Capitolo XVIII

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I giorni al Distretto non erano dei migliori. Sembrava che la situazione fosse tesa, ma decisi che forse era meglio non intromettersi. Ogni tanto notavo che Voight chiamava Antonio o Adam e poco dopo uscivano. Credevo che forse era una questione delicata, ma comunque restai dell'idea di lasciarli parlare. Non volevo entrare in giri strani, con Hank Voight può succedere di tutto e di più.
Un giorno, passando per caso, sentii qualcuno dire qualcosa, la mia curiosità mi spinse più della mia convinzione.
Sentii qualcuno dire "Antonio, non puoi uscire allo scoperto, ti coprirò io, fidati. No, Hank non sa della mia decisione, sto agendo alle sue spalle." poi una pausa, molto probabilmente Antonio stava parlando, ma non lo sentii.
"So che lo verrà a sapere, ma finché possiamo meglio non saperlo." Antonio disse qualcosa, ma prima di sentire altro, mi allontanai, temendo che uno di loro uscisse e mi scoprisse.
Per tutto il turno pensai alla loro conversazione. Secondo me Antonio si era cacciato in qualche guaio. La mia coscienza da detective diceva di indagare, ma il mio buonsenso diceva che erano affari loro. Purtroppo prevalse il lato da detective. Decisi di indagare da sola, senza che Kevin o altri lo sappiano.
Finalmente il turno finì in fretta, stavo per andare a casa, quando vidi Jay e Hailey vicini che parlavano e, poco dopo si abbracciarono. Sorrisi vedendoli, ma decisi di lasciarli soli per il loro (o forse anche mio) momento di gioia.
Arrivai a casa con calma, Kevin mi stava aspettando. Decisi di parlare con lui della conversazione.
"Kevin, tu sai cosa sta succedendo tra Adam, Voight e Antonio?" dissi, arrivando dritta al punto.
«Cosa sai?» disse lui, preoccupato.
"Dimmi cosa sai tu...Per favore"
«Credo di aver capito che Antonio, mentre era sotto antidolorifici, ha per sbaglio fatto cadere un ricercato ed è morto... Ora Adam e Voight cercano di prendersi la colpa» disse, riassumendo tutto il più possibile.
Cosa? Avevo capito bene? Antonio era un assassino?
"Oddio, che situazione spiacevole... Sai cosa ci vorrebbe ora? Una bella serata al Molly's." dissi, andando direttamente a cambiarmi.
«Mh, si dai andiamo» disse lui, sorridendo.
Indossai una gonna e una maglia semplice.
«Stai bene con tutto sai?» mi disse, vedendomi.
"Grazie" sorrisi al suo complimento.
Arrivammo al Molly's e, come sempre, tutti ci accolsero con una gioia immensa.
"Ciao Hermann, tutto bene alla 51?" dissi, sorridendo.
“Ciao Martha, tutto bene, siamo dispiaciuti per quello che è successo... Mi dispiace moltissimo...” disse, alludendo forse al bambino che non ho mai avuto.
"Non c'è problema Hermann. Davvero. Ho in programma un matrimonio. Sarà tra 3 mesi." dissi, sorridendo un po'.
“Oh, annuncialo! Saranno tutti invitati, vero?” disse anche lui entusiasta.
"Certo!" dissi e mi alzai.
"Ragazzi, ho un annuncio da fare. Tra tre mesi mi sposo! Questo giro lo offro io!" dissi, alzando il bicchiere, per brindare.
Passa un mese
Già un mese. È volato. Tra due mesi mi sposo. Ora Adam si è costituito lui come colpevole, Antonio è andato in una clinica per curarsi. Per quanto riguarda Hank Voight, non lo abbiamo più visto. Da quando Kelton è stato trovato morto. Molti credevano che Hank fosse innocente e si trovava lì per parlargli, ma lo avevano ucciso. Ma secondo me lo aveva ucciso lui. Si sapeva quanti trascorsi avevano loro, le differenze che correvano tra loro. Però non potevo dirlo apertamente. I detective decisero di lasciar correre e cadere il caso.
Io, sapendo dove abitasse, andai spesso a trovarlo. Non aveva l'aria colpevole, il che presto mi convinse che non lo aveva ucciso lui.
Il mio matrimonio si avvicinava, però mi serviva un aiuto. Decisi di chiedere a Kim e a Tessa, lasciando Matt ad aiutare Kevin.
