Maria Maddalena Ivanov, Parigi, Francia.
Girare in centro a Parigi con un bambino di sette mesi non era poi così complicato; a dir la verità, sembrava che la città adorasse i bambini: le attrazioni principali potevano benissimo essere condotte con un neonato ed in quel momento infatti, ci trovavamo ai piedi della Tour Eiffel con Dimitri e Aleksei così euforici, da rasentare il ridicolo.
"Dim, calmati." Scoppiai a ridere di nuovo, ma mio marito mi ignorò e si chinò all'interno della carrozzina per acciuffare i piedini di Aleksej, coperti da una tutina da montagna con delle muffole. Quella mattina avevamo optato anche noi per un cappotto pesante, a causa delle possibili nevicate. "Dimitri."
"No, voglio fare la foto." Sembrava che il mio discorso di ieri gli fosse entrato nel cuore e gli avesse concesso quella sensazione di sicurezza tale, da liberarsi dalle costrizioni sociali ed essere il vero Dimitri nel privato. "Anche tu Aleksei, vero?"
Sentii dei versetti striduli e me lo immaginai ridere di gusto e muovere le gambette. Pochi secondi più tardi, Dimitri teneva con una sola mano Aleksei e si preparava per farsi fotografare.
"Non l'avrei mai detto," bofonchiai, osservando con sospetto come venisse bene nelle foto quel maledetto Dimitri. "Perfetto in ogni singola foto."
"Maria!" Mi fece cenno di avvicinarmi e gli passai il telefono. "Non siamo venuti benissimo?" Sistemò il capellino ad Aleksei. "Diventerai bello, anzi, affascinante e sexy come il tuo papà."
"Dimitri!" Sbottai, avvicinando la carrozzina e ridendo. "Non mettere strane idee in testa a tuo figlio."
"Da-Da."
"A quanto pare, mio figlio è d'accordo con me." Finse di dare il cinque ad Aleksei, che invece gli stritolò un dito. "Da in russo vuol dire sì."
Incrociai le braccia sotto al seno e mi allontanai i capelli da viso.
"Devo parlare con Andrej, questa storia..."
"Excusez-moi, pourriez-vous nous prendre en photo?"
Dimitri mi sorpassò senza ascoltare le mie lamentele e domandò alla coppia di passanti di scattarci delle foto con un sorriso affascinante ed un francese perfetto. Ma certo che ci avrebbero scattato una foto, figuriamoci se si fossero potuti risparmiare di fronte ad un fusto del genere.
"Oui, bien sûr!"
La donna della coppia assunse un'espressione adorante quando occhieggiò nostro figlio e in pochi secondi con Dimitri ed Aleksei mi ritrovai in un vero e proprio servizio fotografico.
"Merci."
Dimitri riacchiappò il telefono, salutò la coppia e riadagiò Aleksei nel passeggino.
"Aleksei, fai il bravo." Ma Aleksei non voleva sentirne di essere legato all'interno del passeggino, non quando aveva sperimentato la sua prima nevicata. "Aleksei."
Il rimprovero di Dimitri lo quietò un poco, ma il suo visino si accartocciò e seppi, con precisione, che stesse per scoppiare a piangere.
"Dimitri, andiamo in un bar, dobbiamo dargli da mangiare, ha fame."
Scannerizzai la piazza con attenzione, ma Dimitri mi precedette.
"Oh, lo so, infatti, mentre eri impegnata a guardare il tuo bellissimo marito sul cellulare, ho chiesto ai signori di indicarmi un bar."
"Sei insopportabile."
Ed Aleksei scoppiò a piangere.
Dopo aver pagato la merenda alla cassa, mi diressi verso il tavolino de Le Petite Caffè, in cui avevamo deciso di trascorrere un po' di tempo e permettere ad Aleksei di mangiare e riposarsi prima di rientrare nel nostro hotel.
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Promessa |THE NY RUSSIAN MAFIA #1
Chick-Lit[COMPLETAMENTE REVISIONATA✨] Maria Maddalena Salvatore, figlia di Antonio detto "Nino" Salvatore è la più giovane tra gli eredi del Boss dei Tagliagole di New York. Fatica a trovare la sua strada, in un mondo che non le concede possibilità di scelta...