Capitolo 5

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Appena finita la lezione, esco dall'aula e mi dirigo verso l'ingresso. Lo vedo lì, seduto sul divano che guarda qualcosa al cellulare. Cavolo è così bello. Ha gli occhi castano scuro, è molto alto, credo 1.89 sicuro.
Ha i capelli corti e piastrati, ma si vede che non sono lisci naturali quindi, credo si faccia la piastra. Dio credo che questo ragazzo mi farà impazzire e non ha ancora fatto nulla di chè. Tornata a casa entro
con un sorriso fino al tetto e mia madre e mia sorella non ne capiscono il motivo ma a me poco importa. Vado in camera mia e mi butto sul letto e ripenso a quello che è successo oggi. Ma adesso che ricordo... lui non aveva una ragazza? Perché fa in questo modo se è fidanzato? Cosa è successo? Credo che queste domande me le farò solo dopo, mi accerto se è single o meno e vediamo cosa succede, sì lo so, sono affrettata. Meglio calmarmi e cercare di farci amicizia per il momento. Sto guardando un po' di foto al cellulare e nel momento in cui lo sto per posare mi arriva una chiamata da Vanessa. «pron... » mi interrompe. «QUANDO DOVEVI DIRMI CHE HAI CONOSCIUTO WILLIAM HOGAN EH?» mi dice lei dall'altro capo del cellulare ulrando. Oh cavolo l'ho fatta grossa.... «sì lo so scusa, infatti ti stavo per chiamare» mento. «comunque ora ti racconto tutto, okay?» le dico per poi raccontarle tutto quanto, e la sento fare vocine maliziose e la cosa mi imbarazza parecchio. «senti se non la smetti di farmi imbarazzare vengo lì e ti rispedisco a Marte hai capito aliena?» dico minacciandola. Lei in cambio scoppia in un fragorosa risata e io mentalmente la guardo male. «quindi hai una cotta per William eh? vero uovo di pasqua?» dice cambiando discorso. Sgrano gli occhi e le rispondo un po' balbettante: «c.. ch..chi..i..io? n..noo!», okay sono proprio scema. «sii lo sapevo!. La mia bella picciotta si sta innamorando!» risponde esaltata. D'istinto, metto le mani in viso per l'imbarazzo nonostante non ci sia nessuno a guardarmi. Inizio a fare cose strane, non va bene. Sto provando delle cose che non ho mai provato in vita mia e un po' mi spaventa. Cerco di tagliare il discorso perchè inizio ad avere delle sensazioni strane, e le dico: «senti Vane, ci sentiamo domani... okay?» dico un po' seccata. «sì certo. Uovo ti voglio bene, a domani». stacco la chiamata senza dire nulla. Mi sento strana, molto strana, così per distrarmi, prendo la mia chitarra e comincio a strimpellare. La mia chitarra è di colore bordó e ai lati si trovano delle sfumature nere. l'adoro ma suona un po' male per il fatto che non è una chitarra molto buona, ma per ora mi accontento. Decido di smettere perché suonare mi fa ricordare ciò che é accaduto oggi quindi, metto le cuffie nelle orecchie e inizio ad ascoltare la mia Playlist preferita. Il primo brano è: "Cristina" di Sebastián Yatra. Anche lui, uno dei miei cantanti preferiti. "entré tanta gente yi te vi jegar algo en el destinó me hise a saludar, te dije mi nombre y no se donde como con un beso me responde... "ed inizio a cantare come stessi sopra ad un palco.

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