Capitolo VIII - Gelosia

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Mentre abbracciavo Jay, entrò Kevin che subito fece finta di niente, ma sul suo volto non c'era nessun segno di tranquillità.
"Atwater" dissi, per salutarlo
"Olinski" rispose lui.
Jay, sentendo quella tensione, se ne andò dicendo che aveva un impegno.
Dopo un silenzio quasi interminabile, Kevin si limitò a dirmi
«Tutto ok? Ti ha detto qualcosa Jay?»
"Nulla, mi ha solo dato un consiglio. Comunque Ruzek dice che secondo lui stiamo bene insieme" dissi, ma lui non commentò.
"Stai bene Atwater?" dissi
«Si, tranquilla» mi mentì, lo capii dal suo tono di voce
"Se vuoi parlare ci sono ok?"
«Certo, tranquilla» e poi uscì dallo spogliatoio.

A fine turno
Finalmente il turno era finito. Prima di andare a casa, dissi a Voight che non sarei potuta rimanere a casa sua, perché io avevo già una casa tutta mia.
Mi disse un banalissimo "va bene" e, quindi, andai a prendere la mia roba a casa sua e andai nel mio vecchio appartamento.
Ad un certo punto mi squillò il telefono: era Kevin.
"Pronto? Sì, dammi quindici minuti al massimo e arrivo. Va bene. A dopo"
Mi aveva invitato al bar di quella mattina, dicendomi che mi doveva parlare.
Mi misi un banalissimo maglione, un paio di jeans e gli anfibi. Presi un giubbino di pelle, uscii di casa, presi la macchina e dopo poco arrivai.
"Ciao Kevin" dissi, non appena arrivai
«Ciao, siediti lì»
"Cosa succede?" dissi, alludendo a quel "devo parlarti" di poco fa
«Beh, avevo confidato una cosa ad Adam... Ma non sa stare proprio zitto. Gli avevo detto "Adam, prova a dirgli che starebbe bene con me e dimmi la sua reazione"» fece una pausa, nella quale pensai a tutte le cose possibili ed immaginabili, ma tranne una: forse quella piú probabile. Ma proprio a quella cosa io non pensai... Dopo forse una vita in quel silenzio, a dir poco imbarazzante, mi disse:
«Martha, io ti amo»
Non me lo aspettavo, davvero.
"Kevin... Non stai scherzando?"
«Assolutamente no» mi disse e mi prese le mani.
"Kevin, anche io ti amo."
Poi lo invitai a casa mia perché non volevo restare sola. Lui accettò e, quando arrivammo, mi addormentai tra le sue braccia.

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