Capitolo 11

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Corsi in casa, ero esterrefatta ed arrabbiata, con quale coraggio chiedeva a me di perdonarlo, magari ora zio sarebbe ancora quì. Jasper avendomi seguito fino in casa, decise di sedersi al mio fianco però c'è qualcosa che non va, è fermo vicino a me e mi guarda assiduamente, poco dopo inizio a percepire una strana calma, ma io non volevo calmarmi... JASPER, avevo perso per un secondo l'autocontrollo e lui cerca di utilizzare i suoi poteri su di me, questo non l'accetto: " Smettila subito, non hai neanche le palle per parlarmi, fai l'uomo una buona volta, anche prima, ti devi vergognare. Lui è un falso, io sono solo una vittima" dissi urlando e spingendolo via
"Cercavo solo di aiutarti niente di più"
"Non mi aiuti zittendomi o utilizzando i tuoi stupidi poteri su di me, devi parlare Jasper, cazzo, so che per te è difficile ma devi pur imparare a farlo" lo so quando sono particolarmente arrabbiata divento volgare ma non riesco proprio a contenermi, ma deve proprio riuscire a togliersi la paglia dal culo.
"Emma devi capirci e capirmi, puoi essere molto pericolosa se non ti controlli e in oltre tu non hai idea di quello che poteva succedere lì fuori se lo uccidevi"
" Ah è così allora, avete paura di me o meglio non sapete da che parte schierarvi se uccido quel coso lì fuori" quell'essere si merita solo questo appellativo altrimenti sarebbero stati solo dei complimenti, Jasper rise un po' sotto i baffi e poi tornò serio,
"Saprei benissimo da che parte stare, ma non voglio dover scegliere perchè questo comporterebbe perdite e feriti, detto sinceramenteio e te abbiamo già perso persone a sufficienza. Quindi per favore prenditi un respiro profondo e calmati un attimo" disse prendendo la mia mano tra la sua, in quel momento mi sciolsi, ogni suo contatto mi faceva venire le farfalle nello stomaco.
Dopo qualche minuto di silenzio riuscì finalmente a calmarmi, la mia mano era rimasta sempre intrecciata nella sua, molto probabilmente se lui non fosse stato qui ora avrei già distrutto mezza casa e sradicato tutto il bosco.
"Jasper promettimi che non cercherai mai più di usare i tuoi poteri su di me, è una cosa che odio, preferisco mille volte che tu venga qui, mi baci o mi abbracci per un periodo imprecisato, non devi parlare per forza ma..."
" Non devo usare i poteri" finì la mia frase e poi continuò: " Promesso, la prossima volta ti limonerò per 3 ore così ci guadagno sia io che te" riuscì a farmi ridere " Ci sto" risposi con un sorriso a 32 denti.
"A parte gli scherzi scusami tanto, non so di preciso cosa mi sia saltato in testa, forse avevo davvero paura di te, concedimelo ma la tua faccia lì fuori faceva davvero paura. Mi sono comportato in malo modo zittendomi, come minimo avrai voluto uccidermi ad un certo punto"
" Io uccidere te ahahahaha, non potrei mai, avevo solo una voglia matta di menarti poi forse quando siamo entrati ho pensato di ucciderti, ma proprio per un nano secondo ahahah" risposi con aria da furbetta.
" Ma allora dobbiamo risolvere subito questa questione" disse con uno sguardo malizioso, io senza pensare troppo iniziai a correre ma lui, essendo mille volte più veloce di me, dopo due passi mi prese e mi buttò a terra:" Dove scappi signorina" e iniziò a farmi il solletico, lo pregai in tutti i modi possibili di fermarsi ma niente, poi ebbi un idea geniale:" Se la smetti ti do un bacio" lui si fermò un secondo per guardarmi ma poi riprese.
" Voglio un limone"
" Okay okay accetto" urlai con le lacrime ai occhi per colpa del solletico. Mi fece alzare ed io cercai inutilmente di scappare di nuovo ma come prima mi raggiunse subito, "Devo per caso ricominciare, ti avviso se inizio non mi fermo più" esclamò con aria maliziosa
" No no tranquillo" dissi per poi baciarlo, Jasper bacia proprio da dio. Mi staccai ma lui mi riprese subito e continuò a baciarmi, non so per quanto andammo avanti ma una volta finito ripresi fiato finalmente, pensavo di rimanerci secca.
Jasper dovette dire, come sempre, la solita cavolata:" Dai usciamo dagli altri ora che ti sei calmata così fai pace con Garrett" non ci potevo credere, ma aveva capito qualcosa questo qui o no, io con quel coso non ci faccio la pace ne da calma ne da ubriaca.
" Ma vaffanculo, allora facciamo così tu ci vai da solo e in tanto gli avvisi che tra noi due è finita" feci per andarmene ma lui mi prese per il polse e mi fece girare:" Ormai non si può più scherzare con te che ti offendi subito, in oltre non ti libererai facilmente di me" disse con il suo sorriso ammaliante "Sei proprio un cretino" dissi sorridendo e facendo un sospiro di solievo.
"Dai ti porto in un posto fino a quando quel coso non se ne va, ma dopo dovrai parlare con Carlisle, lo sai vero?" annuì per poi seguirlo chissà dove.
Cosa dovrà dirmi Carlisle, una mezza idea ce l'ho ma spero che non sia quella. Speriamo non mi chieda di diventare vampiro anche perchè non sono pronta e non voglio ancora scegliere il mio futuro, prima o poi lo farò ma per ora mi basta essere un ibrida. Già una volta non ho potuto essere artefice del mio destino non voglio che accada di nuovo.

narratrice esterna
Jasper ed Emma si amavano ma nessuno dei due poteva immaginarsi che la pace sarebbe durata così poco portandoli a scelte dure e imprevedibili.

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