Il lunedì, il prima giorno della settimana che tutti gli studenti odiano compresa me, solo con piccolo particolare: Il lunedì c’è lezione di karate in fondazione. Siamo in ricreazione e i professori sono tutti fuori lasciando questa gabbia di matti in libertà e mi chiedo come facciano ad essere così tranquilli dato che in questa classe “un po' turbolenta ” potrebbe succedere il casino più assoluto? Infatti come avevo previsto, il mio compagno di classe si avvicina a me e inizio a percepire che non è venuto per una semplice chiacchierata tra “compagni di classe”. «Oliver senti, capisco la noia e tutto quanto ma abbassa le mani.» dico seccata dato che ormai non la smette di darmi schiaffetti e tirate di capelli da dieci minuti. Come risposta mi lancia una smorfia e continua ad essere sempre più aggressivo. E va bene, l’hai voluto tu allora. Si sta mettendo in fondo alla classe per fare la rincorsa e saltarmi addosso e io cosa faccio? Mi metto al centro della classe mentre lui corre verso di me e quando è quasi vicino a me, prendo tutta la forza che ho in corpo, lo prendo per le gambe e lo ribalto all’indietro facendolo sbattere sul pavimento di faccia e facendogli fare un botto che si è sentito per tutto il corridoio della scuola. «Che cosa succede qui?» domanda innervosita la prof. «Scusi professoressa, l’ho chiamata per più di dieci volte, le ho chiesto aiuto senza alcuna risposta e così ho agito da sola.» Le lancio un'occhiataccia. «Dovrebbe essere sua responsabilità controllare che gli alunni non vengano importunarti o per giunta, che gli vengano alzate le mani, quindi se è successo questo è solo colpa sua.» sbotto arrabbiata. Non può farsi la chiacchieratina amichevole con gli altri prof e lasciare che ad un alunno gli vengano alzate ln mani in questo modo. Sicuramente se la vorrà pure scampare, ma io andrò direttamente dalla preside a dirle tutto quanto e avvisarla di controllare i professori dato che l’unica cosa che fanno è: Parlare. Tornata a casa ho trovato anche mia madre infuriata, o come la chiamo io: “mamma uba uba” come quando si arrabbiano gli indiani… lo so… è una cosa stupita, ma sono venuta a conoscenza di questa scemenza quando mio fratello aveva combinato casino con dei suoi amici, e mia madre si arrabbiò con lui, ma ovviamente mio fratello anziché prenderla sul serio, cominciò a ridacchiare e fu lì che uscì fuori il nomignolo “mamma uba uba”. Decido di lasciarla in pace dato che oggi non è giornata e salgo di sopra in camera mia. Sono in ansia per oggi pomeriggio, la cosa bella delle lezioni in fondazione è che non si sa mai cosa può accadere, non è sempre la stessa storia come nelle scuole normali: entri, fai lezione e finisce lì. In fondazione è totalmente diverso, interagiscono con te, si confrontano, fanno altri progetti, insegnano la legalità, il modo di approcciarsi alla vita, organizzano concerti, tutto completamente bello e diverso. Come al solito, sono stirata sul mio letto e aspetto che il tempo passi in fretta anche se…. «CAZZO SONO LE 15:00 E MI DEVO ANCORA DOCCIARE!» grido mentre poso il cellulare sul comodino dopo aver controllato l’orario. Mi alzo in fretta e furia e mi dirigo verso il bagno per farmi una doccia veloce e andare a prendere degli indumenti decenti per uscire di casa. Opto per un paio di leggins grigi con una striscia laterale bianca e una maglietta bordeaux a maniche lunghe. La mia preferita! Sistemo i miei capelli orripilanti e metto un filo di matita negli occhi, esco dal bagno, prendo la mia giacca (che sembra una felpa più che altro), prendo lo strumento e corro di sotto per uscire finalmente da casa. «Ragazze per favore fate silenzio, siamo pur sempre in una scuola e di là ci sono le lezioni.» Rimprovera Cheryl alle bambine nuove che non smettono di fare baccano. Sono arrivata cinque minuti fa e in più anche puntuale, di solito la puntualità non è mai dalla mia parte, e invece stavolta mi ha voluta bene. «gioia, tra poco arriva il maestro Liam, mi ha detto di comunicare che c’è stato un imprevisto ed è un po’ in ritardo. A proposito, come stai? Come ti trovi con il maestro? Insegna bene?» mi domanda Cheryl sorridendo. «Sinceramente è davvero bravo ad insegnare e sono molto contenta di aver fatto la scelta di frequentare le lezioni di karate.» le sorrido. «Mi fa piacere. William mi ha detto che ti sei divertita parecchio, è una cosa buona.» risponde. William parla di me a sua madre? Pensavo che non gli importasse minimamente di me. Abbozzo un sorriso e nello stesso momento suonano al citofono e il maestro Liam appare davanti alla porta così saluto e ci dirigiamo in classe mentre io continuo a pensare a ciò che mi ha detto la madre di Will. Credevo che non glie ne fregasse nulla di me, pensavo che ero solo quella ragazza che è cotta di lui ed è finita lì, e ora so che parla di me… wow. La mia lezione inizia a diventare molto interessante solo per il fatto che il maestro mi sta facendo fare una piccola parte dell’esame di cintura gialla, è abbastanza facile e le mosse non sono troppo complicate. Inizio ad innamorarmi sempre di più del karate! Sto provando l’ultima mossa e qualcuno dietro di me, apre la porta. È William. «Ciao William! Sempre puntuale eh…» lo saluta il maestro. «Salve Liam, ovvio che sono puntuale! Cosa facciamo oggi?» chiede Will. In tutto questo io sono in mezzo ai due eh. «Oggi ho preparato un esercizio, e lo farete in coppia! Tu e Johanna dovrete allenarvi insieme sui Bunkai, capito?» ci spiega. Da dire anche che ci cambieranno aula e me ne aveva parlato prima il maestro, non capisco il motivo di questo spostamento, ma in questo momento la mia testa sta pensando solo a quello che ha detto il maestro Liam: “Tu e Johanna dovrete allenarvi insieme sui bunkai”. Io e William dovremmo fare degli esercizi insieme ed è la cosa più normale del mondo, solo che le farfalle nel mio stomaco non la pensano proprio così. Stiamo facendo degli esercizi di riscaldamento per i bunkai e c’è una posizione che non riesco a fare bene. Il maestro dice che la posizione che sto cercando di fare si chiama: “mossa del gatto?!” penso si chiami così… credo. Ormai ha da tipo venti minuti che il maestro mi dice che devo abbassarmi di più per fare bene questa mossa, ma non capisco come fare dato che mi sono abbassata più che potevo. Vedo Will avvicinarsi a me e mi prende le spalle. Al suo tocco mi salgono dei brividi incredibili che non riesco a stare nemmeno in piedi. Mentre mi tiene le spalle, inizia a premere verso il basso per farmi capire quale sia la posizione giusta e alla fine, ci riesce. Come diamine è possibile che con solo un suo tocco mi manda il corpo in tilt? Inizia a farmi paura l’effetto che ha su di me, ma allo stesso tempo, mi piace, è una cosa indescrivibile.
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Amore a Senso Unico
RomanceJohanna ragazza di 12 anni, studentessa gentile e solare. Si trasferisce a Chicago da 2 anni e nel settembre del 2018, la sua vita cambia radicalmente portando in lei, nuove aspettative e persone facendole cambiare stile di vita. All'inizio sembra t...