Hero's POV
"Herooo!"
Quando sento la voce familiare del mio bambino e lo vedo correre verso di me non ci penso due volte ad accoglierlo tra le mie braccia alzandolo da terra.
"Ciao campione." Lo saluto dandogli un bacio sulla fronte. "Stai bene?"
"Dov'è la mamma?" domanda curioso guardandosi intorno. "Che posto è questo?"
"Questo..." inizio congedando Felix ,impaziente di correre in azienda, che se ne va passandomi lo zainetto di Josh con dentro le sue cose. "Questo è un posto dove si curano le persone."
Katherine è già li. I miei genitori sono già li. Vorrei esserci anch'io ma... è questo il mio posto ora come ora.
"Perché?" chiede Josh corrugando la fronte.
"La mamma aveva bisogno di riposare." Rivelo aprendo la porta della stanza mentre lo tengo ancora in braccio.
Josephine dorme beatamente nel letto, ha ripreso fortunatamente colore sulla guance anche se è strano vederla cosi immobile e silenziosa da troppo tempo.
"Ma sta bene vero?" domanda Josh preoccupato. "Non andrà in cielo come i nonni?"
"No amore certo che no..." sussurro facendolo sedere sul letto accanto a Jo affinchè le stia vicino.
"Mamma sveglia." Sussurra Josh dandole delle spinte leggere facendomi velare gli occhi di lacrime. "Perché non si sveglia?"
"Perché ha ancora tanto sonno." Rivelo prendendolo di nuovo in braccio facendolo sedere sulle mie gambe. "Perché mentre aspettiamo non le leggiamo una storia?"
"Alla mamma piace quella della formica e della cicala." Mi rivela e quando gli passo lo zaino lo apre porgendomi il libro in questione.
Lo inizio a leggere, sfogliando con cura le pagine, leggendo per la prima volta una favola a mio figlio dopo 4 anni.
La formica scosse un po' la testa e continuò imperterrita il suo lavoro, senza più badare alla cicala.
– Fai come vuoi, formica mia. Io intanto mi godo questa meravigliosa giornata standomene qui rilassata a riposare – e la cicala riprese a cantare un'altra canzone. Ma i giorni e poi i mesi passarono veloci, ed ecco che, puntuale, arrivò l'inverno, col suo freddo e col suo ghiaccio.
La cicala vagava per i campi e i prati arrabattandosi come poteva, recuperando qua e là qualcosa da mangiare e riparandosi dal freddo dove capitava.Josh mi ascolta in silenzio per tutto il tempo, accoccolandosi sul mio petto concedendomi del tempo da soli dopo settimane di ansie e preoccupazioni.
"E la morale è... chi non fa nulla, non ottiene niente..."
"E' per questo che bisogna impegnarsi." Sussurra qualcun altro attirando la nostra attenzione finendo la frase al posto mio.
Questa voce. E' cosi impressa nella mia mente che la riconoscerei dappertutto.
"Mamma!" urla Josh felice.
Jo gira lentamente il viso verso di noi, e quando ci vede insieme ci accenna un sorriso. Mi alzo, depositando Josh sul letto accanto a lei cosi che possa stendersi sulla sua destra per abbracciarla meglio mentre io prendo posto sul bordo del letto al lato opposto.
"Hai riposato tanto mamma?" chiede Josh curioso. "Ti abbiamo anche raccontato la storia."
"Ho sentito amore." Sussurra Jo ancora debole inclinando la testa verso nostro figlio.
"Come ti senti piccola?" domando premuroso.
"Ho un sonno pazzesco." Ammette sincera.
"D'ora in poi puoi dormire tutte le volte che vorrai." inizio mettendole una mano sulla pancia accarezzandogliela facendole spalancare gli occhi per la sorpresa. "... è finita."
STAI LEGGENDO
Business Woman
Roman d'amourCi siamo conosciuti all'università. Ci siamo incontrati per caso ad una festa. Era cosi sicuro di se che è stato facile ignorarlo per le prime settimane. Il classico don giovanni che ci prova con tutte. Poi... ho sottovalutato il suo fascino inglese...