3.

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«Finn, è tempo di entrare in azione.» Lanciai la ricarica per la pistola tra le sue mani e finii di caricare la mia, facendogli aggrottare le sopracciglia. «Lo sai che sarà la volta buona in cui Thomas ti farà fuori?»

«Per ora dovrai ascoltare me, intesi? Dovrai tenerti pronto in qualunque momento ed avvertirmi della presenza di Luca. Solo così lo faremo fuori. Io, lo farò fuori.»

***

Quando arrivammo nel luogo del funerale di John, Finn disse a Charlie che, in quel modo, eravamo troppo esposti ai mangia spaghetti; ed aveva ragione, cazzo.

«Si, però Tom ha deciso di farlo all'aperto.»

In quel momento Thomas si posizionò davanti a tutti noi, non ricevendo alcuna attenzione da me che ero intenta ad accendermi una sigaretta.

«È così che voleva andarsene John, nel fumo.» Si schiarì la voce e riprese il discorso. «La verità è che siamo già morti insieme, in passato.»
Raccontò di quando aspettavano il loro nemico in guerra e Jeremiah disse a loro di cantare "Nel mezzo di un gelido inverno".

Jeremiah iniziò a cantare.

«Ma fummo risparmiati. Il nemico non arrivò mai. Decidemmo così, che ciò che sarebbe venuto dopo sarebbe stato in più.»
«E quando il momento sarebbe arrivato, lo avremmo ricordato nel modo giusto.»

Mentre Tom mandò in fiamme il carro dove avevano sistemato il corpo di John, uno sparo tagliò via il silenzio che si era creato.

Tutta la famiglia urlò nel panico e si abbassò per ripararsi, così come feci io, con le gambe tremanti come gelatina.
Guardai istintivamente Tom ed aspettai una sua spiegazione.
Sapevo che centrava qualcosa, lui non era assolutamente preoccupato, anzi: cercava di calmarci.

«Non rispondete al fuoco, cazzo! L'uomo che ha appena sparato è dalla nostra parte.»

Altro sparo, altro piccolo infarto.

Mi alzai e mi guardai intorno.
Avevo una paura tremenda lo stesso, cazzo.
«Rose, guardami! Non fare cazzate e fidati di me per una cazzo di volta.»
I nostri sguardi non si staccarono più e l'idea di fare di testa mia stava per crollare, ma non del tutto.

John doveva essere vendicato. E non da Arthur, ma da me.

Finn mi accarezzò la schiena e si massaggiò la testa.
«Mi sono preso la briga di estendere l'invito ad Aberama Gold.»

Thomas disse, chiaramente, che chi voleva era libero di andarsene ma a delle condizioni, perché lontano dalla famiglia era ancora più esposto ed in pericolo; mentre Polly si lamentava del fatto che ci aveva usato come esca, io ne approfittai per studiare a mente il mio piano.

***

Dopo aver sistemato i cadaveri insieme a Curly, ed avergli spiegato come doveva farli sparire per apparire il più chiaro possibile il messaggio, Thomas posò lo sguardo su di me e mandò Finn con Curly.

«Adesso passiamo a te, stronzetta.»

***

Entrammo in casa e, mentre chiudeva la porta, mi spinse contro il muro e mi lasciò il polso.

«So che hai voglia di sprigionare il demone che sta possedendo la tua cazzo di anima, ma non puoi farlo di testa tua e sai benissimo perché. So cosa hai in quella testolina che è più una bomba ad orologeria, ma non puoi fare quel che cazzo ti passa per la testa senza prima averne parlato con me, chiaro?
O forse non hai capito che senza di me non saresti ancora qui?»

A quella frase il mio sguardo, improvvisamente incerto, si posò sul suo.

«E non mi guardare in quel modo che sennò mandi all'aria tutto, cazzo.» Le sue labbra si posarono sulle mie in modo così bisognoso che non tenni più conto del casino in cui ci trovavamo.

Le sue mani vagarono esperte sotto il mio cappotto molto simile a quello che portava lui, per potermi afferrare dai fianchi e farmi circondare il suo bacino con le mie gambe.
«Cazzo se mi fai andare fuori di testa.»

Passò a baciarmi il collo e nel frattempo fece qualche passo per raggiungere quella che era la sua vecchia stanza.

Mi fece stendere in modo delicato sul letto e poi si sostenne con le braccia su di me, in modo da non schiacciarmi, ed i suoi occhi si incastrarono con i miei.

«So quello che stai provando, so cosa avete passato insieme e so che non lo dimenticherai mai.
Ma se non mi ascolti, rischi di farti uccidere e di far soffrire me.»

Nel frattempo mi spogliò e lo spogliai anche io, dopo che finì il suo discorso.

Lasciai, nel frattempo, qualche bacio umido sul suo collo, mentre lui cercava di farmi abituare a tutto quello.
Fu la cosa più bella della mia vita.

A f***ing mess 4 || Peaky BlindersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora