Erano in macchina dopo l'ennesima serata che Alice aveva concluso a L'Alibi. "Ho preso Natale e Capodanno." Annunciò contenta.
"Che vuol dire?" Chiese Giorgio.
"Che non lavoro né a Natale né a Capodanno!"
"Figo." Il ragazzo però non sembrava per niente entusiasta. Alice, così, lo studiò a lungo con sguardo accorto. Era tutta la sera che era strano, che rispondeva a monosillabi e a volte non rispondeva per niente. Si era preoccupata perché lei era riuscita a superare quella fase, Giorgio non era più così in sua compagnia.
"Che hai?" Il ragazzo inchiodò col cuore che gli batteva a mille.
"Cosa ti ha detto Bea?!" Chiese agitato.
Alice lo guardava confusa. "Bea?" Chiese. "E ora cosa c'entra Beatrice?" Disse lentamente perché sperava che così si sarebbe calmato, che se lei avesse iniziato ad urlare si sarebbe solamente agitato di più.
Lo vide mentre rilasciava un sospiro di sollievo. "Pensavo fosse successo qualcosa a lei e al bambino."
Fece finta di credergli. Gliela diede buona mentre gli sorrideva. "No, tranquillo Giorgio."
Il ragazzo tornò a concentrarsi sulla guida mentre lei, mentre Alice pensava. Guardava fuori dal finestrino della macchina con aria persa, si chiedeva cosa fosse successo, perché Giorgio avesse nominato Beatrice da un momento all'altro. E si chiedeva, soprattutto, perché l'avesse baciata.
"Giorgio."
"Mh."
"Posso farti una domanda?"
"Me l'hai già fatta."
"Posso farti due domande, allora?" Disse Alice scocciata.
"Me l'hai già fatte!"
"E la seconda quando te l'avrei fatta?" La ragazza alzò un sopracciglio per poi vedere un ghigno apparire sul viso di lui.
"Adesso." Disse Giorgio arrogantemente.
"Fottiti." Alice sbuffò.
"Ti voglio bene anche io." E Alice sapeva che quella era una cosa detta così, detta con ironia, senza alcun fondamento, però sorrise comunque.
"Perché mi hai baciato?" Quelle parole le frullavano per la testa da troppo tempo, da così tanto che nemmeno si accorse di averle pronunciate, pensava che le avesse solo pensate.
Giorgio continuò a guardare dritto davanti a sé. "Ti è piaciuto?"
"Cosa?"
"Il bacio. T'è piaciuto?"
"Non avevo mai baciato qualcuno." La ragazza alzò le spalle.
"T'hanno sempre baciata, non è così?" Giorgio ridacchiò mentre l'espressione d'Alice rimaneva invariata.
"No. Nessuno m'ha mai baciata e io non ho mai baciato nessuno."
Un silenzio cadde nell'abitacolo. Nessuno dei due parlava perché non avevano più nulla da dirsi. Mentre Alice cercava di tenere la mente spenta, però, Giorgio stava pensando ad un'unica cosa: le aveva rubato il suo primo bacio.
Una volta dentro casa Alice stava per entrare nella sua stanza quando Giorgio l'afferrò per un polso. "Sono stato il primo a baciarti?"
"Sì."
"Il tuo... primo bacio?"
"Sì, Giorgio, sì. Ora posso andare a dormire?" Si era stufata di quella situazione.
"No, non puoi finché non avrai un decente primo secondo bacio." Prese la mano di Alice e la portò vicino le sue labbra baciandone, poi, le nocche.
Alice lo guardò negli occhi. "Cosa stai facendo?" Gli chiese.
"Sto cercando di farmi perdonare."
"Non è importante."
"Per me lo è." Portò il viso a pochi centimetri da quello di lei senza mai interrompere il contatto visivo. "Non volevo... non volevo rubarti il tuo primo bacio. Tu sei... vergine, giusto?"
"No."
Giorgio strabuzzò gli occhi. "Come..."
"Non fare domande, per favore." Lo interruppe seduta stante.
E allora Giorgio non fece domande, le accarezzò la guancia con un sorriso tenero sul volto e poi fece combaciare le loro labbra più e più volte. Aprì lentamente la bocca e le prese il labbro inferiore fra i denti ed entrambi a quel punto chiusero gli occhi. Fu intenso e poté sembrare quasi... amorevole. Ma non c'era amore in quei gesti e in quei baci.
Giorgio fece aderire il petto di Alice al suo ed entrarono lentamente nella stanza della ragazza. Iniziarono a spogliarsi e fecero tutto con calma, perché per Giorgio quella era la cosa più vicina al fare l'amore. Perché per lui fare l'amore significava andarci piano, quando in verità serviva l'amore.
E quei due, l'amore, non lo fecero. Ci provarono quella notte, fra baci e carezze, ma l'odio era sempre lì, nascosto fra i capelli rossi come il sangue di lei e negli occhi verdi di lui. L'odio era ovunque mentre quei due cercavano di fare l'amore.
Il ragazzo poi, alla fine, crollò sul corpo di lei e l'abbracciò forte.
Sorrisero entrambi per poi addormentarsi così com'erano.
STAI LEGGENDO
Wild world
RomanceAlice e Giorgio sono nati e cresciuti in un ambiente che non fa per loro. Si incontrano per la prima volta alle elementari e si perdono di vista, per poi ritrovarsi insieme al Tre. Una volta finite le superiori le loro strade si dividono. Due anni d...