Capitolo 34

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Sono ancora in bagno e sto aspettando il momento giusto per ritornare in classe, dato che Bea e Vane non  avevano corridoio e sto per entrare in classe ma qualcuno mi tocca la spalla: è Austin. Austin è “l’ex ragazzo” di  Sophie; sono stati insieme…. Una settimana forse? O tre giorni più o meno, non credo si possa ritenere comunque ex e né fidanzato. Egli è alto più me e ha i capelli castani e corti, e gli occhi marroni. È di corporatura magra e si atteggia abbastanza dato che sa di avere un bel fisico. Mi volto  del tutto verso di lui e quando pensavo che se ne stesse andando mi sussurra all’orecchio: «sei proprio bella oggi.» mi congelo del tutto. Lo guado con gli occhi sgranati, da dove gli escono fuori queste idiozie? «Austin oggi ha bevuto un po' troppo caffe? Perché stai dicendo un mare di balle.» inizio ad irritarmi. «Bellezza io dico solo la verità, poi se non mi credi…» dice soddisfatto. «Fa come ti pare.» dico infine prima di voltarmi e lasciarlo come un cetriolo in mezzo al corridoio. Entro finalmente in classe e il prof  mi lancia uno sguardo e punta il mio banco…si prof lo so che ci sono stata quasi mezz’ora, ma non dia la colpa a me ma a quelle due che stanno sedute accanto al mio banco…
Ma che dico?  Mi siedo al mio banco e prendo il quaderno di immagine che avevo messo sotto il banco e aspetto che il prof inizi la sua lezione. «E menomale che ti avevo detto “non ci mettere un’ora” Jones.» lo sapevo, okay mi odia.  «Allora per iniziare il compito vi dico che per prima cosa, guarderemo delle immagini di alcuni resti d’arte greche che si trovano a Creta, Sparta e Atene, dove nelle antichità ci sono state guerre religiose e civili; ai tempi non si chiamavano così però è quello il senso. Per prima cosa partiremo dalla città di Sparta dove si sono tenute la maggior parte delle arti e resti greche e dove ovviamente hanno avuto furia le maggiori guerre greche.» finisce di spiegare e dopo si siede alla sua cattedra lanciandomi un’altra occhiata. Faccio finta di non aver notato la sua occhiata e mi concentro su quello che dobbiamo fare ma Sophie prontamente mi sussurra qualcosa all’orecchio facendomi distrarre: «Ma hai visto che ha lanciato più di un’occhiata? È inquietante questo.» dice disgustata. Sto per rispondere ma vengo interrotta bruscamente da colui che mi guarda da una lezione intera. «Jones le sembra adesso il momento di parlare di cose amorose all’orecchio? Presta attenzione alla lezione!» mi avvisa r io faccio ciò che ha detto e nel frattempo lancio un’occhiataccia a Sophie per avermi fatto riprendere. Non poteva dirmelo in ricreazione, no? Finalmente finisce la lezione di mister Bean e arriva la meravigliosa ricreazione così mi avvicino a Sophie e alle altre per stare insieme. «Ma tu ti sei accorta che ti guardava molto spesso il prof di immagine? Secondo me gli piaci.» dice Sophie facendomi sgranate gli occhi  rischiando anche di farmi rigurgitare il cibo che sto mangiando. «Possibile che appena notate qualcosa di strano pensate sempre a quello? Ragazze arrendetevi, non piaccio a nessuno.» dico convinta, guadagnandomi un’occhiataccia da tutte e tre. «E secondo te tu non piaci a William? Quello tra poco ti mangia con gli occhi.» sputa fuori Vanessa. «William? Non farmi ridere, non mi vuole e non mi vorrà mai, è inutile sperarci.» dico secca. «Jo, non lo puoi sapere cosa prova per te, non si può mai sapere cosa vogliono i ragazzi, quindi sta tranquilla e se magari non è lui il tuo destino, sarà uno molto meglio di lui chi lo sa?» ribatte Vane facendo