“Prova questo Martha” disse Kim, passandomi un vestito semplice, ma audace. Lo provai. Mi stava davvero bene. Uscii e loro quasi piansero. Mia madre arrivò proprio mentre uscivo, con James.
- Tesoro, stai davvero bene! Ah, la mia bambina che sta crescendo e si sposa!- disse emozionata.
Io e mia mamma avevamo fatto pace. Avevo capito che lei mi voleva bene, come io ne volevo a lei.
«Prendi assolutamente questo» disse Tessa, anche lei emozionata.
A me piaceva moltissimo, quindi decisi di prendere quel vestito.
Dopo due mesi
La sera prima del matrimonio andai a dormire da Tessa, che mi consigliò di scrivere una lettera, a chi volevo e poi l'avrei bruciata.
Presi un foglio, una penna e scrissi:
"Ciao papà, so che non mi vedrai in questo giorno importante, saresti fiero di me e anche di Kevin, so che lavorava con te. Sai, mamma e io ci siamo riavvicinate, James mi ha aiutato. Mi dispiace che tu non possa essere accanto a me, ma so che saresti più emozionato di me. Ho preso un abito semplice ma audace, proprio come mi hanno parlato di te. A volte chiamavo Tessa e lei mi raccontava tutto. Eri davvero un uomo felice e, anche se non lo ammetto quasi mai, ti voglio bene papà. La tua piccola Martha."
Poi la bruciai.
La notte passò più in fretta di quanto io potessi immaginare.
E finalmente era il giorno. Finalmente il grande giorno era arrivato. Da oggi sarei diventata la signora Atwater. E lui non sapeva ancora la cosa che gli avrei detto. Ma non glielo avrei potuto nascondere a lungo. Infatti, nelle mie promesse c'era questo dettaglio.
Avevo programmato tutto.
Arrivò James, per accompagnarmi all'altare.
Non appena mi vide, Kevin si emozionò.
Notai le facce dei presenti, ci guardavano con occhi dolci.
Era arrivato il momento delle promesse. Iniziò Kevin.
Martha, prometto di restarti vicino sempre, anche quando vorrai fare le pazzie più spericolate del mondo, io sarò accanto a te, perché so che tu sei unica e so per certo che tutti qui ti vorrebbero come amica. Un esempio sono sicuramente i qui presenti. Il mio amore non é limitato, anzi, va anche oltre l'impossibile, perché sai, la prima volta che ti ho vista ho pensato che fossi una allucinazione, da quanto fossi bella, simpatica, audace... Tutto questo in una sola persona. Ti amo e lo farò, finché morte non ci separi.”
Mi commossi un po', lo ammetto. Ma ora dovevo parlare io.
Kevin, la prima volta che ti ho incontrato ho capito subito che persona magnifica fossi. Una volta sola mi sono detta "perché scappi da lui? Hai paura che ti faccia soffrire? Ma lo sai che non lo farà mai..." E ora eccoci qui. Non sono molto brava con le parole, ma sappi che da oggi non saremo solo noi due per casa, ma tra poco arriverà una terza persona, Alvin. No, non sono impazzita, ho solo voluto dare al nostro futuro figlio il nome di mio padre.  Te l'ho nascosto fino ad ora perché pensavo che fosse una cosa bella dirtelo adesso. Sicuramente in ogni matrimonio ci sono bugie piccole e innocenti che lo portano avanti... Ma sappi che nel nostro non ci saranno. Perché ti amo troppo per mentirti." dissi, ormai commossa.
Tutti applaudirono e la celebrazione finì.
Corsi ad abbracciare Tessa, Matt, Gabby, che teneva in braccio una femminuccia, James, mia madre, Hank Voight, la Platt, Jay, Hailey... Li abbracciai tutti, anche se sentivo la mancanza di Adam e Antonio.
La festa durò tre ore, se non di più. Quando tornai a casa, inviai un SMS nel gruppo con Adam e Antonio.
«Ciao, spero che stiate bene. Speravo che potessero lasciarvi venire almeno alla celebrazione del matrimonio. Sentivo la vostra mancanza, ma spero che Adam, la tua pena, finisca presto e Antonio, spero che tu possa tornare in tempo per un saluto. Vi voglio bene ragazzi, mi mancante tantissimo. Non vedo l'ora di riabbracciarvi. Kevin, tutto il Distretto e tutta la 51 vi salutano. Antonio, tua sorella spera di riabbracciarti presto. A presto! 💛💜" Poco dopo Adam mi rispose con un "Sto bene, tranquilla" e Antonio con un "A presto Martha" e mi addormentai felice accanto a Kevin.

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