EPILOGO

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Cara Mamma,
ti scrivo questa lettera anche se so che non la leggerai mai.
Sono già passati due anni, due anni senza di te. Te ne sei andata proprio il 3 di dicembre, il giorno del mio quindicesimo compleanno. Sono successe molte cose in questi due anni. Papà è stato trasferito a New York, quindi ho dovuto salutare Matt, Gabby, i loro due figli Jennifer e Richard... Ho dovuto iscrivermi in una scuola a New York. Il primo anno non è andato benissimo. Quando era il mio compleanno stavo pensando a te nel giardino della scuola e, un mio compagno mi disse che ero una femminuccia. Mamma, saresti fiera di me per ciò che ho fatto: mi sono alzato con calma e ho detto "Voi non avete un cuore, vivete solo di risate, di prese in giro sugli altri... Ma voi non sapete cosa significa perdere la madre il giorno del tuo compleanno." Poi tornai seduto, mentre loro si guardavano confusi.
Nei giorni seguenti sembrava tutto così monotono. Sembrava un qualsiasi inverno in un qualsiasi anno scolastico, l'unica cosa che è cambiata è il fatto che ho solo un amico: si chiama Robert e ho scoperto che è figlio di un tuo ex collega, Antonio Dawson. È simpatico e con lui mi diverto molto.
Poi mamma saresti fiero di me, perché ho imparato a suonare il pianoforte, so che ti piaceva tanto; ma ho anche imparato a suonare la chitarra.
Oggi è esattamente il 5 gennaio, fuori fa freddo e io sono seduto davanti alla mia scrivania, mentre finisco di scrivere le ultime note di una canzone, per poi suonarla. L'ho chiamata "Dream", perché speravo che la tua morte fosse solo un brutto sogno, da cui, un giorno, forse mi sveglierò e troverò te, al mio fianco per consolarmi.
Spero che da lassù potrai sentire la mia canzone per te e spero che ti piacerà. Io ogni volta che penso alla nostra famiglia quando eri tornata dall'ospedale, 15 anni fa: i nostri Natale passati insieme, le nostre gite, le tue consolazioni...
Io ricordo ancora le parole del dottore: “Mi dispiace, non abbiamo preso il tumore in tempo... Le restano circa due mesi di vita.” . Mamma, io ricordo perfettamente quei due lunghi mesi a continuare ad andare e venire dall'ospedale. Erano due mesi piuttosto turbolenti, ma, poi, passarono e, proprio il 3 dicembre, ci hai lasciato, tra dolore e sofferenze.
Anche i colleghi di papà e quelli dello zio Matt erano lì, c'erano tutti. Erano tutti molto tristi e io ho passato il primo anno senza di te per miracolo.
Mi manchi ogni giorno, ma sai, come dicevi tu: "se cadi devi rialzarti, anche se è dura, devi provarci". Io ci sto provando, e infatti oggi sto cercando di stare tranquillo. Come ogni anno, io e papà ti ricordiamo il 3 dicembre, ormai questo giorno non lo ricordiamo come il mio compleanno, ma come se fosse il tuo.
Quanto vorrei che fossi qui mamma...
Papà quest'anno a Natale mi ha regalato la felpa che usavi tu all'Accademia.
Ogni volta che la indosso, a scuola tutti mi guardano un po' male, ma poi ci scherziamo su. Mi sto costruendo una corazza per farmi vedere forte davanti ai miei compagni, ma l'unico che sa cosa provo davvero è Robert.
Mi manchi tanto mamma,
Ti mando un bacio e un abbraccio, di quelli in cui dici "non staccarti mai più"

Alvin Atwater


NOTA AUTRICE
Hey, con questa lettera si conclude così la mia storia. So che sarà un po' incasinata, ma spero che vi piacerà la prossima che scriverò, dal titolo "everybody lies"
Per ora posso solo dirvi il titolo, ma, quando uscirà, sarà una cosa stupenda. Per voi ho già in mente una futura storia dopo "Everybody lies", ma non faccio spoiler.

Spero di rivedervi presto,

~Chiara✨

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