Capitolo 20

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Stre Pov:
Corsi più veloce che poté stringendo a me i pugni mentre facevo cadere a terra lacrime amare.
Sentivo voci di ragazzi ridere guardandomi, avevo la maglia strappata per colpa dell'ira di Mattia.
Vedevo ragazzi addirittura farmi foto e video, ma non mi importava.
In quel momento dovevo salvare la vita di Cico, il ragazzo che amavo.

Stre: "M-mi scusi?"
Passante: "Come è ridotto? Mi dica.."
Stre: "Cerco L'ospedale Santa Maria Nuova.."
Passante: "Ma sei frocio?"
Stre: "C-cosa?"
Passante: "Non parlo con i ragazzi gay che portano le maglie rosa, per di piú strappate." disse accennando una risatina, squadrandolo da testa a piedi.
Stre: "Ho bisogno di aiuto, d-davvero" disse tremando di paura.
Passante: "Vuoi ritornare dal tuo ragazzo frocio come te per caso?"
Stre: "Se solo lei mi dicesse dove è l'ospedale.."
Passante: "Vattene via, ah, la solita gioventù di oggi!" esclamò aprendo il giornale e sedendosi su di una panchina.

Dove sarei andato ora? Nessuno mi avrebbe aiutato.
Non persi la speranza e corsi da un gruppetto di ragazze, sperando che esse siano la mia salvezza.
Stre: "S-scusate?"
Ragazza1: "Ma chi sei?"
Ragazza2: "Sei un barbone? Con tutti i vestiti sporchi di fango e strappati...bleah!"
Ragazza3: "È meglio se te ne stai alla larga prima che chiami i carabinieri"

Carabinieri? Perché tutto questo?
Perché la gente era così cattiva con me? Non c'era tempo per piangersi addosso, c'era solo tempo per reagire.
Senza spiccicare una parola me ne andai, mi misi dietro ad un furgoncino provando a togliermi il fango dal viso e dai capelli, causati dallo spintone iniziale di Mattia.
Ci provai ma con scarsi risultati.
Me ne feci una ragione e mi rimisi incammino, provando almeno a trovare una mappa della città per orientarmi.

-alle 17:00-
Ero ancora a girovagare senza una meta, provai ad accendere il telefono ma era da ormai un paio di giorni che non funziona più.
A interrompere quello che stavo facendo è stata una signora.
Signora: "Cosa ci fa qua da solo?"
Stre: "Sto cercando di accendere il telefono, p-perchè?"
Signora: "Lo vedo un po' disorientato, ha bisogno d'aiuto?"
Stre: "Ah ehm..si grazie! Può darmi del tu se vuole"
Signora: "Oh va bene, anche te"
Stre: "Cerco l'ospedale Santa Maria Nuova..sa dove è?"
Signora: "Sí ma non possiamo andarci, ci lavora mio figlio lí e l'hanno chiuso per due settimane per problemi con il capo, non ho capito bene, ecco"
Stre: "A-ah va bene.."
Signora: "Hai una casa?"
Stre: "No.." disse con gli occhi lucidi, pronto a scoppiare.
Signora: "Non ti preoccupare, seguimi"

Era poco più alta di me, avrà avuto una cinquantina d'anni, capelli biondi tinti, piccole lentiggini sul naso e occhi grigi.
Non sono una persona che si fida del primo che passa ma avevo bisogno di un tetto dove stare momentaneamente
Mi fece strada alla sua macchina parcheggiata lí vicino, era una ferrari color ocra.
Signora: "Accomodati, ti porto a casa, starai da me finchè non ti riprenderai, ok?" disse mettendo in moto la macchina e girandosi per accennare un sorriso al roseo.
Stre: "È gentilissima, abiti sola?"
Signora: "Oh no, siamo in otto"
Rimasi stupido dal numero ma allo stesso tempo felice di stare finalmente in una buona compagnia.
Dopo un'ora e mezzo arrivammo a quella che doveva essere casa sua; una villetta a due piani, fuori aveva un colorito lilla con all'ingresso fiori di mille colori e dietro la casa una piscina, non me ne sarei mai andato.
Signora: "Prego" disse aprendo la porta e facendo entrare per primo Strecatto.
Stre: "È davvero bella!" rispose girando lentamente per paura di far cadere qualcosa, era piena di vasi antichi.
Signora: "Intanto che esplori preparo la cena, a dopo!"
Stre: "Va bene, a dopo!" rispose sorridendo.

Alla destra dell'entrata c'era un corridoio con un tappetino rosso che portava alla cucina e alla sala; mentre a sinistra c'era un bagno, piccolo ma molto ordinato.
Salii le scale lentamente per paura di fare rumore e davanti mi trovai una porta nera, su di essa appesa un foglio, con su scritto : "Bussare per entrare"
Mi metteva ansia quel cartello e soprattutto il colore della porta, stonava con l'atmosfera felice della casa.
Ripresi a percorrere il piano superiore quando alle caviglie sentii qualcosa di morbido che mi si strusciava, era un gattino.
Stre: "Ma come sei bello!" sussurrò accarezzandolo.
?: "È una femmina" corresse una voce maschile uscendo dalla porta nera.
Stre: "Chi sei?"
?: "Dovrei fartela io questa domanda dato che è casa mia.."
Stre: "Oh..giusto s-scusa, tua madre mi ha invitato a vivere per poco a casa vostra dato che io non ho più una casa"
?: "M-mi dispiace, mia madre è molto gentile con tutti"
Stre: "Ho notato, come ti chiami?"
?: "Stefano, tu?"
Stre: "Federico, ma chiamami pure Stre" disse porgendo la mano a Stefano ma che quest'ultimo, ignorò.
Era un ragazzo alto, con un fisico da fare invidia, occhi grigi come la madre e capelli neri.
Stre: "Chi vive oltre a voi qua?"
Stefano: "Apparte me, i miei genitori ed i nostri animali nessuno" disse ridendo.

