Capitolo 3

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Mentre tirava giù il finestrino oscurato sentì una voce alquanto irriconoscibile " Guarda un po' chi si vede, ti hanno per caso abbandonata" Jasper non parla mai ma deve per forza farlo per infierire?
" Meglio da sola che con quelli, se non fosse stato per Jacob avrei mandato a cagare quel Sam" risposi,
"Dai se ti va andiamo a fare un giro da qualche parte",
"È un invito per caso?"
"Mettila come vuoi l'importante è che sali su questa macchina", salì e partimmo.
Per tutto il viaggio cantai tutte le canzoni che passavano per la radio, mi sentivo come quando ero piccola e cantavo le canzoni con mio zio. Mi portò alla spiaggia, ovviamente non ne conoscevo l'esistenza, " Wow è bellissimo qui" dissi a Jasper che si trovava un po' più distante da me.
"Hai ragione ma è ancora più bello quando una persona viene bagnata", non capii subito cosa intendeva ma in meno di 5 secondi mi ritrovai in acqua, "Sei una merda" urlai mentre lui se la rideva, sa anche ridere allora, per vendicarmi iniziai a schizzarlo, iniziammo così una specie di guerra in acqua come i bambini piccoli al mare. Una volta usciti rimanemmo un po' seduti sulla spiaggia a parlare, gli chiesi di raccontarmi un po' di lui e della sua famiglia visto che io gli avevo già raccontato delle mie origini durante una delle ore di arte, ma non riuscì a non notare che rimase un po' restio e inoltre mi cadde l'occhio sul bracciale che aveva sul polso destro, era uguale a quello dei suoi due fratelli Emmett e Edward e sul bracciale c'era lo stesso simbolo delle collane di Rosalie e Bella, e se fossero loro ciò che sto cercando...non lo so. Si stava facendo buio, dovevamo tornare a casa ma i miei vestiti erano ancora bagnati fradici "Questa è tutta colpa tua" dissi a Jasper mentre guardavo i miei vestiti, lui aprì il bagagliaio della macchina e mi passò un pantaloncino da basket e una canotta,
"Mettiti questi per ora, me li porterai poi domani" feci l'occhiolino e andai dietro un albero per cambiarmi, inutile dire che mi stavano enormi ed in tutto questo avevo davvero freddo. Salì in macchina e chiesi a Jasper di accendere l'aria calda e partimmo, durante il viaggio di ritorno mi accorsi che non sentiva né il freddo di prima e né il caldo che c'era adesso visto che l'aria era al massimo. Arrivati davanti casa feci per scendere ma mi bloccò la portiera e parlò:"Mi sono divertito oggi, sei una ragazza particolare"
" Spero che particolare sia un complimento" dissi interrompendolo ridendo ,
" Certo che lo è, mi piace quando una persona riesce a riportarmi bambino anche per poco " abbassò la voce ed aggiunse " Ormai è da quando lei non c'è più non è più lo stesso" capì che aveva perso qualcuno di speciale allora dissi:" Ho imparato che nessuno sparisce per sempre in un modo o nell'altro trova sempre una scorciatoia per comunicare con noi, avendo perso 3 persone a me care mi immagino sempre che loro siano le tre stelle più luminose che mi indicano la strada e mi sostengono da lassù" mentre parlavo mi vennero gli occhi lucidi al loro ricordo, in quel momento mi abbracciò, mi sussurrò "Grazie" e mi diede un piccolo bacio sulla guancia. Sentii le farfalle nello stomaco e decisi di salutarlo in fretta e furia così da sfuggire da un eventuale imbarazzo. Entrai in casa e la macchina ripartì, la giornata forse non era partita nei migliori dei modi ma sicuramente si era conclusa benissimo.

Spazio dell'autrice
Ciao a tutti, spero che la storia vi stia intrigando, sta piano piano nascendo qualcosa tra loro il nostro Jasper ed Emma.
Qualunque parere voi abbiate esponetelo senza problemi, anzi a me fa solo piacere.

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