Ore dodici, mi sono svegliata adesso a causa delle grida dei miei genitori.
Dunque mi alzo dal letto, ancora con la coda dell'occhio rivedo me e la rossa a cucchiaio sotto alle coperte. Lei ad accarezzarmi i capelli, io con gli occhi semi chiusi per la stanchezza.
Tiro un sospiro di sollievo, o così sembra. Lavo il viso, metto una tuta ed una felpa pesante e scendo in cucina per il pranzo. Appena scendo le scale mia madre si volta verso di me, alzando un sopracciglio.
"Alla buon ora, signorina" dice sorpresa, indicandomi la tavola imbandita che aspetta soltanto me.
Così mi siedo, il tempo di mangiare che mi ritrovo in una libreria con la mia migliore amica. Questa sera si ferma a dormire da me.
Rifletto su quello che la rossa mi ha detto, e soprattutto su quello che, senza riflettere, le ho detto io. Raccontare di noi, certo, ma chi ci crederebbe? Probabilmente nessuno, tanto che a stento ci credo io. Non sono affatto concentrata oggi, tanto che mi alzo da terra e ripongo il libro al proprio posto, guardando il vuoto. per fortuna Claryssa non se ne accorge, per fortuna è cosi concentrata a leggere un libro per scuola che non fa nemmeno caso a me, che in tempo zero mi alzo e mi chiudo nel bagno, troppo scossa dall'accaduto di questa notte. credo di aver dormito male, perchè la testa gira e non ha intenzione di fermarsi.
Mi guardo attorno, la calma che leggiadra avvolge questo posto mi rilassa, mi fa sentire sicura. Pomeriggi come questi non capitano spesso, e sarà perchè io e claryssa ci vediamo un mese si e gli altri undici no però condividiamo cosi tante cose che con lei sento di non potermi annoiare mai.Prendo un respiro profondo: non mi sembra affatto il caso di restare un intero pomeriggio chiusa nel bagno di una libreria, perciò prendo coraggio e torno seduta dov'ero qualche minuto fa, poco prima che il cervello andasse in pappe pensando ad Asal. Anche se a dire il vero non ho affatto smesso di pensarci, perchè è come se in qualche modo lei si trovasse qui anche in questo momento.
"Tu mi nascondi qualcosa" sorride Claryssa, volgendo la sua attenzione su di me. Ecco, forse se c'era una constatazione che temevo arrivasse è proprio questa: tu mi nascondi qualcosa.
Si? No? è esilarante, perchè quel qualcosa che nascondo con tutte le forze che ho non lo metto allo scuro solo a lei, bensì chiunque mi conosca, forse forse anche a me stessa, che con tutta la forza di volontà che possiedo cerco di dimenticarmene ogni giorno.
Nego, del resto non posao fare altro.
"Cosa dovrei nascondere?" Le domando.
"Non lo so, dico solo che sei parecchio strana ultimamente, Layla"
"Strana?
"Si, è come se..come se qualcosa di tanto in tanto ti trascinasse lontana da qui, e non fisicamente eh, con la testa, psicologicamente intendo" direi che analisi più accurata di questa nemmeno la mia psicoterapeuta avrebbe potuto farla. Le sorrido cercando di sdrammatizzare, ma lei non lo fa con me.
D'improvviso la testa gira, Claryssa mi guarda, mi sento così osservata da abbassare lo sguardo, e come dice lei, per un attimo mi sento trascinata lontana da qui."Layla, va tutto bene?"
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She, my demon
FantasyAltra notte, altro incubo. Ogni notte, ogni fottuta notte lei è lì, sopra di me. Stringe la presa sul mio collo, mozzandomi il fiato.