"Layla, va tutto bene?"
È notte fonda, nell'aria solo il fastidioso rumore dei grilli nei campi qui fuori.
ci siamo io e Claryssa in pigiama, l'unica cosa che facciamo è raccontarci segreti su segreti riguardo il passato, ridere e cercare di dimenticare che in qualche perverso modo asal è qui, e se non cerca di tenermi d'occhio allora significa che non le serve, perchè sa già cosa sto facendo e perchè.
Annuisco, certo che va tutto bene. Lo ripeto un paio di volte ad alta voce per rassicurare la ragazza bionda di fronte a me, eppure nel dirlo sembra tanto che io stia cercando di ricordarlo a me stessa più che a lei.
"Ne sei certa?"
"Si.."
È in quel momento che mi sembra di esser catapultata in un'altra dimensione.
Mi guardo intorno, tutto sembra esser tale quale a prima.
Claryssa mi sorride, il mio sguardo è fisso lungo lo stretto corridoio di casa mia, dove una figura delicata fa il suo ingresso proprio al centro, facendomi perdere un battito.
Più la osservo e più mi rendo conto di quanto asal possa esser bella, che forse se non fosse
ciò che dimostra di essere sarebbe una qualche dea, una di un qualsiasi libro di storia, oppure una di quelle che son descritte nei proemi dei testi della letteratura, e a guardarla bene ce la vedrei proprio bene con il suo vestito bianco, quello che tanto ama, e che amo anche io perchè in tutte quelle notti che abbiamo passato sul mio letto penso non ci sia stata una volta dove s'è alzata per sfoggiarlo davanti ai miei occhi, che poi alla fine finiva sempre per terra, e le mie mani le cingevano i fianchi tutte le volte, sempre più forte, sempre più decise.Mi mordo il labbro inferiore, dentro di me il caos. Guardo Claryssa di sfuggita, poi Asal, di nuovo Claryissa, e poi ancora Asal, che seduta nel corridoio come una principessa d'epoca osserva la scena con disinvoltura, non togliendomi gli occhi di dosso, impedendomi di respirare. Sento il cuore sobbalzare nel petto, la testa pesante.
"Hai visto?" Domanda Claryssa indicando il corridoio. Un brivido mi riscuote, visto cosa? Cosa crede di aver visto? Deglutisco, lo faccio in modo così violento che mi graffio la gola, la sento bruciare. La verità è che sento tutto il corpo bruciare e la possibilità che io non sia l'unica a poter vedere la ragazza in bianco che ormai s'è avvicinata così tanto che la sento respirare sul mio collo mi fa uscire di testa.
"Visto cosa?"
"Lei" sussurra Claryssa, e l'istante dopo il mio cuore cede, perde un battito. Asal ride, ride talmente forte che il suono della risata si scontra con le pareti che ci circondano, rimbombando ovunque, senza alcuna pietá. Mi guarda, sorride e non fa altro che assicurarsi che io mi senta spalle al muro.
"Lei? Lei chi?" Faccio la vaga, asal s'avvicina al mio corpo, lascia andare un gemito e m'afferra i fianchi da dietro, ma Claryssa resta ferma, gli occhi nocciola fissi sul corridoio di fronte a lei.
"C'è una maglia, sul pavimento" riesce a dire finalmente, e sono cosi felice che non fosse ciò che pensavo che prendo le mani di asal tra le mie, invitandola a cingermi i fianchi ancor più forte, sentendo il suo seno spingere sulla schiena.
'Hai i brividi' sussurra, mandandomi in confusione. Annuisco, poi abbasso lo sguardo sulle braccia, ricoperte dalla pelle d'oca.
"Mi hai fatta spaventare, Claryssa! Penso sia mia" rispondo, ma qualcosa mi dice che mi sbaglio.
"Non ne sono così convinta, Layla"
"Cosa..perchè?" La mano di Asal si sposta sul mio collo, sfiorandolo con le dita, stringendolo appena. Cerco di respirare, di fingere che non stia davvero accadendo.
"Non lo so, credo sia meglio andare a dormire"
proprone, ed io la assecondo senza rifletterci due volte. Adesso Asal tiene le dita incrociate alle mie, sembra surreale il fatto di poterla realmente toccare, sfiorare. La trascino nel corridoio, so per certo che quella maglietta è sua.
'Ops' dice soltanto, alzando le spalle fingendosi indifferente, per poi incrociare le dita alle mie nuovamente, spingendomi nel bagno dietro di noi, chiudendo la porta a chiave subito dopo.
Mi guardo intorno, ad illuminare la stanza solo la luce soffusa di una candela alla vaniglia oramai consumata, per la stanza riesco a percepire la tensione sessuale tra di noi, che nessuna delle due riesce a gestire.
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She, my demon
FantasyAltra notte, altro incubo. Ogni notte, ogni fottuta notte lei è lì, sopra di me. Stringe la presa sul mio collo, mozzandomi il fiato.