Capitolo 4

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È lì, seduto dietro la cattedra che suona con una chitarra in mano e io cerco di non guardarlo, è persino più bello dell’altra volta. Nel frattempo per cercare un modo per non guardarlo, racconto ad una mia amica di nome Beatrice: mia compagna di classe, che mio padre mi fece fare un profilo Facebook all’età di soli sei anni. Tutto d’un tratto sento una voce maschile dirmi: «tuo padre ti ha fatto un profilo Facebook a sei anni? Davvero?» mi giro verso il ragazzo che mi sta parlando e per un attimo non mi viene un colpo mi trattengo dallo stupore e gli rispondo: «ehm... sì esatto, ma non ri... Ricordo bene il mo...Motivo». Dico  balbettando come una scema. Oddio sono sicuramente tutta rossa in viso. Lui mi sorride e torna a strimpellare ma poi mi chiede un'altra cosa ed io che soffro di udito e non sento bene cerco di avvicinarmi a lui, ma allo stesso tempo è anche una scusa per conoscerlo meglio. Mi siedo di fronte a lui e gli chiedo di ripetere perchè non avevo sentito bene. «Avevo detto se conoscevi qualche canzone di Ermal Meta» ripete lui, io rispondo: «ovvio che sì, canto molte sue canzoni!» contenta come se fossi un  bambina che ha appena ricevuto le caramelle più buone del mondo. Lui inizia a suonare la parte instrumentale di  “Vietato Morire” e io inizio a cantare, si fa per dire dato che sto solo sussurrando. Ha un viso soddisfatto, come se gli piacesse la mia voce. Dopo che ho terminato la canzone, lui mi guarda stupefatto e mi dice: «sei bravissima, potresti provare ad andare a x factor!», io  rispondo: «beh, in realtà mi sono iscritta a tu si que vales e mi hanno presa!». Mi guarda sorpreso e mi fa un grande sorriso. Nel frattempo arriva la donna che avevo incontrato davanti la porta blu di sotto e lui gli dice: «mamma questa ragazza è bravissima a cantare senti...». Mi misi a cantare un ritornello in inglese, e la donna che a quanto pare sembra essere sua madre rimane sorpresa anche lei e inizia anche lei a farmi dei complimenti. Dopo pochi minuti che lui stava suonava degli accordi alla chitarra, la mia amica Bea inizia a dire: «perché non suoni anche tu dato che la sai suonare?», la guardo imbarazzatissima, poi noto che lui si gira di scatto verso di me dopo aver sentito le parole della mia amica e mi chiede: «suoni anche la chitarra quindi?» annuisco e lui all'improvviso mi lancia la chitarra e inizio a riprodurre gli accordi di “the climb” di Miley Cyrus  accompagnati dalla mia voce. Lui è rilassato e con le mani appoggiate al viso come se gli interessasse molto vedermi suonare, divento subito rossa a quel pensiero. Finisco il brano e tutte le persone presenti nella stanza inizano ad applaudire, mi giro verso di lui e mi sorride dolcemente. Si alza per andare a posare la chitarra nell’altra stanza, ma prima di andarsene mi dice: «mi sono dimenticato di chiederti il tuo nome» sorride. «Johanna» rispondo. «William piacere» risponde a sua volta sorridente accarezzando la mia spalla, e quel gesto arrossisco e le mie farfalle allo stomaco aumentano parecchio. Dopo poco è ritornato per sistemare una tastiera e nel frattempo, scherziamo un po' insieme. Penso che se sto ancor di più con lui, me ne potrei innamorare. Ma tutto ciò finisce perché il nostro maestro Tobia ci chiama per il secondo turno di lezione e purtroppo, sono costretta a salutarlo.

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