Capitolo ventuno

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Mi alzo, ora quella che ci crede sono io.
E ci credo cosi tanto che giro per casa sperando che sia ancora qui, sperando che in qualche modo abbia solo finto di andarsene e che in realtà mi stia aspettando da qualche parte, curiosa di vedermi arrivare disperata per la paura che ho che lei se ne vada, impaziente di ridermi in faccia perchè sono forse la persona più indecisa del mondo.
La cerco ovunque, anche nei posti più impensabili, ma lei non c'è, non c'è più e non so dove sia.
Era ovvio del resto. Mi sento così stupida, perchè ho riso di lei?
Scuoto il capo. Forse è meglio smettere di pensarci e lasciare che questo disastro si sistemi da solo. Raccolgo i vestiti che sono rimasti nel bagno da prima e li indosso prima che Claryssa possa alzarsi per controllare se sto bene.
Mi guardo intorno, questa casa da l'impressione di sembrar vuota e spoglia senza asal che gira indisturbata per le stanze come sempre. Faccio colazione, giusto il tempo per ricordarmi che una vita normale alla fine la ho, e che se lei non è con me la vita va avanti. me lo ripeto, forse più come promemoria, convincermene è straziante, e sono certa che qualcosa non stia andando per il verso giusto.
Lavo le tazzine, pulisco casa e aspetto che Claryssa si svegli.
Non faccio in tempo a girarmi che claryssa si presenta assonnata e spettinata davanti alla porta di camera mia e mi guarda contrariata, forse per il caos che ho fatto, oppure perchè sa quel che è successo questa notte, e non aspetta altro che rinfacciarmelo.
"Allora?" Le domando ridendo, sembra quasi abbia visto un fantasma, anche se la battuta non è delle migliori. lei scuote il capo, poi sbadiglia e si sdraia sul divano, cadendoci sopra a peso morto.
"Non ti sono bastate le dodici ore?"
"No" risponde secca, poi riprende ad ignorarmi, chiudendo gli occhi.
"Anzi, Claryssa?" "Sei ancora sveglia?" La richiamo, lei annuisce, allora mi siedo accanto a lei che nel frattempo si è seduta, aspettando che io le dica qualcosa.
"Come..come fai ad amare cosi?"
"Cosi come Layla?"
"Non lo so..cosi, senza pensarci" dico, e lei mi guarda.
"Layla, l'amore si vive senza pensarci, lo sai? È per questo che mi vedi così"
"Tu sei innamorata" sussurro, una lacrima sfiora le mie guance bagnandole.
"Anche tu lo sei" si, lo sono. Lo sono ed anche asal lo è, o forse è meglio dire 'lo era', e in qualunque caso le ho riso in faccia mentre le sue mani mi toccavano, mentre le sue labbra baciavano la mia guancia lentamente, delicatamente. Mentre le sue parole mi confondevano, mentre lei mi confondeva.
"Anche se non mi dici di chi so che lo sei, so che sei consapevole di cosa voglia dire Layla"
claryssa mi guarda, poi pronuncia una frase che mi fa rabbrividire.
"Lei ti fa bene" sussurra, e forse l'intento era quello di non farmi sentire ma io l'ho sentita anche troppo bene, e il mio cuore è sobbalzato, perchè a seguito di quella frase il profumo della pelle di asal ha invaso le mie narici.
Annuisco, magari me lo sono immaginata, oppure lei è qui davvero.

She, my demonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora