Capitolo 23

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Suono il citofono e Cheryl apre subito appena vede che sono io. Salgo le scale velocemente, entro dentro e saluto la madre di Will, mi giro per andare a posare lo strumento e lui esce dal bagno. Mi guarda ma non saluta come immaginavo. Il suo sguardo era molto freddo e vedere quegli occhi che mi guardano in quel modo mi fa sentire in colpa del fatto che ora lui lo sa… So che non dovrei, ma vederlo così mi fa stare davvero male. Sono seduta sul divano e aspetto che arrivi il maestro Tobia per andare a svolgere la lezione di oggi. In questi giorni mi sono allenata molto su altri due brani che mi ha chiesto di studiare Tobia, mi sono impegnata molto e ne vado fiera. I due brani in questione sono: “Montegues and Capulets “ di Prokofiev, poi come secondo: “Te Deum”. Per il primo brano ho avuto alcune difficoltà soprattutto per la mezza parte dove c’erano delle battute fatte con il pizzicato e ho impiegato più tempo a finirlo. Invece per il secondo è stato abbastanza facile. È arrivato il maestro Tobia quindi mi avvio verso l’aula, entro e poggio la mia custodia sulla sedia, e la apro sistemando la mia Viola con l’arco e aspetto che accordi il mio strumento. Non penso che iniziamo subito perché sono l’unica che è arrivata in anticipo, quindi, dovrò aspettare un po’. «ragazzi non va bene… non va bene assolutamente. Vanessa sforzati a leggere, non è difficile e l’altro giorno ti ho anche detto come si fa. Beatrice suoni per favore, se vieni a lezione devi suonare. Invece, primi e secondi violini state andando fuori tempo. Che vi succede oggi? Forza ricominciamo da capo.» ci rimprovera il maestro. Ormai questa tiritera va avanti da più di 40 minuti, mi chiedo cos’altro hanno da fare anziché studiarsi uno spartito semplicissimo. Sono andati via i ragazzi dei medi e sono rimasta qui con il maestro perché voleva parlarmi e soprattutto ascoltare il brano che mi aveva dato da studiare. «allora, tra poco sentiamo come hai svolto questo brano, ma nel frattempo volevo chiederti se ti va di venire alle lezioni dei grand. Ho visto che apprendi subito, anche se noto che non sempre leggi e alcune parti del brano le fai a memoria e questo non va bene, ma questa è una cosa che si può superare facilmente. Allora, cosa farai, verrai?» mi chiede. «certo maestro! Per me è un piacere, e sul fatto dei brani, sì ha ragione, e cercherò di leggere sempre il più possibile. Quando sarà la lezione dei grandi?» domando. «La lezione si terrà mercoledì alle ore 18:30, subito dopo la lezione dei medi.» risponde infine. «va bene maestro, ci sarò!» gli dico abbozzando un sorriso. Il maestro mi sorride e mi chiede di prendere lo spartito del brano di Prokofiev. Ho appena finito la lezione e Tobia dice che non è niente male, ma devo ancora migliorare su alcuni aspetti del brano e sul pizzicato. Quindi, quando tornerò a casa mi metterò subito a lavoro. Entro dentro l’aula del maestro di Kárate, saluto, prendo il mio Kimono e vado a cambiarmi per la lezione. È stata una bellissima idea fare kárate, non solo perché c’è Will, ma anche perché mia madre aveva la passione per il kárate, infatti, mi raccontò che aveva fatto l’esame per la cintura marrone e riuscì a superarlo. Poi lo dovette abbandonare per motivi che non mi spiegò, però cavolo… mia madre cintura marrone... che figata! Abbiamo fatto il saluto e adesso ci stiamo riscaldando facendo delle corsette per poi iniziare a fare esercizi per far sciogliere i muscoli così non rischiaro strapparmi un polpaccio durante le l'esame. Il maestro dice sempre: “state attenti a come posizionate le gambe e il busto, perché se in qualche mossa vi mettete in una posizione sbagliata, potete rischiare di strapparvi il muscolo di una gamba o peggio di un braccio. “. Ovviamente ciò può capitare anche se non fai dei buoni riscaldamenti. Ci stiamo allenando e mi sono dimenticata di imparare a memoria i nomi delle mosse e infatti, non li ricordo bene oltre perché sono in Giapponese, e poi perché sono complicate da dire. Le cose più strane ce le hanno sempre i giapponesi eh. «Bene ragazzi, devo dire che siete stati abbastanza bravi e beh, per il momento è tutto. Ci vediamo lunedì prossimo!» ci avvisa il maestro Liam. «scusi maestro, le dispiace se rimango anche per la lezione successiva?» gli chiedo gentilmente. «Certo tesorino! Ovvio che puoi rimanere, anzi, mi fa piacere che vuoi apprendere cose in più.» commenta infine lasciandomi assistere alla lezione successiva.

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