annuire le altre due. Non so se sia vero, ma so soltanto che io a Will non piaccio e che se magari un giorno lui ricambierà, io non sarò più qui ad aspettarlo, ma siccome non penso succederà una cosa del genere… shalla. Sono a casa e ho una fame tremenda così vado in cucina e controllo se ci sia qualcosa di sostanzioso da sfamarmi per bene e infatti, trovo una cotoletta da scaldare e così faccio; prendo la padella e la poggio sui fornelli, accendo il gas e nella padella butto un goccio d’olio per non far attaccare la cotoletta e per non farla bruciare. Passano dieci minuti e la cotoletta è pronta così spengo il gas e la metto dentro su un piatto, poi prendo il limone dal frigo, glie lo supremo sopra e inizio a mangiare. Finito di pranzare sono salita in camera mia e ora sono seduta sul mio letto e sto ripassando i brani da fare oggi pomeriggio in fondazione, voglio essere preparata per bene, almeno così potrò passare ai brani nuovi e avere tante altre soddisfazioni. Sono quasi le 15:00 e credo che sia già ora di andarsi a preparare così preparo i vestiti puliti li poggio sopra il letto e vado in bagno per farmi una doccia calda. Dopo che esco dalla bagno entro in camera e indosso i vestiti che avevo messo prima sul letto: ho optato per un paio di jeans chiari e una maglietta a maniche lunghe a righe, bianca e nera, e ai piedi delle scarpe Adidas bianche che mi aveva regalato in estate Vanessa.  Metto un giubbotto di pelle con dietro delle stoffe in cotone colorate con dei disegnini ai lati, scendo di sotto, prendo lo strumento ed esco di casa. Camminare per la città ascoltando la musica è una delle cose più belle che abbia mai fatto; immagini le scene più belle nel posto dove stai per passare, immagini che ti vengono incontro persone famose a casissimo. Sto diventando pazza? Probabilmente.  Sono seduta sul divano in fondazione e aspetto che il maestro Tobia mia chiami dato che oggi sarò ufficialmente una dei professionisti! E ormai era da mesi che aspettavo questo momento; brani nuovi e complicati lezioni senza fare tutto il tempo solfeggio, sarà tutto diverso adesso. Oggi per fortuna non penserò fin troppo a Will, anche perché oggi lui non ci sarà dato che di solito rimane a scuola anche il pomeriggio per le prove di percussioni e altro quindi, non avrò distrazioni eccessive. Parlo troppo presto. Mi sento toccare la spalla e quando mi giro sento le mie gambe che si stanno per suicidare: il suo tocco ormai manda il mio corpo in tilt. Gli sorrido e lui come sempre, mi manda una bacio da lontano e poi si avvicina per farsi dare un bacio in guancia e così faccio. «oggi a scuola c’era una ragazza che mi stava dietro tutto il tempo, però era carina.» mi racconta mentre si allena con le mosse di karate. Ovviamente la mia reazione non ė delle migliori dato che ormai sono gelosa pure dell’aria che gli passa accanto, e non ė il mio ragazzo…
Abbasso gli occhi e non rispondo, lui mi guarda e fa uno di quei sorrisetti compiaciuti che i ragazzi fanno quando riescono a far ingelosire una ragazza e a me da su i nervi, se non mi vuole non deve fare questi giochetti. Lo guardo un paio di secondi e poi mi alzo dal divano per andare a bere, questa situazione non mi piace affatto. Finisco di bere e scrivo il nome sulla parte laterale del bicchiere e mi siedo su una delle sedie messe a muro davanti alla cattedra e incontro il suo sguardo: quegli occhi marrone scuro, quei capelli castani piastrati, quel sorriso stupendo che ha quando qualcuno lo fa ridere… Esiste ragazzo più perfetto di così? Io non credo.

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