Accennai anche io una piccola risata e mi misi alla ricerca di qualcosa da fare, trovai degli scalini che portavano in soffitta quando mi sentii chiamare.
Signora: "VENITE! LA CENA È PRONTA!" urlò dal piano di sotto.
Stefano: "Arrivo mamma!"
Stre: "Eccomi"
Signora: "Stre ti presento il mio compagno" disse spostando lo sguardo a capotavola dove c'era il marito.
Stre: "Buonasera, g-grazie per avermi accolto"
Signore: "Non ti preoccupare, è un onore salvare le vite ad altre persone"

-alle 21:00-
Finita la cena andai sul divano a riposare guardando la tv.
Stefano: "Posso sedermi con te?"
Stre: "Certo, che guardiamo?" domandò con in braccio tre gattine tigrate.
Stefano: "C'è un horror tra 20 minuti, potremmo guardare quello.."
Stre: "Oh,va bene!"
Gli horror non nascondo che, mi spaventavano abbastanza.
Stefano: "Prepariamo i popcorn?"
Stre: "SII, ma i tuoi dove sono?"
Stefano: "Sono andati nel cortile ad annaffiare le piante"
Stre: "Okok"

-alle 23:00-
Stefano Pov:
Era finito da poco il film e Stre si era addormentato involontariamente sulla mia spalla, durante le pubblicità mi raccontò tutta la sua storia.
Mi aveva colpito molto, era un ragazzo forte, determinato e anche bello..
Non mi sono mai innamorato nella mia vita ma con Stre..beh..mi sentivo 'bene'? Non ne ero sicuro, ho visto la mia vita sempre e solo di un colore : il nero; rappresentava tutti gli abusi che ho vissuto da parte di mio fratello maggiore che ora abita negli Stati Uniti, da sei anni e non ho più notizie di lui.
Sapevo cosa si provasse quella sensazione di vuoto da parte della persona a cui tieni, potevo benissimamente scaldarlo in un mio abbraccio ma non lo feci.
Non lo feci per rispetto suo e di Cico.
Lo presi in braccio e lo portai in camera mia, io avrei dormito sul divano.
Lo posizionai e subito aprì gli occhi, non disse niente e li richiuse.
Ignorando la scena appena successa, mi presi un plaid ed un cuscino e mi sdraiai sul divano; iniziai a scrollare la home di Tik Tok e di Instagram per cercare di prendere sonno.

-alla mattina-
Stre Pov:
Erano le sette e mi svegliai da un micio, con la sua linguetta ruvida sulla mia guancia, in segno di alzarmi.
Presi tra le mani il piccolo micio rosso e mi iniziai a guardare intorno.
Non mi ricordavo di essere andato in camera a dormire, ero rimasto a quando mi ero addormentato la sera prima sul divano.
La stanza era molto grande e spaziosa, un letto a due piazze nero al centro, le pareti bianche e grigie, una scrivania disordinata in legno, un paio di quadri di Van Gogh e infine un armadio verde scuro che stonava con il resto.
Storsi il naso e uscii dalla camera portandomi con me il gattino.
Scesa velocemente le scale in parquet e non trovai nessuno in casa, nemmeno in cucina a fare colazione.
Uscii dalla villetta e trovai in piscina Stefano, così mi avvicinai a lui.

Stre: "Buongiorno"
Stefano: "Giorno, come mai così presto ti sei svegliato?"
Stre: "Questo bel micetto mi è venuto a far visita"
Stefano: "Ah" disse ridendo.
Stre: "Non è fredda l'acqua?"
Stefano: "Nah" sussurrò uscendo dalla piscina ed asciugandosi i capelli.
Stre: "Piuttosto.."
Stefano: "Mh?" chiese con aria interrogativa.
Stre: "Perchè mi sono svegliato in camera tua?" disse abbassando la testa in segno di imbarazzo.
Stefano: "Oh..ehm..ti ho portato io, ho visto che dormivi e non volevo disturbarti.." disse con le guance rosse.
Stre: "Grazie"

Passarono velocemente quelle due settimane, Strecatto si divertiva in mondo in casa loro, ma sapeva che il suo cuore apparteneva a Cico, e non a Stefano. Tutte le serate passate a ridere con i signori Rossi e Stefano per lui era una rinascita, si sentiva se stesso, si sentiva libero e soprattutto non giudicato.
Mentre preparava le valige gli scese una lacrima guardando un piccolo album pieno di loro foto, che loro tre avevano preparato per lui come ringraziamento, quando era lui a dovergli ringraziare.
L'ospedale era riaperto, aveva saputo perfino che Mattia per vari motivi di aggressione ai pazienti era stato licenziato, doveva correre da Cico.

Stre: "Grazie di tutto, se non mi aveste accolto in casa vostra a quest'ora probabilmente sarei morto" disse asciugandosi le lacrime.
Signora: "Ti ringraziamo noi tesoro!" disse piangendo.
Signore: "Vai da Cico" aggiunse chiudendo la porta, con un abbraccio di gruppo.
Però, mentre chiudeva la porta Strecatto si sentii chiamare da dietro.

Heihei domani alle 10:00 ho l'esame (pregate per me ty) e vorrei spararmi :')
Coooomunque grazie infinite per le 1,44K letture, ily🥺💗🖖🏻

Mi hai salvato la vita -Strecico♡︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora