Capitolo XIV

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Dopo qualche settimana di "vacanza" a Miami, io e Kevin decidemmo di tornare a casa. Sua madre si era ripresa e ci avrebbe chiamato il prima possibile. Io avevo ancora un enorme peso da confessare a Kevin, ma non me la sentivo ancora.
«Tesoro, tutto ok? sembri pensierosa»
"Sto benissimo" dissi, forse un po' troppo fredda.
«Come vuoi»
Dopo un lunghissimo silenzio, parlai.
"Quando tu mi avevi “tradito”, beh, l'ho fatto anche io... Ma ero sconvolta, ero delusa e mi serviva qualcuno per consolarmi... Scusami, se ora non vorrai parlare con me o vorrai lasciarmi qui, a metà strada, fallo. Non ho nessun problema." dissi, ancora con tono freddo.
«Ti capisco, lo avrei fatto anche io. E no, ti accompagno a casa.» rispose, e questa cosa mi sconvolse un po'. Non era né arrabbiato, né deluso.
Arrivammo davanti al mio appartamento con un silenzio assordante.
"Grazie, ci vediamo domani al lavoro." dissi e lui rispose allo stesso modo.
Ora mi misi al computer e andai di nuovo su quel sito dove diceva che avevo un padre nella Polizia.
Cercai nel mio albero genealogico e vidi un nome che non avevo mai sentito: Tessa Olinski.
La cercai sui social, messaggiammo per un po' e, alla fine, le chiesi:
- Ma tu hai una sorella? -
E mi rispose:
Si, si chiamava proprio come te. Mio padre mi ha parlato del fatto che era stata adottata da una famiglia, ma io la vorrei conoscere... –
- E non ti ha detto in quale famiglia era andata?-
–Credo che si chiamassero Russel e Amanda Casey... Aspetta... Martha Casey....–
A quelle parole mollai il telefono e andai a cercarla ovunque. Poi mi addormentai sul divano.
Avevo una sorella, come mai nessuno me ne aveva parlato?

La mattina seguente
Mi svegliai, mi vestii con un paio di jeans e un maglione, misi delle scarpe comode e uscii di casa. La sera ci eravamo concordate di andare a fare colazione in un bar per conoscerci.
Arrivai un po' in anticipo e la aspettai fuori.
Quando arrivò sorrisi: era simile a me
"Piacere, Martha"
“Piacere mio, Tessa.”
Sorrisi ed entrammo.
Fecimo colazione e parlammo di tutto. Avevo una sorella per davvero.
"E dimmi una cosa: com'era Alvin?"
“Ah, era una persona di un buonissimo cuore, ma quando era necessario si arrabbiava. Era un padre abbastanza bravo, che metteva il benessere delle figlie prima di tutto il resto. Infatti lui non voleva lasciarti andare da Russel e Amanda, ma temeva il peggio per te, quindi ti ha mandato da loro e... Insomma, quando se n'é andato ero triste, perché io sapevo che ci fossi tu, ma ho pensato che eri felice con i Casey e quindi non ho interferito... Mi spiace di non essere stata presente per te Martha.”
"Tranquilla Tessa, siamo sorelle. E tu hai fatto bene a non entrare nella mia vita per ora. Devi conoscere Matt, il figlio di Russel e Amanda. Io lo chiamo fratello, perché per tutto il tempo l'ho trattato come un fratello. Gli voglio tanto bene e devi proprio conoscerlo." dissi, sorridendo.
Quando finimmo la colazione decisi di portarla a casa di Matt.
"Matt, sono tua sorella, Martha." dissi al citofono.
“Arrivo subito” disse, un po' preoccupato. Ma, quando aprì e vide Tessa, la sua faccia fu un mix tra stupore e gioia.
“Tessa, hai ritrovato tua sorella! Che piacere!”
"Ah ma quindi vi conoscete?" dissi, sorpresa.
«Eh già» disse Tessa, sorridendo.
Ma dai! Io ero sempre l'ultima a scoprire le cose! Uff... Va beh, ero la più piccola, mi ci dovevo abituare.

Nota autrice
Eccomi con un altro capitolo. Vi informo che, finita questa storia, ne scriverò un'altra. Non posso dirvi nulla, se non che sarà su House M.D.

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