Buon anno!

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Il Capodanno Alice e Giorgio se l'erano immaginati diversamente. Pensavano, innanzi tutto, di passarlo insieme. Però così non fu. Infatti Alice il 31 dicembre si ritrovò seduta sul divano a casa di Luca, ancora non capendo gli avvenimenti delle settimane precedenti. La sua migliore amica e il suo coinquilino avevano fatto sesso e non gliel'avevano detto e, come se non bastasse, Bea era incinta e Giorgio l'aveva ingannata. "Luca, ho un mal di testa terribile. E la nausea. Dio, che schifo. Mi fa proprio schifo vomitare. Se lo faccio? Dio, non sai quanto sto male, Luca." Era da un po' che si lamentava col povero ragazzo che aveva avuto la pazienza e la forza d'ospitarla. Avevano legato in fretta, nonostante le abissali differenze.

"Non vomitare, per Dio! Poi tocca a me pulire, mica a te." Fece una faccia disgustata ma avrebbe fatto di tutto per quella ragazza distrutta che si trovava sul suo divano. "Alice ma non è che ti sei presa l'influenza?" Chiese alzando di poco le sopracciglia.

"No, io l'influenza non la prendo spesso." Disse scuotendo leggermente la testa. Le faceva un male bestiale.

"Magari questa è la volta buona." Disse Luca.

"No, fidati. Non starei così se avessi l'influenza."

Ci fu un attimo di silenzio. Luca si sedette accanto a lei e le fece mettere la testa sulle sue gambe, iniziò ad accarezzarle delicetamente i capelli ed Alice si rilassò perché quelle non erano le mani peccaminose di Giorgio, ma le dolci e delicate mani di Luca. "Ali, mi racconti che è successo con Giorgio?" E solo sentendo il suo nome la ragazza si irrigidì. "Non mi hai voluto raccontare nulla.." Si giustificò continuando con le lente carezze.

Alice, però, invece di rispondergli si alzò di getto. Si portò una mano davanti alla bocca ed iniziò a correre verso il bagno ed una volta raggiunto si chinò sul water e vomitò anche l'anima. Luca la raggiunse di fretta. "Tutto bene?" Chiese premurosamente.

Alice si strinse il grembo con le braccia come a volerselo strappare con le unghie. Cacciò un urlo per poi ricominciare a vomitare. "No." Disse fra un rigetto e l'altro. Erano più o meno le otto di sera ed Alice non lasciò il bagno nemmeno per salutare Nat, che era entrato nell'appartamento con l'intento di 'Ravvivare quel mortorio', come aveva detto lui.

Alle nove i due ragazzi iniziarono a mangiare in silenzio, sentendo come Alice dall'altra parte della casa stesse rigettando anche i succhi gastrici. "Ma che c'ha?" Chiese Natale allontanando il piatto da davanti a lui; la fame gli era passata.

"Boh, mi sa che c'ha l'influenza." Disse Luca alzando leggermente le spalle. Nat parve pensarci su.

"Non lo so, Lu', mi pare strano." Affermò a bassa voce. "La ragazza dei tuoi sogni proibiti si presenta alla porta di casa tua dicendo di aver litigato col tuo migliore amico e quando tu le chiedi che cosa è successo lei non ha voglia di parlare, lo chiedi così a Giorgio e non fa altro che svagare."

"E allora?" Luca aggrottò le sopracciglia. Tutto quello che Nat aveva detto non aveva senso, ma se si prendevano le singole frasi forse qualche tassello del puzzle poteva tornare a posto.

"Magari l'hanno fatto." Come non detto, Natale non si smentiva mai.

"Coglione." Borbottò l'amico alzandosi e iniziando a sparecchiare. Forse, però, quello detto da Natale non era completamente senza senso. Iniziò a rimuginarci su ed arrivò ad una conclusione tutta sua, molto affrettata. Luca però su queste cose non si sbagliava mai e per questo la sua supposizione gli faceva paura.

"Nat, io esco un attimo. Resti tu con Vomitarella?" Chiese Luca con un leggero sorriso.

Il moro gli fece un cenno d'assenso. "C'è la birra, resto solo per questo. Non farti strane idee."

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