16.

871 32 1
                                    

Mentre Charlie arrivò sul ring e lo accolse tra le sue braccia, cercando di levargli la pistola dalle mani, qualcuno mi abbracciò da dietro.
Solo quando sentii la sua voce capii che Lucas, sì proprio Lucas, mi stava abbracciando.

«Respira, stai avendo un cazzo di attacco di panico e nemmeno te ne sei resa conto. Respira!»

Sussurrò al mio orecchio.
Chiusi gli occhi e feci come disse, sprofondando contro il suo petto e fregandomene di tutto e tutti.
Arthur.

Riaprii gli occhi ed i nostri sguardi si incrociarono. Nei suoi occhi leggevo compassione ed all'inizio mi diede fastidio, poi lo ringraziai mentalmente.

Mi stava calmando. E non sapevo come era possibile, dato che, per questa persona, non provavo più niente e per me era come un estraneo.

***

Il pomeriggio dopo il funerale, nonostante tutto, Lucas mi fece compagnia. Non voleva lasciarmi da sola e finire nel farmi fare qualche cazzata, conoscendomi.
Mi alzai dal letto e sospirai, prima di posare la matita sul comodino e guardarmi, poi, allo specchio.

«So che non è il momento, ma... nonostante tutto mi manchi.»

Guardai Lucas dallo specchio e ridacchiai. «No, non è il momento.» Si alzò anche lui e mi raggiunse, stringendomi da dietro ed appoggiando il mento sulla mia spalla.
«L'altra volta ti sembravo un altro, un tipo duro. Ma a contatto con te... quel tipo dentro di me, se ne va.»

Sorrisi.

«Lucas, mi dispiace, ma in questo momento vorrei evitare di soffrire anche per amore.»

Ridacchiò. «Lo so, infatti starò vicino a te solo per non farti fare cazzate.» In quel momento entrò qualcuno senza bussare e chi poteva essere, se non Thomas?

Quest'ultimo ci guardò velocemente e poi distolse lo sguardo. Lucas, invece, si allontanò da me.

«Rose ti voglio di sotto, tra un secondo.»

Disse senza guardarmi negli occhi. Aggrottai le sopracciglia ma annuii tranquillamente, anche se non capivo. «Torno subito.» Lanciai uno sguardo veloce a Lucas e raggiunsi Tom al piano di sotto, dove trovai Polly e Finn, con una signora davanti.

Tom mi disse di mettermi di fianco a Finn mentre lui si sedette di fianco a Polly. «Bene, ora possiamo iniziare.» La donna annuì e prese parola senza perdere tempo.

«Il vostro biglietto parlava di trattare le condizioni della pace.»

Disse la voce profonda della signora, con lo sguardo fisso su quello di Tom. «Ma mio figlio ha detto, che non ci sono condizioni.» Ci fu un attimo di silenzio in cui si guardarono intensamente. La tensione era palpabile.

«Avete ucciso mio marito e mio figlio e noi, due dei vostri fratelli.»

Finn mi lanciò un'occhiata veloce, dopo quella frase, ma per sua fortuna mi trovò impassibile.
«La vendetta è conclusa.» Affermò Thomas.

La donna alzò un sopracciglio e lo corresse. «Noi diciamo che la vendetta è vinta. Prenderemo noi, tutto ciò che possedete.» Sorrise in modo beffardo. «Tutte le attività saranno intestate a noi e, se non accetterete, mio figlio vi ucciderà. Uno ad uno.»

A f***ing mess 4 || Peaky BlindersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora