Maria Maddalena Salvatore, Villa Salvatore, New York.
Quella notte non riuscii a chiudere occhio e spazientita agguantai il tablet riposto sul comodino alla mia destra. In un moto di ribellione cercai delle informazioni su Dimitri e l'unico dettaglio che riuscii a carpire, dalle testate giornalistiche, fu la sua predilezione per le donne di New York.
In preda alla frustrazione lanciai via il dispositivo, mi sollevai a sedere e calciai le coperte lontano dal corpo. Ero grata che Sergej e Viktor mi avessero lasciata in pace, perlomeno fino a domani, ovvero fino a quando i russi non sarebbero piombati di nuovo nella mia vita e quella sera avevo bisogno di ribellarmi, quindi socchiusi la porta della stanza e osservai il corridoio con circospezione; ero a conoscenza dei turni di perlustrazione degli scagnozzi di mio padre, ma, se fossi riuscita a raggiungere il passaggio segreto in biblioteca, forse avrei scoperto qualcosa in più sull'alleanza italo-russa.
Con una camicetta nera di pizzo, che toccava a stento la parte alta della coscia, corsi lungo i corridoi il più silenziosa possibile e mi introdussi nel passaggio segreto, chiudendolo dietro di me con cura.
Svicolai all'interno dell'anfratto umido e mi appostai dietro allo spioncino. Con un lampo di soddisfazione riuscii a scorgere Dimitri, stravaccato sulla poltrona e vestito completamente di nero, e tutti gli altri ospiti. Nonostante la posa rilassata, la tensione era visibile negli occhi ghiaccio e le mie labbra si schiusero d'istinto, quando mi accorsi che effettivamente fosse tutt'altro che un brutto uomo.
Lo udii borbottare in russo con il ragazzo seduto di fianco, ma non compresi nulla e dalla mia postazione, riuscii ad osservare anche i miei fratelli, che sembravano stranamente irrequieti.
"Signori."
Mio padre approcciò i russi con in mano cinque bicchieri di scotch, che distribuì con una strana espressione vittoriosa sul volto rugoso.
Istintivamente mi venne una gran voglia di sbucare fuori dal mio nascondiglio e strappargli quel brutto sorriso dal volto.
"Sprosi yego, yesli on vse yeshche devstvennik," disse l'uomo brizzolato e tarchiato, a fianco di Dimitri, che sollevò le sopracciglia chiare in sorpresa.
Mi avvicinai un po' di più, ma feci attenzione a non provocare nessun tipo di rumore.
"Mio padre chiede se la ragazza è..." Sembrò un po' in difficoltà ed io rimasi con il fiato sospeso, in attesa. "Pura."
Nel momento in cui la parola rotolò fuori dalle labbra di Dimitri, una rabbia cieca mi avvolse e quasi scoppiai in un urlo isterico.
"Certamente." Mio padre abbassò il capo e annuì vigorosamente con orgoglio. "In un convento di suore non penso ci siano molte distrazioni."
Dimitri tradusse la frase al boss della Drakta e tutti gli uomini scoppiarono a ridere, ma non lui; mi infilzai le unghie dentro i palmi.
"Sono contento di sentire questo." Il padre di Dimitri ebbe qualche problemino con la nostra lingua e questo si udì dalla durezza e difficoltà con cui pronunciò le parole. "Davayte pogovorim o biznese seychas, vasha doch' priyedet zhit' k Dmitriyu i budet vesti sebya kak pristavaniye k zhene."
"Mio padre sta dicendo che Maria, subito dopo il matrimonio, dovrà trasferirsi nella nostra villa e che si dovrà comportare come una moglie impeccabile."
Si spettinò i capelli a disagio e per la prima volta trovai una breccia nello scudo del mio futuro marito: suo padre.
"Ovvio." Nino bevve un sorso di scotch e si scambiò uno sguardo eloquente con il boss della Drakta. "Le avevo promesso la fanciulla più graziosa dei Tagliagole ed è quello che il futuro boss della Drakta ha acquistato con il nostro accordo. In più, sono sicuro che mia figlia non veda l'ora di portare in grembo l'erede Ivanov e di accondiscendere a qualsiasi vostro desiderio."
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Promessa |THE NY RUSSIAN MAFIA #1
ChickLit[COMPLETAMENTE REVISIONATA✨] Maria Maddalena Salvatore, figlia di Antonio detto "Nino" Salvatore è la più giovane tra gli eredi del Boss dei Tagliagole di New York. Fatica a trovare la sua strada, in un mondo che non le concede possibilità di scelta...