbiamo ripartire" dice sbuffando, mantre si infila dei semplici pantaloni della tuta, rimanendo a petto scoperto.
"Già" lo abbraccio forte e ci corichiamo, aspettando le nostre ordinazioni.
Arrivano un po' in ritardo, ma il sapore è ottimo. Appena finiamo butto il resto nella spazzatura e metto anche io un pigiama.
"Vado a mettermi il pigiama" lo avverto, mentre mi dirigo verso il bagno.
"Aspetta" strilla e prende dall'armadio una sua maglia azzurra con delle scritte bianche. La maglia mi sta decisamente lunga, ma decido di mettere lo stesso dei pantaloncini.
"Buonanotte" sussurra, ci baciamo per un po' e poi gli dico "ti amo" e lui risponde "ti amo". Dopo poco stiamo già dormendo entrambi, quando squilla il telefono.
Spazio autrice...
Anche io ho iniziato la scuola, quindi aggiornerò più lentamente D:
Spero che vi piaccia il capitolo♥
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Youtuber.
FanfictionLorenzo, o come lo chiamano tutti Favij, incontra quella che sarà la sua vita, ma anche il suo incubo.