Capitolo 7

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Oggi abbiamo conosciuto la professoressa di matematica. Devo dire, molto simpatica solo che la materia lo è un po’ meno. Preferisco di gran lunga la storia, la grammatica e il disegno, almeno quelle tre materie poi per il resto zero. Abbiamo fatto alcuni esercizi, anzi, più che altro un ripasso sulle divisioni 10,100,1000. Che cavolo sono cose di quarta elementare? Penso guardando quel foglio di ripasso con faccia sconvolta. Ma come ne uscirò da questa scuola io? Finite le lezioni vado verso casa sempre con le cuffie tappate nelle orecchie. La musica per me è tutto. L’unica cosa che non ti fa stare male, che ti conforta, ti rilassa, non ti lascia mai andare, non ti abbandona e soprattutto non tradisce. Durante il tragitto per andare verso casa mia come tutti i giorni, passo davanti alla fondazione e mi ricorda lui, quei capelli lisci bellissimi, il suo viso, i suoi occhi. Non mi è mai successo di provare cose simili per qualcuno e soprattutto se quel qualcuno è un ragazzo alto 1.89 e a quanto pare, voluto da molte ragazze. Quindi a volte penso che non mi noterà mai perché per lui sono solo: "la solita ragazza che gli corre dietro per la sua bellezza". Ma per me lui è tutt’altro che sola bellezza, voglio che il ragazzo dei miei sogni abbia: cervello e carattere, non solo la bellezza. Sì... penso proprio di essermi presa una bella cotta. Sono sullo stipite della porta di casa mia e ad un tratto prima che infilo le chiavi dentro la serratura, mia madre mi precede dall’interno della casa per uscire. «ciao Jo, da quanto tempo sei qui a fissare la porta?» mi chiede uscendo. «beh credo da poco, ero persa nei miei pensieri.» se per pensieri intendevo un solo pensiero cioè “lui”, questo ormai capita spesso. Saluto mia madre e salgo in camera. Oggi sono sola in casa quindi posso stare tranquilla senza nessuno che mi rompa le scatole, ma ovviamente come sempre, parlo troppo e imfatti, mi arriva guarda caso una chiamata a interrompere la mia pace e so già chi può essere: «aliena mi chiami sempre nei momenti sbagliati eh?» le dico ridacchiando. «che migliore amica sarei se non ti rompessi le palle durante i tuoi momenti di tranquillità scusa?» risponde soddisfatta. No... dimmi che non lo ha detto veramente…. Scoppio in una risata buffa e lei mi segue subito dopo ridendo insieme a me. È una parte di me, e penso che lo sarà per sempre. Anche se con lei sono stronza, lunatica, a volte antipatica e rompiscatole, lei è quella persona che senza di essa, sarei il nulla totale. Ed è per questo che non posso fare a meno di lei. «comunque uovo di Pasqua ho una cosa bellissima per Te!» mi dice sembrando troppo esaltata. «ah si? E dimmi cosa hai di così interessante da darmi?» rispondo. «ovviamente, il numero di telefono di William!» ofdio no…mi sento male…. Ok Jo, respira. È solo il suo numero che sarà mai? «COSA HAI APPENA DETTO?» ok... come non detto. Lei inizia e ridere di gusto e mi manda il contatto su WhatsApp e sono titubante nel cercarlo. E se non dovesse rispondere?  E se legge e non dice nulla? Dio che ansia. Per ora decido di non contattarlo, sarebbe strano, ancora non ci conosciamo bene e credo che ci voglia del tempo, ma sono molto curiosa di sapere di più su di lui e non so se potrò resistere a lungo. Saluto e ringrazio la mia amica per avermi dato ansia e conforto contemporaneamente. Poi dopo aver riattaccato, decido di entrare nell'app di Instagram e guardare alcuni post. Ad un certo punto c’è una foto che cattura la mia attenzione: la foto di León della serie tv "Violetta" e rimango a bocca aperta. Diamine sono uguali. Incredibile ma ho appena scoperto che il famosissimo León Vargas di Violetta e William Hogan, sono uguali. Da oggi gli darò questo nickname di nascosto però, non voglio che pensi male. Grandioso adesso ogni cosa mi fa pensare a lui.

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