8.

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Dopo aver assistito a quella scenetta, rientrammo in casa.
Finn doveva vedersi con quella ragazza, mentre io mi rintanai nella mia stanza, in cerca di Whisky.

Era finito, cazzo.

Stavo per scendere, ma sentendo Tom rientrare decisi di rimanere a metà scala.
Dopo un po' mi raggiunse Finn, con la più totale calma e, quando incrociò il mio sguardo aggrottò le sopracciglia.

Gli feci segno di starsi zitto ed andare e, per fortuna, fece come dissi.

Tom lo fermò, sicuramente per sapere come era andata.

Infatti.

«Finn? Come è andata?» Nostro fratello minore lo raggiunse e sospirò. «Beh è andata bene.» Riuscii a vedere Thomas che lo guardava perplesso. «Sicuro? Ti vedo un po' giù.»

Finn mandò la testa all'indietro e si levò il cappello, sospirando. «Hai tradito Rose, cazzo!»

Tom ridacchiò. «E tu che ne sai? Che ne sai di me e lei?» Finn ridacchiò pure. «Lei mi ha sempre detto tutto, al contrario di te, ecco perché ci sono così legato e la considero una vera e propria sorella. E facendole del male a lei, fai del male anche a me cazzo.»

Thomas mandò la testa all'indietro, fece un tiro dalla sigaretta e rise. «Abbiamo il ritorno di John. A te non te ne deve fregare dei miei affari con le donne, chiaro? Sono cose mie.»

Finn scosse la testa. «Bene. Sappi solo una cosa: facendo così, rimarrai solo.»

***

L'indomani mi ritrovai nel dover urlare nel suo fottuto ufficio.
«Dovresti saperlo, cazzo. Tu sai cosa ho passato e non meritavo un altro trattamento del genere, Thomas! Non lo meritavo.»

Nel frattempo fece entrare una signora che ci guardò sconvolta. «Un'altra? Beh, la avverto signora: stia attenta a Thomas ed alle sue belle parole. Perché sa fare solo quello: prenderti per il culo.»

Posai con rabbia le dimissioni sul suo tavolo ed andai via da quella struttura del cazzo.

***

Il giorno dopo salii in macchina e mi diressi verso la scuderia; sicuramente li avrei trovato qualcosa da fare in modo tale da non pensare.

Entrai in scuderia e mi tolsi il cappotto, raggiungendo Curly ed aiutandolo nel sistemare il fieno.
«Rose! Sei più energica del solito.» Disse Curly con voce sorpresa.

Charlie ci raggiunse, ovviamente.

«Che cazzo ha fatto Tommy, sta volta?»
Risi di gusto. «Mi ha tradita e mi ha solo presa per il culo. Ed io che ci credevo...» Scossi la testa, senza smettere di fare ciò che stavo facendo.
«D'ora in poi, farò solo quello che mi dirai tu. Thomas Shelby per me è morto.»

Charlie sospirò, aprendo il suo porta sigarette.

«Ci vuole vedere per una riunione.»
Feci cadere il fieno e guardai Charlie.
«Davvero? Che cazzo.»

***

Quando arrivammo, Charlie aprì la cassa di legno e passò un fucile a me e Curly, sotto lo sguardo attento di Thomas.
Ma me ne fregai.

Quest'ultimo aprì una cartina sul tavolo e tutti quanti ci posizionammo intorno ad esso.
Capitai tra Arthur e Finn, ciò mi fece sentire meglio.

«Bene, ci sono due ingressi per Artillery Square. Uno qui.» Ne indicò uno alla parallela della città, poi ne indicò uno proprio di fronte.
«Finn, prendine uno.» Disse proprio Thomas, indicando le armi e Charlie gliela passò.

«Finn e Rose staranno nell'Alzaia, perché è più probabile che vengano da Navigation Street. Johnny ed Isaiah starete a Navigation Strett, sotto le vesti di venditori ambulanti; quando io darò il segno, voi aprirete il fuoco, intesi?»

Rispondemmo un 'si' deciso tutti insieme e sospirai.
Lo facevi solo per Arthur. Solo per Arthur, Rose.

«E tu che farai?» Domandò Johnny Dogs a Thomas.

«Io starò alla finestra per tenere tutto sotto controllo.»
Johnny Dogs lo prese in giro e gli chiese se si ricordava da che parte usciva una pallottola, ma lui se ne fregò ed avanzò verso di me.

«Che sia chiaro: se sbagli per farmi incazzare, sarai fuori da questa famiglia. Intesi? Non voglio che per un nostro malinteso ci vadano di mezzo gli altri, ovvero: i miei fratelli.»

Restai a fissare il vuoto dietro di lui e feci uscire il fumo che avevo preso prima, facendolo andare contro la sua faccia.

«Intesi.» Sorrisi in modo falso, quando il fumo andò via.

***

Insieme a Finn mi posizionai dietro ad un muretto e mi accesi una sigaretta, ridacchiando.
«Gli sembro una bambina. Una, fottuta, bambina.»

Diedi un calcio ad una pietra ed appoggiai la schiena al muretto, prendendo un altro tiro.

«Rose? Resta concentrata. Può darsi che io non riuscirò a fare ciò che mi spetta.»
Annuii. Aveva ragione.
Mi voltai e preparai l'arma, pronta a fare ciò che doveva essere fatto, nel caso in cui c'era un movimento strano.

Dopo un po' un uomo arrivò e Finn si preparò con le mani tremanti. «Finn, faccio io.»
Il ragazzino scosse la testa.

«No! Dovrò farlo prima o poi.»

Data la sua convinzione lo lasciai fare.
Ma, nel frattempo, si aggiunsero altri tre uomini così sistemai l'arma sopra il muretto, trovando subito la mira per uno di loro, ma aspettai comunque Finn.

Dalla loro conversazione capii che non erano loro.

«Finn, fermo. Non sono loro.» Il ragazzo annuì. «Troppo facile.» Concordò con quella frase.

A f***ing mess 4 || Peaky BlindersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora