Era una giornata grigia, Alice aveva i pantaloni risvoltati fin sopra le caviglie. Sulle sue gambe stese teneva il libro di Diritto nel disperato tentativo di studiare, però il suo sguardo non era sulle parole stampate e sottolineate, bensì davanti a lei: Alice guardava il mare.
Non sapeva come diamine fosse finita sulla spiaggia di quel paesino sul mare, non ne aveva la più pallida idea. Aveva solo voglia di passare un po' di tempo in compagnia di se stessa ed aveva preso qualche autobus a caso, non sapeva come tornare a casa e poco le importava.
Il mare era calmo, all'orizzonte c'era una linea sottile che divideva il cielo scuro da quella distesa argentea. Era di colore arancione ed Alice la fissava ammaliata.
Il libro se l'era scordato, l'esame che avrebbe sostenuto a breve anche.
Non voleva tornare a Roma, Giorgio era diventato insopportabile ed ossessivo, sembrava ossessionato da lei. Voleva sapere dove andava, con chi, perché. Le sorrideva, riportava alla luce vecchi ricordi di loro due. Alice non riusciva a spiegarsela quella specie di ossessione.
Guardò le sue mani, sul palmo della sinistra c'era una crosta frastagliata. La toccò lentamente con un grande cipiglio sul viso. Aveva iniziato ad odiarlo, il suo sangue. Non lo tollerava più perché sapeva che era lo stesso di Giorgio, lo sapeva ma non l'accettava.
Puntò nuovamente il suo sguardo su quel mare che le pareva argento fuso, lo vedeva senza guardarlo veramente.
I piedi erano umidi ed intorpiditi, faceva freddo, uno di quei freddi che oltrepassa la pelle per poi finire dentro le ossa, fino al midollo.
Si guardò in torno, in lontananza si scorgeva un punto nero che piano piano si avvicinava velocemente. Tolse il libro dalle gambe e si alzò in piedi, socchiuse leggermente gli occhi nel vano tentativo di capire di chi o cosa si trattasse. Qualche minuto più tardi il punto nero divenne una figura distinta. Alice sorrise e si mise in ginocchio.
Un cucciolo di cane le si gettò fra le braccia scodinzolando, abbaiò due volte prima di mettersi su due zampe cercando - invano - di leccarle il viso. "E tu chi sei?" Disse ad alta voce accarezzando leggermente la testa dell'animale. Aveva il pelo nero, gli occhi erano di un azzurro ghiaccio stupefacente. Quegli stessi occhi addosso ad una persona avrebbero intimorito chiunque, ma addosso a quella piccola creatura erano... teneri. Alice sorrise ed il cagnolino abbaiò di nuovo. Più tardi scoprì che era una cagnolina e che si chiamava Shyla.
"Cosa dovrei fare io con te?" Storse leggermente la bocca e chiuse il libro di Diritto. Osservò Shyla che si era seduta accanto a lei scodinzolando. Sorrise appena per poi rimettersi calzini e scarpe.
Cercò per un po' il suo padrone su quelle spiagge desolate ma non lo trovò. Shyla la seguiva ovunque andasse. Sospirò.
Il campanello suonò, Giorgio si mise addosso i boxer con un'espressione preoccupata in viso. Lanciò con poca grazia la camicia alla ragazza, "Non voglio vederti con i miei vestiti addosso." ringhiò per poi guardarla truce.
"Perché mai?" La bruna puntò i suoi occhi marroni sul corpo del ragazzo.
"Non voglio vederti con qualcosa di mio addosso, non mi piace."
"Non ti dispiaceva, prima, quando eri tu addosso a me." La ragazza scostò le coperte lasciando in bella mostra il suo corpo. Guardò furente Giorgio per poi mettersi le mutande e la camicia che aveva indossato per andare lì.
"Stai zitta, Vivian." La intimidì lui. Si mosse velocemente ed uscì dalla stanza, la ragazza dai capelli mori lo seguì con passo silenzioso. Sapeva che se l'avesse scoperta le avrebbe impedito di andare verso la porta.
Giorgio aprì la porta con un sorriso nervoso stampato sulla faccia, si ritrovò davanti Alice con i capelli arruffati ed un cagnolino nero tenuto fra le braccia. La ragazza dai capelli arrabbiati alzò lo sguardo sorridendo, ma il suo sorriso si spense appena vide Giorgio in mutande e la ragazza dietro di lui solo con una camicia addosso. "Interrotto qualcosa?" Chiese gelida sorpassando Giorgio. Non degnò la bruna di una seconda occhiata e si diresse verso il salotto.
"Che cos'è quello?" Sbraitò il biondo, oltrepassò Vivian con una spallata e si diresse arrabbiato verso Alice.
"Shyla." Rispose lei completamente indifferente. Gli sorrise tranquillamente cercando di apparire normale, però si vedeva che qualcosa non andava. Giorgio lo intuì ma stette in silenzio.
"Non può stare qui, non voglio prendermi cura di lei."
"Cagna in più, cagna in meno.." Disse Alice ridacchiando.
Il ragazzo la guardò truce, "Cosa c'è?" chiese lei. "Ho interrotto qualcosa? Se vuoi posso andarmene per altri venti minuti."
"Smettila di fare la bambina, Alice."
"Non sto facendo la bambina, ti sto dando un'opportunità." Alice strizzò l'occhio destro e Giorgio sospirò sconfitto. Le diede le spalle e si diresse in camera sua, Vivian lo seguì con passo svelto.
"Chi è lei?" Chiese sprezzante una volta chiusa la porta. Giorgio si guardò in torno e prese i suoi jens e la sua maglietta bianca.
"È Alice." Disse come se avesse risposto a tutte le domande che stavano ronzando nella testa della bruna.
Alice stava accarezzando Shyla e sentendo ciò che i due si stavano dicendo nell'altra stanza. Sapeva che non erano affari suoi, ma le pareti erano sottili.
Giorgio si infilò i jeans. "Che cosa fai?" Ringhiò Vivian.
Il ragazzo alzò un sopracciglio. "Cosa dovrei fare?"
"Cacciarla e finire quello che hai iniziato!" Urlò.
"Non finisco proprio nulla." Disse Giorgio. "Non essere gelosa, Vivian. Non ce n'è bisogno."
Il cuore di Vivian si gonfiò e quello di Alice, invece, si strinse in una morsa.
"Perché tu vuoi me e non lei, vero?" Chiese con gli occhi che brillavano.
Il ragazzo inarcò il sopracciglio. "Dannazione, no." Disse. "Non devi essere gelosa perché non stiamo insieme e non ti appartengo."
Giorgio ed Alice sapevano che lui non apparteneva a Vivian. Giorgio apparteneva alla ragazza dai capelli arrabbiati, a quella stessa ragazza con cui c'erano stati più schiaffi che carezze, alla ragazza che aveva il suo stesso sangue.
Il biondo si infilò la maglietta bianca e prese una felpa nera dall'armadio, poi senza guardare Vivian andò in salotto e si sedette accanto ad Alice. La guardò inclinando la testa di lato, la ragazza stava accarezzando Shyla. Giorgio accennò appena un sorriso e quando Alice alzò lo sguardo su di lui lo nascose mordendosi il labbro.
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Wild world
RomanceAlice e Giorgio sono nati e cresciuti in un ambiente che non fa per loro. Si incontrano per la prima volta alle elementari e si perdono di vista, per poi ritrovarsi insieme al Tre. Una volta finite le superiori le loro strade si dividono. Due anni d...