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Hero's POV

"Posso?"

E' l'ultima persona dalla quale dovrei andare. Ma è anche l'unica persona che riesca a spronarmi in tutto quello che faccio. E la riunione di oggi con un possibile nuovo editore mi rende molto nervoso.

Jo alza lo sguardo dai fogli che era intenta a leggere e mi guarda confusa.

"Lo so che..." inizio superando la soglia della porta incerto su cosa dirle. "Lo so che non vuoi vedermi...o parlarmi ma..."

Sbuffo sonoramente passandomi una mano tra i capelli pentendomi di colpo di essere venuto qui da lei.

Non ho neanche il coraggio di chiederle una mano. Come posso riconquistarla se divento improvvisamente timido quando me la ritrovo davanti?

"Boyce Fox sta per arrivare giusto?" mi chiede sorprendendomi .

Dimenticavo che lei mi conosce meglio di chiunque altro.

"Si." Ammetto liberandomi di un peso. "Come...?"

"Sono pur sempre l'amministratore delegato."ammette scrollando le spalle. "Qual è il problema?"

"Il problema è che... sembro aver dimenticato il vero motivo del perché ho messo su questa società. " rivelo imbarazzato. "Sono cosi preso dalla paura di affondare e ti mandare tutto a puttane..."

"Non potrebbe mai succedere." Ammette lei schietta tentando di rassicurarmi. "Ti coprirei sempre le spalle."

5 parole che le escono dal cuore, perché a giudicare dalla sua faccia si accorge troppo tardi di essersi sbilanciata troppo.

"A che ora arriva?" domanda cambiando discorso.

"Ora." Rivelo subito.

"Bene." Ammette risoluta alzandosi prendendo con se la sua agenda. "Hai almeno letto la sinopsi?"




Josephine's POV

Non è vero che ha dimenticato il vero motivo del perché ha messo su questa azienda.

Ci sa fare, sa come convincere le persone perché ama l'editoria. Da sempre.

L'incontro con Boyce Fox è andato più che bene. Siamo riusciti a strappargli un contratto prevedendo, grazie ai suoi seguaci online, una stampa di 250.000 mila copie.

Un buon punto di partenza per risalire le vette del mondo dei libri. Nonostante l'incontro mattutino con Roger Kumble la giornata sta proseguendo alla grande.

"E' stato un piacere conoscerti Josephine." Mi confida Boyce porgendomi la mano. "Non ho mai conosciuto due editori più affiatati di voi."

Se solo sapesse che dovevamo sposarci, poi l'ho mollato sull'altare, ho avuto suo figlio e ora lui sta per sposarsi con un'altra... la penserebbe ancora cosi?

"Quando non litighiamo riusciamo anche ad esserlo." Rivelo divertita stringendogli la mano. "E' stato un piacere anche per noi."

"Hero." Si congeda lo scrittore porgendo la mano al diretto interessato accanto a me.

"E' stato un piacere." Mi imita stringendogli la mano.

Lo vediamo lasciare la sala riunioni insieme al suo agente, e quando sentiamo la campanella che ci avvisa dell'arrivo dell'ascensore, mi volto verso di Hero che è ancora incredulo.

"E' andata." Precisa come se non fosse una cosa ovvia.

"Direi di si." Ammetto contenta.

"Cazzo è andata!" esclama prendendomi in braccio di colpo facendomi volteggiare nella sala riunioni.

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