Capitolo VI - Quando tutto va per il verso giusto...

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Oggi, dopo aver studiato all'Accademia per diventare una poliziotta, era il mio primo giorno come poliziotta al Ventunesimo distretto.
Mi misi una felpa grigia con un paio di jeans azzurri.
Dopo qualche minuto arrivai davanti al palazzo del distretto e, non appena entrai, Trudy mi disse che ero fin troppo in anticipo e che gli altri agenti non erano ancora arrivati. Allora andai con calma a cambiarmi e a mettermi la divisa. Poco dopo arrivò Atwater, con un viso a dir poco stanco.
"Hey, tutto bene Kevin?" dissi ad Atwater.
“Al lavoro sono Agente Atwater” mi rispose freddo.
"Hey, Atwater. Ti ho fatto una domanda. Ora mi rispondi, chiaro?" dissi, forse alzando un po' la voce.
“Sto bene! Fai a meno di urlare ok?” mi disse, anche lui alzando la voce.
Io me ne andai, quando, per sbaglio, finii contro a qualcuno. Era Hank Voight. Oh no, ora sarò nei guai.
“Guarda davanti a te la prossima volta, ok?” mi disse, ma non sembrava molto arrabbiato.
"Mi scusi Voight, non volevo..."
Ma lui era troppo lontano, non si voltò, quindi decisi che, a fine turno, sarei andata da lui per fargli le mie scuse.

Dopo 10 minuti
Arrivarono tutti, quindi un certo Halsted espose il caso. Era una ragazza, di nome Charlotte Smith, era stata trovata uccisa in casa. Aveva solo 17 anni.
“Cosa sappiamo di Charlotte?” disse Dawson.
«Era una ragazza con la fedina penale pulita» disse Hailey.
“Casey, tu e Atwater andate dai genitori della ragazza, invece Dawson e Hailey, andate ad interrogare i vicini” disse Voight.
- Che bello, sono con Kevin. Salto di gioia! - penso ironica.

In macchina
“Come mai sei silenziosa?” disse ad un certo punto Atwater.
"Beh, non ho nulla da dire." dissi fredda.
“Ho visto la faccia che hai fatto quando Voight non ti ha detto niente quando le sei andata addosso. Per me sai qualcosa che non so.” dice.
"Io so tanto quanto sai tu. So che lui é il capo, ma non di più" dico, fredda come un iceberg.
Poco più tardi, a causa del traffico, arrivammo alla casa della ragazza.
"Polizia di Chicago, aprite!" dissi, bussando.
Poco dopo arrivò una donna.
«Che succede?» ci chiese, preoccupata.
"Ci occupiamo del caso di Charlotte Smith, che è stata trovata morta qui." dissi.
“E vorremmo parlare con lei, signora.” aggiunse Atwater.
«Oh va bene» disse lei, confusa.

Dopo l'interrogatorio
"Fantastico, sappiamo quasi meno di prima" dissi, abbastanza delusa.
“Hey, tranquilla, é normale.... Oh, che ne dici se stasera, per divertirci un po', non andiamo al Molly’s? ci sarà tutta la squadra. Se ti va, non sentirti obbligata” mi disse Kevin.
"Non credo di venire" dissi, sincera.
“Se cambi idea, sai dove trovarci” rispose.

Quella sera
Come sempre mi mettevo davanti al computer a cercare siti affidabili per trovare il padre. Ma poi mi venne un'idea: potrei andare al MED e fare delle analisi.
Mi misi quindi un paio di leggins e una felpa, poi misi le adidas, misi un giubbino ed uscii, dirigendomi al MED.

Poco dopo
Arrivai al MED e un medico, dopo aver fatto tutte le analisi, arrivò da me e disse:
“Abbiamo il nome di suo padre”
"Chi é?" chiesi, curiosa
“Il suo nome é...”

Nota autrice
Secondo voi chi è il padre? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.

~Chiara💖

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