Capitolo 33

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Odio il mondo, odio la gente, odio la vita. Quasi ogni giorno affermiamo queste tre frasi; chi le pensa perché sono asociali e pigri, chi per l’inutilità del mondo intero e chi come me, si sente inutile, non accettata ed emarginata dal mondo. Mi sento proprio così, fuori dagli schemi, dai giochi che comprendono tutti tranne me. Sono quella ragazza che tutti evitano perché dò l’idea di una tipa strana, di quella che è sempre solare e gentile e che viene presa alle volte anche per idiota. Ogni giorno mi rendo conto che appartengo a questo mondo, ma non lo sento mio: non sento la sicurezza che dovrebbe donarmi, la fiducia, la protezione… nulla di tutto ciò, e quindi mi abituo a questa stupida realtà dove l’unica cosa bella è Dio. oggi non sono andata a scuola perché non mi andava, non mi andava di sopportare i miei compagni idioti, non volevo fare compiti inutili e quindi adesso sono a casa, ma non so cosa fare. Che vita noiosa. Giustamente io non posso essere sempre sfortunata e ad un tratto il mio cellulare vibra, e quindi vuol dire che mi è arrivato un messaggio. Apro lo schermo e abbasso la barra di notifiche e per un momento non mi prende un colpo: stranamente è Will. Il messaggio dice:
“Eii, come va?”. sento il mio cuore che sta per spararsi fuori dalla finestra tra poco.
Io rispondo:
“Ei a te, tutto bene, tu? “. Sì Jo, tutto bene…
Spengo il display e aspetto la risposta perché tanto si sa; William Hogan non risponde mai in cinque secondi. Per mia grandissima sorpresa il ragazzo risponde quasi subito, incredibile!
“tutto bene, sono solo un po’ stanco per la scuola” risponde. Che puccioso aiuto.
“Capisco, come mai? Che hai fatto oggi? “ chiedo curiosa. Legge subito. Altro infarto.
“Oggi la prof mi ha interrogato in storia, poi ho fatto prove di concerto per la scuola e abbiamo fatto educazione fisica. Alla fine quando sono tornato a casa ho finito di ripassare altre cose e ora ho sonno ahahah” risponde facendomi ridere per come ha scritto “ho sonno “. Sì ormai immagino che dice a voce quello che scrive…  sto diventando idiota.
“Ho capito ahaha, Beh allora dai ti lascio riposare, non vorrei vedere un William Molto assonnato” rispondo con un faccina che ride alla fine. Invece no cavolo…  vorrei vederlo tantissimo un William assonnato, sarebbe la bellezza del mondo. Risponde con “Notte allora ahahah” manda un cuore finale. Adoro! Ricambio anche io e spengo finalmente il display. Adoro parlare con lui, mi trasmette così tanta calma, così tanta sicurezza… è stupendo questo ragazzo punto.  Adesso l’unica cosa che devo fare per rilassarmi è quella di pensare che domani è mercoledì, e di conseguenza c’è lezione alla fondazione, almeno non mi annoierò domani. Ah il mercoledì… il terzo giorno della settimana e in più anche quello dove vado a fare le lezioni di musica, che ormai non sono solo lezioni; mi sento parte di una famiglia, parte di qualcosa di cui mi posso fidare senza avere paura,
ma tra poco dovrò aver paura delle cazzate dei professori. Sono in classe e c’è  il mio compagno di classe Alex che cerca di conversare in ogni modo con me ma ad ogni frase che dice sputa fuori una parolaccia quindi, faccio finta di aver bisogno del bagno e vado a chiedere il permesso al prof di immagine così posso scollarmelo di dosso. «Prof mi scusi, potrei andare in bagno per favore?» faccio uno di quei sorrisini che si vedono lontano un miglio che sono più falsi dei Power Ranger. «Certo che puoi! Ma mi raccomando, non metterci un’ora intera perché tra poco vi faccio vedere le scoperte artistiche greche.» acconsente fissandomi in modo strano. Io l’ho detto che questo è inquietante. Apro la porta della classe per uscirne fuori e finalmente riprendo aria decente, quella classe puzza più di una pattumiera che confronto, è più profumata. Entro in bagno e mi affaccio alla finestra; qui passa sempre un fresco stupendo, ecco perché tutti vengono qui, anche se non tutti vengono per sentire aria fresca… capiamoci. 
Dopo un pochi minuti vedo arrivare anche Vanessa e Beatrice e le vedo prendere aria quindi deduco che abbiano corso. «Posso sapere cosa ci fate qui? E come avete convinto il prof a farvi venire in bagno in due?» chiedo curiosa. «Facile siamo scappate mentre lui era distratto, mi annoiava sentirlo parlare.» dice soddisfatta Vanessa mentre Bea annuisce facendomi capire che è vero ciò che mi ha appena detto. «E da quando voi due siete delle fuggiasche?» chiedo ironizzando e scoppiando a ridere mentre loro mi seguono subito dopo di me. «Adesso sapete che non possiamo tornare insieme, vero?» spero che capiscano cosa intendo, non ho intenzione di farmi rimproverare per colpa di queste due pazze che ho per migliori amiche. «Tranquilla torniamo in classe prima noi due e poi dopo dieci minuti massimo rientri dopo di noi.» mi rassicura Bea. Bene mi capiscono. Sostanzialmente oggi è una giornata tranquilla, e di solito si sa; le mie giornate non sono sempre delle migliori e sono belle solo quando c’è lui…  diamine! Smettila di pensare a lui una volta tanto! Prima o poi dovrò pur arrendermi al fatto che comunque, qualsiasi cosa io faccia, lui non cambierà mai idea su di me ed è per questo che sono un’idiota, ma allo stesso tempo non riesco a stare lontana da lui, almeno in questo periodo è l’unica cosa che mi fa sorridere. Devo smettere di pensare a lui e infatti devo pensare ad oggi pomeriggio, il Maestro Tobia mi farà fare la lezione dei grandi ed è una cosa stupenda perché finalmente, dopo che ho sperato così tanto di entrare a far parte dei professionisti, ci sono quasi dentro ed è stupendo!

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